Parte, Capoverso
1 1, 11 | cosa, ogni fortuna coll'amico communicare, sofferire sconcio,
2 1, 18 | fede e merito inverso dello amico. E dicesi essere stato chi
3 1, 21 | padre, a' figliuoli d'un amico, parente buono amorevole,
4 1, 21 | non buono parente né vero amico, anzi mi giudicaresti spiatato,
5 1, 21 | orfani, quel medesimo tuo amico, e quelle ultime parole
6 1, 21 | quel tuo, quel parente e amico ti racomanda la più carissima
7 1, 54 | gli sia, non consiglio d'amico, non certo e vero disegno
8 2, 20 | satisfare al desiderio dell'amico più molto che nel veemente
9 2, 20 | comunicare e donare all'amico, privarne sé, cederne a
10 2, 21 | salvare la vita e dignità dell'amico. Ma chi potrebbe racontare
11 2, 22 | mai l'innamorato sopra l'amico meriti lodo e fama, pure
12 2, 23 | quante volte fussino dall'amico richiesti. In tanto numero
13 2, 23 | volere e non volere quanto l'amico e l'onestà richiede, due
14 2, 23 | onore gli donasse come per l'amico solevano insieme coll'opere
15 2, 29 | lietissimi come maestro ottimo, amico e fratello. E se tu qui
16 2, 56 | imitare quel Gaio Mazio antico amico di Gaio Cesare, el quale
17 3, 14 | onore e utile d'uno mio amico io sali' in Palagio. Non
18 3, 14 | tornerei a fare quanto allo amico mio bisognasse. Ora qui
19 3, 14 | questo mondo. Quello mio amico, anche lui si sente carico
20 3, 26 | pochissimi, anzi con niuno amico; imperoché quelli goditori
21 3, 123| troppo grande. A noi non sarà amico colui il quale non fugga
22 3, 142| acquistarne e servirne uno amico, o vero se pur bisognasse
23 3, 238| la patria, o aiutarne l'amico, o donarne al parente, o
24 3, 274| Né mai si vuole essere amico di chi racolga volentieri
25 3, 276| non udire, né riputare amico chi le domandi, né chi te
26 3, 353| fosse prestata a qualche amico, tu subito vedendo il luogo
27 3, 382| facile discernere chi sia amico, ove troviamo in la vita
28 3, 382| scorgere quale ti sia vero amico. Per questo a me sarebbe
29 3, 382| insegnasti conoscere chi vi fusse amico.~
30 3, 383| conoscere, no, chi mi fosse amico, però che, come tu di',
31 3, 383| l'animo d'uno se m'è vero amico o no. Ma io bene alla donna
32 3, 383| chi ella dovesse riputare amico. Dissili: «Non stimare,
33 3, 383| alcuno mai essere nostro amico el quale tu vegga cercare
34 3, 383| nostro inimico, ma riputa amico qualunque io in presenza
35 3, 408| caso venisse servirne all'amico, al parente, alla patria.~
36 3, 421| con lo strano quanto con l'amico, con tutti chiaro e netto.~
37 3, 430| domandi tu? Ben sai che con l'amico si vuole essere liberale.~
38 3, 433| LIONARDO Ma all'amico che posso io, domandandomi,
39 3, 435| disonesto domandare allo amico qualunque cosa.~
40 3, 436| fare quanto chiedesse l'amico, perché devessi io più avere
41 3, 436| troppo danno, presti all'amico, in modo però che, rivolendo
42 3, 437| massari mi loderete, ma io all'amico sarei in ogni cosa largo,
43 3, 439| LIONARDO Farebbelo sendo mio amico. Comunicarebbe così tutte
44 3, 440| costui non vi sarà vero amico.~
45 3, 442| Sapete voi quale uno mio amico, uomo in l'altre cose intero
46 3, 442| gli pare grande, allora l'amico mio... Ma, tristo me, che
47 3, 446| seguire l'uso di quello vostro amico, ché, per non rispondere
48 3, 446| imparare da quello vostro amico, per poterci valere contro
49 3, 447| volete? Dicovelo. Solea l'amico mio a questi trappolatori
50 3, 447| lo convinceano, allora l'amico per stracchezza dicea: «
51 3, 449| animo, e spesso ne ripresi l'amico mio, ma lui mi rispondea
52 3, 449| non ci costa. E dicea l'amico mio: «Se io da prima negassi
53 3, 487| avere a richiedere alcuno amico. Manco mi nocerebbe negare
54 3, 489| quelli el quale richiederei l'amico quanto rarissimo potessi,
55 3, 489| premesse, mai addurrei allo amico gravezza alcuna.~
56 3, 498| piacesse, ma io veggo l'amico mio per cui bisogna m'adoperi
57 3, 498| non voglio abandonare l'amico mio: sempre a me piacque
58 4, 1 | amicizia: essere adunque vero amico costui a chi qual sia commutazion
59 4, 5 | cittadini e di ciascuno a lui amico pecunioso e ricco. E perché
60 4, 11 | a sé principe benivolo e amico.~
61 4, 17 | conseguiva quanto lo sperasti amico, sarestivi credo con simile
62 4, 20 | giuns'io a farmegli noto e amico senza altro alcuno che me
63 4, 33 | filosofo m'arà persuaso che l'amico, come domandato Zenone rispuose,
64 4, 36 | nostro poeta latino Ennio: l'amico certo si possa conoscere
65 4, 41 | ché subito veduto dal suo amico lione Androdoro, da lui
66 4, 41 | e diceasi: «Ecco l'uomo amico del lione, e il lione hospes
67 4, 45 | convienti o insieme col vizioso amico cadere in infamia, o partirti
68 4, 48 | duro, volle in familiare amico, quale e' dicea piacerli,
69 4, 65 | farsi a te buon vecchio amico.~ ~
70 4, 66 | amicizie, e' quali per l'amico non ricusorono fatica, sé
71 4, 68 | facile potevi iudicarlo amico, quando in lui fusse stata
72 4, 68 | ch'io potessi riputarti amico, né tu di me potessi, come
73 4, 70 | Né riputare amico chi già quanto in lui sia,
74 4, 76 | quanto fusse grato allo amico suo chi gli palesassi quanto
75 4, 77 | nulla potersi vero riputare amico?~
76 4, 81 | tempo darà a vendicare l'amico suo da biasimo e mala voce,
77 4, 81 | sarà forse da nollo volere amico, certo chi a noi torrà le
78 4, 84 | primi suoi beni reputa l'amico supprema e a sé carissima
79 4, 84 | modo non dolga perdere uno amico? Per questo che diremo?
80 4, 84 | egli principiò riputarlo amico. Confesserò qui però pure
81 4, 85 | perfido nocendo allo antico amico, quanto chi altrove, per
82 4, 85 | passati colloquii di chi t'era amico. Pertanto que' che dicono
83 4, 86 | indegnato el suo antiquo amico.~
84 4, 87 | persuaderci che a' bisogni dello amico sia officio dell'amicizia
85 4, 87 | pronto offerse e donò allo amico quanto e più ancora non
86 4, 87 | affermano che chi vero sia amico, costui perdonerà né a roba,
87 4, 89 | la roba per benificare l'amico?~
88 4, 91 | miseria per mantenere l'amico lieto e contento?~
89 4, 93 | della vita sua per salvare l'amico?~
90 4, 108| parmi così vuoi: se dallo amico per suo vizio a te impendesse
91 4, 109| proverbio: «el vizio dello amico chi nol soffre el rende
92 4, 110| soffra el vizio durar nell'amico, quasi tacendo fa quel vizio
93 4, 111| moderatissimo, dicono apo el volgo, «amico tuo col vizio suo»; ma que'
94 4, 124| affermava doversi né all'amico ceder di benivolenza, né
95 4, 125| Senofonte oratore, Eschines amico di Socrate e Aristippo molto
96 4, 125| ad Antigone tiranno tanto amico che, riduttosi a mente el
97 4, 126| contrario che chi a me sarà amico. Desidererà chi me ami a
98 4, 126| onesto incetto e laude. All'amico ancora piacerà vedermi e
99 4, 126| in tristezza e lutto. L'amico meco ogni suo secreto aprirà,
100 4, 128| e con officio e studio d'amico. E chi non odiasse quelle
101 4, 130| offenda, dove conosciuto non amico, sarebbe men dato fede a
102 4, 133| che men voglia esserti non amico. E chi dubita questa sarà
103 4, 133| insieme, e acquistarti nuovo amico?~
104 4, 136| seppero d'inimico a sé rendere amico Lammaco e suo essercito;
105 4, 136| grave, ora gli sia fatto amico. E affermo io certo, quando
106 4, 136| odio, e per acquistarti uno amico, mi sarà sanza dignità inclinarti
107 4, 137| più possa mai vero essere amico. Ma parmi intenderti non
108 4, 144| che Cesar, invitato dall'amico, partendosi con troppa masserizia
109 4, 144| mi credea tanto esserti amico». Non rarissimo ancora in
110 4, 144| doversi reverenza a quello amico, quale se a te non fusse
111 4, 144| Fanostrate, quale dicea: «El vero amico sarà quello che alla prospera
112 4, 144| Chilon filosofo volea l'amico più pronto a comportare
113 4, 144| dica quanto dicea Blosio amico a Gracco, per servire a'
114 4, 144| servire a' desiderii dello amico doversi in cosa niuna non
115 4, 144| suo maestro, sé amare l'amico, ma prima la verità. Così
116 4, 144| vedermi non onesto a me sia amico. All'amico che domandò dicesse
117 4, 144| onesto a me sia amico. All'amico che domandò dicesse falso
118 4, 144| quale per salute dello amico suo avea dato non giusto
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