Parte, Capoverso
1 1, 34 | vita a Meleagro finita: dico ch'e' figliuoli non sarebbono
2 1, 36 | chi l'acquista, torlo. Ben dico che mi sarebbe caro lasciare
3 1, 65 | Dico adunque che io riputerei
4 1, 69 | merita magnificarlo. E né dico degli altri giovinetti,
5 1, 71 | quanto siano le lettere, non dico utili, ma necessarie a chi
6 2, 16 | l'amore essere, sopra non dico all'amicizia, ma a qualunque
7 2, 18 | in parte asseguirle, ivi dico l'innamorato lo reputi in
8 2, 37 | famiglia Alberta, a quella dico quale era prima che, ingiuria
9 2, 52 | tempo essermene aveduto. Dico, poiché tu nuovo sposo arai
10 2, 58 | si conservi, se in prima dico due cose necessarie a' nati
11 2, 72 | pensate da voi quale uomo, non dico cupido di laude, ma in qualche
12 2, 82 | conservare con molta virtù. Dico si può gloriare la casa
13 2, 87 | firmissimo e perpetuissimo, dico la onestà. In tutti e' tuoi
14 pro, 2 | apresso gli antichi non dico in arti scolastice e scienze,
15 3, 26 | Sicché per essere brieve dico così: quanto la prodigalità
16 3, 60 | al tutto o ingiustizia. Dico io bene?~
17 3, 96 | anno doppo al quarantotto, dico io bene? Anzi fu l'anno
18 3, 99 | o pur intesi da altri. Dico che in casa di messer Niccolaio,
19 3, 115| stato dipoi negligente, - dico, rarissimo e quasi mai m'
20 3, 117| avessi potuto il primo dì non dico in noi credere, ma fingere
21 3, 119| severo verso chi erra. E dico, figliuoli miei, che buono
22 3, 123| te sia dipoi renduto non dico premio, ma grado e grazia.
23 3, 125| ogni altra fortuna; ma, dico, non seguiamo con desiderio
24 3, 126| vi ramento che mai, non dico per acquistare onore, ché
25 3, 126| cose lasciare adrieto, ma dico per reggere altri, mai lasciate
26 3, 154| per assettarti in casa, dico nulla. Però si vuole trovare
27 3, 155| ritorniamo al proposito nostro. Dico, Giannozzo, come faresti
28 3, 184| sento; pur stima che io ti dico il vero. A fare d'una famiglia
29 3, 200| fornirmi a' tempi. E anche ti dico, vorrei non avere ogni anno
30 3, 208| cortesie nostre Alberte. Dico, cercherei comperare la
31 3, 217| la forza del verno. Non dico de' polli, del cavretto,
32 3, 226| sanità, io per me così ti dico: se io avessi villa simile
33 3, 262| e ricòrdati (spesso lo dico perché sempre ci vuole essere
34 3, 262| confidarsi degli altri. Ma io dico forse troppo in questa materia.
35 3, 291| se io mi giudico il vero. Dico, Giannozzo, che volere essere
36 3, 293| famiglia sia necessario, sia, dico, testé a me licito seguire
37 3, 347| sarebbe bruttissimo non dico solo amonendo, ma comandando
38 3, 373| mia, queste cose quali io dico, se tu disporrai di farle,
39 3, 373| tutte, quanto spesso ti dico, conoscere in casa quello
40 3, 413| per perdere virilmente, dico ch'e' vostri argomenti non
41 4, 22 | aspettare fermo l'inimico. Non dico quanto l'imperio in arme
42 4, 36 | asetti; quale cognizione dico, e tu non credo neghi, essere
43 4, 48 | qualunque similitudine sia, dico, molto alletta e invita
44 4, 55 | per tua dottrina, quale dico utilissima e ne' nostri
45 4, 69 | mezzo le fonti de' filosofi. Dico che degli uomini quali vediamo
46 4, 73 | licito essere in vita. Sarà, dico adunque, amicizia quella
47 4, 131| mia sentenza, Lionardo. E dico, chi sé dia a concertare
48 4, 150| principe niuno par che sappia, dico ben farsi amare, stimo sarebbe
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