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Sulle prime tutta questa
devozione degli uomini verso gli dèi fu così gradita ai celesti, pienamente
soddisfatti per la nuova scoperta, che non trovavano occupazione più piacevole
di quella di accogliere benevolmente i voti dei mortali. Si fece quindi
un'inchiesta e, quando si seppe chi aveva avuto un'idea così bella, tutti
tramutarono in misericordia e benevolenza il malanimo che avevano verso Momo.
Viene allora approvata per acclamazione unanime una legge di revoca dell'esilio
di Momo, piena di parole altisonanti, e due dèe, Pallade e Minerva, vengono
delegate ad andare a prendere Momo per restituirgli col massimo degli onori il
suo posto nella schiera celeste, in riconoscimento dei suoi altissimi meriti
verso la schiatta divina; vien loro affidato, racchiuso in una coppa preziosa,
il fuoco sacro degli dèi, per insignire della sua fiamma divina il copricapo
del reduce. Pallade era riluttante ad andare tra gli uomini, perché aveva
sentito dire che erano armati e coraggiosi: ma alla fine, convinta dall'ordine
espresso di Giove e dall'incoraggiamento degli amici, prese la corazza e le
armi e si decise a ubbidire. Su nel cielo la legge era stata appena approvata,
quand'ecco che Fama accorre tutta ansiosa da Momo, facendo strider le ali e,
poiché è sua caratteristica mescolare vero e falso e ingigantire con le parole
ogni minima cosa, va a raccontare a suo padre che tra gli dèi c'è una gran
baraonda, si preparano grossi movimenti e già alcuni dèi armati cominciano a
venir giù dal cielo. Al sentir quella notizia Momo crolla, terribilmente
agitato dalla consapevolezza dei suoi crimini. Lo tormentava il ricordo di aver
usato violenza contro ambasciatori del re ottimo e massimo degli dèi immortali;
pensava che tutto quanto il cielo ce l'avesse a morte con lui per quel delitto
esecrando, e non si sentiva in grado di sostenere l'impeto di tanta animosità;
si mette perciò a supplicare la figlia di ostacolare gli dèi in arrivo e
tenerli a bada finché può, per dargli il tempo di decidere qualcosa e di
nascondersi, caso mai fosse possibile cavarsela sparendo dalla circolazione.
Fama vola a ubbidire al padre. È difficile dire quanti e quali turbamenti
assalirono allora Momo. Si sentiva disposto a molte soluzioni, ma nessuna gli
stava bene; le cercava tutte, senza escluderne nessuna, purché la immaginasse
appena appena utile alla sua salvezza; d'altra parte non si sentiva sicuro di
niente e in nessun posto, decideva una cosa e subito dopo se ne pentiva; non
c'era figura in cui non desiderasse trasformarsi.
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