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Leon Battista Alberti
Momo o Del Principe

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO SECONDO.
      • -12-
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-12-

 

Così disse Giunone, poi, dopo essersi asciugata con un velo delicato un paio di lacrimucce, manifestò a Giove i suoi timori sui sentimenti di Momo verso di lui, e impiegò tutta l'arte oratoria di cui era capace per insinuargli dentro i pungenti aculei del sospetto; subito dopo riportò il discorso sulla richiesta delle offerte. E Giove le rispose: «Dovrei dire anch'io per quale ragione, moglie, non mi capita mai di non vederti arrabbiata! Mi dispiace per te e le tue preoccupazioni, che, per quanto molto lievi, vedo che sono più che sufficienti a metterti in agitazione. Che diavolo fai, Giunone? Andrai sempre in cerca di nuovi pretesti per tormentarmi? Di che cosa mi dovrei giustificare? Hai detto che vuoi avere le offerte d'oro per fabbricare. Non ti basta questo nostro palazzo dove vivi nel massimo splendore, che vuoi costruirtene di nuovi? Ma prenditela vinta, moglie, prenditi pure le offerte d'oro, prendi da questo ostinato strafottente quel che comandi! Tu però non continuare a impormi questa tua regola di mandare sempre all'aria quel che io vorrei fosse fatto. Metti via queste diffidenzepreferisco chiamarle così, anziché gelosie ‑ e d'ora in poi aspettati qualcosa di più da Giove! Io, infatti, non mi sono dimenticato d'esser Giove al punto di non riflettere sul da farsi prima di metterlo in atto, e anzi sto a considerare che cosa mi conviene in modo da non dovermi mai pentire di una mia decisione. Sono i superficiali e gli irriflessivi, piuttosto, che si lasciano distogliere dai loro propositi a ogni leggero sospetto (e di sospetti è piena ogni cosa). Questo non vuol dire, tuttavia, che io non sia disposto ad accettare i tuoi consigli, ma non ne posso proprio più di dover essere assillato in qualunque modo da ambigue delazioni. E tu, Giunone, non guardar storto Giove quando ti buoni consigli; una cosa vorrei ottenere da te, e te l'ho chiesta in eterno senza risultati: prima impara a ubbidire, Giunone, poi esamina pure e critica le decisioni e gli atti di chi comanda. Nel frattempo, Giunone, moglie mia, ottieni pure quel che desideri, Giove lo vuole, Giove te lo ».




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