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Leon Battista Alberti Momo o Del Principe IntraText CT - Lettura del testo |
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-13-Così disse Giove, e volle sembrare più infervorato nella questione di quanto non fosse, sia per respingere la veemenza della moglie sia per esprimere meglio la sua ira contro Pallade per non avere eseguito il suo ordine durante la missione; anzi, alzò tanto la voce a questo proposito da farsi sentire bene dalla cerchia degli dèi che stavano a una certa distanza. Mandata via Giunone, se ne stava in silenzio rimuginando tra sé sul conto della moglie; tutti gli altri dèi erano ammutoliti, sbigottiti per il malumore del re. Ma il caso volle che Giove e con lui tutti gli dèi fossero mossi al riso dal modo di fare inatteso di Momo. Mentre Giunone aveva con Giove il battibecco che abbiamo visto, Momo aveva domandato a Mercurio com'era possibile che i voti avessero impedito a Febo di andare a rendere omaggio a Giove. Mercurio gli aveva risposto così: «C'erano tanti motivi per non prendere in considerazione i voti degli uomini, in particolare il fatto che erano pieni di sciocchezze: e infatti non li si prendeva in considerazione. Proprio per questo Giove e tutti gli altri dèi avevano deciso di farne piazza pulita, eliminandoli dalle nostre dimore celesti. Per non dir altro, tra i voti ce n'erano di quelli di gente che voleva messo a posto il naso storto, gli occhi gonfi, un ascesso, e anzi si era arrivati al punto veramente insopportabile che avevano il coraggio di far voto agli dèi perché avevano smarrito un ago o un fuso. Ma questo non era ancora niente; la cosa peggiore è che avevano riempito tutte le corti del cielo di quelle porcherie puzzolenti e nauseabonde di cui la maggior parte dei voti era infarcita: odio, paura, rabbia, dolore, tutto il marciume e la corruzione che si attaccano in fondo al cuore umano. I celesti erano disgustati e inorriditi soprattutto dal fatto che saltavano fuori perfino voti fatti per ottenere la morte violenta di genitori, fratelli, figli e soprattutto mariti. Devo dirti la più odiosa? Avevano anche il coraggio di far voti per chiedere la distruzione e lo sterminio d'intere città e nazioni! Si dibatté a lungo, divisi in due schieramenti, se tutte quante le offerte votive dovessero essere respinte e mandate via dal cielo; alla fine prevalse il parere di chi suggeriva di trattenere le offerte d'oro. Il guaio è che a questo punto, anche dopo il rifiuto delle offerte, i mortali, ormai abituati a fare un sacco di richieste coi voti, non la finiscono più di ammassare voti su voti, per quanto non vengano esauditi, quindi con quell'ammasso incredibile di voti ingolfano l'atmosfera, viene ostruito il passaggio a Febo, il cortile di Giunone ne è interamente cosparso, perfino gli dèi stessi son pronti a scendere in lotta a causa dei voti. Perciò tu, Momo, con questa tua trovata, dai del filo da torcere a tutto il cielo e a tutti i celesti!». |
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