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Momo trovò i parlamentari con una
gran voglia di mettersi al lavoro, e talmente ben disposti per il desiderio di
novità che quasi non credeva ai suoi occhi vedendoli mettersi in ordine e far
silenzio così di buon grado; ma non appena cominciò a espletare il mandato di
Giove esercitando le sue funzioni di presidente dell'assemblea, sentì subito
che c'era stato un grosso cambiamento nello stato d'animo di tutti quanti, e
non sarebbe stato possibile trovare altri motivi per aumentare il malumore
impresso su quelle facce. È appena il caso di ricordare quanta invidia verso
Momo e quante recriminazioni nei confronti di Giove furono suscitate da quella
nomina, sia tra le personalità di prestigio sia tra gli dèi d'infimo grado: non
ce n'era uno a cui la vista di Momo non provocasse fastidio e irritazione, non
fossero moleste le sue parole, antipatico il suo modo di fare; l'odio contro
Momo s'infiammava a tal punto che questi si sentiva gridare insulti sul muso, e
dovunque girasse gli occhi vedeva gente che si metteva a fischiare e a far
gestacci per provocarlo. Però tutti, per quanto eccitati al punto di
trattenersi a stento dal fare a pezzi gli scranni per armarsi e assalire Momo,
cercavano di controllare la loro rabbia per paura del sommo Giove.
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