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Leon Battista Alberti
Momo o Del Principe

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  • LIBRO QUARTO.
      • -7-
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-7-

 

Subito dopo l'episodio appena narrato, i colleghi chiesero ad Enope perché si fosse portato dietro un uomo legato a quel modo, e come mai si fosse così inopinatamente votato all'ossequio della religione, mentre prima non credeva nell'esistenza degli dèi; quello allora raccontò per filo e per segno la sua avventura coi briganti; disse che però non era riuscito a riconoscere il dio che l'aveva soccorso, grazie al cui intervento se l'era cavata così bene, e quindi aveva un grandissimo desiderio di sapere chi dovesse ringraziare del beneficio ricevuto. Non gli era sembrato Giove, né Febo o Giunone, nessuno, insomma, degli dèi più famosi a cui sono dedicati i templi, ma un dio raro, uno che non s'incontra di frequente. Dissero allora i guitti: «Ma qui in teatro ci sono le statue di tutti gli dèi! Dai, passale tutte in rassegna, così potremo rendere omaggio a un dio tanto disponibile alle grazie, e invocarlo nostro patrono in caso di bisogno: infatti gli dèi più importanti non fanno più caso da un pezzo ai voti della povera gente». Detto fatto, accendono una fiaccola e cominciano ad esaminare le statue attorno guardandole in faccia una per una, finché non arrivano davanti a Stupore: appena lo vide, Enope piombò ginocchioni in preghiera e si prostrò al suolo in atto d'adorazione. Ma i guitti, vedendo la faccia di Stupore e il suo atteggiamento, scoppiarono a ridere per la sua bruttezza spaventosa: stava con la bocca spalancata, il labbro sporgente, gli occhi di fuori, le tempie incavate, le orecchie a sventola, insomma, aveva tutto l'aspetto di uno che non si ricorda nemmeno chi è. Più si studiavano il dio, più i commedianti della compagnia erano spinti a sghignazzare, dicendo: «Ecco il valoroso, ecco lo sgominatore dei banditi!». Allora Enope esclamò: «È proprio questo che rafforza le mie nuove convinzioni sugli dèi: da solo, timido e disarmato, con la sua sola presenza ha gettato lo scompiglio in una banda di uomini armati, audaci, pronti a qualunque crudeltà, e li ha ridotti all'impotenza!».




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