Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Leon Battista Alberti Momo o Del Principe IntraText CT - Lettura del testo |
|
|
-13-Mentre Caronte faceva questo discorso, si stavano ormai avvicinando al teatro. Egli allora fece delle domande a Gelasto, venendo così a sapere chi aveva messo su quella costruzione così grande e a quali scopi era destinata; quando capì che quello era un teatro, fatto per recitarvi delle storie, scoppiò a ridere a crepapelle per l'assurdità degli uomini, che avevano sprecato tante di quelle energie a distruggere i monti per mettersi poi a innalzare a loro volta una costruzione enorme. Imprecò poi contro la stoltezza delle autorità, le quali permettevano che in città si perdesse tanto tempo in spassi. Ma Enope, quel commediante filosofo di cui s'è già raccontata un'avventura ridicola, vedendo da lontano qualcuno arrivare con una barca in testa, pensò che si trattasse di un nuovo tipo di attori e allora si fece da parte con tutti i suoi compagni per spiare di nascosto se Caronte aveva intenzione di mettere in scena qualche spettacolo. Quando arrivarono nel mezzo del teatro, Gelasto domandò: «E allora, Caronte, che te ne pare?». Caronte rispose che secondo lui il teatro e tutte quelle splendide decorazioni non erano per niente paragonabili ai fiori che aveva colto nel prato. Ammise poi il suo stupore davanti al fatto che gli uomini danno più valore a cose che possono ottenere grazie al lavoro di una qualunque manovalanza che a quelle che sono incapaci perfino di sfiorare col pensiero. Disse: «Voi trascurate i fiori: dovremmo ammirare le pietre? Nel fiore tutto quanto concorre alla bellezza e alla grazia. In queste opere umane l'unica cosa veramente sorprendente è che si debba biasimare un tale assurdo spreco di energie. E poi vorrei sapere da te, filosofo, a chi sono utili queste cose, giacché dici che in questoposto vengono rappresentate molte storie che insegnano a viver bene. Agli adulti? Che sciocchezza mettersi ad ammaestrare chi ha già imparato con l'esperienza tutto ciò che è utile. Ai giovani? Che assurdità pretendere di dare dei precetti con le parole a chi non sta a sentire. Tanto varrebbe che mi dicessi che chiedono ai poeti, non ai filosofi le regole per vivere!». E Gelasto: «Come vuoi tu, Caronte: però quello che si ascolta con piacere dai poeti si afferra più facilmente, lo si assimila per bene e resta impresso. E se poi vedrai queste gradinate riempite da una folla di illustri personaggi non dirai più che è un'opera assurda, e non ti dispiacerà esserci anche tu. Sicuramente, come si dice, non è senza la volontà di un dio che si riuniscono in tanti, giacché l'esperienza t'insegna a venerare quando sono riuniti quelli che non valuteresti un fico secco, presi ad uno ad uno, e a restare in religioso silenzio davanti a loro». Allora Caronte, indicando l'una e l'altra statua divina, domandò: «Di', Gelasto, tu questi li valuti un fico secco presi singolarmente, e li venereresti se stessero tutti insieme?». Gelasto rispose con un sorrisetto: «Se fossi solo forse riderei, in presenza di molti altri li venererei». |
Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License |