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Ed ecco tosto i pirati, già fatto
il bottino, saltare di corsa giù dalla nave: entrano nello stabilimento e lì,
per divertirsi, decidono di nominare tra loro un re dei crapuloni, con un
sistema strano e originale. Fanno corona tutt'intorno, poi un topo viene
lanciato in acqua: è nominato re quello che il topo nuotando tocca per primo.
Con questa forma di estrazione a sorte, di tutta la ciurma uscì fuori come re
un tipo davvero raccomandabile. Poi si danno tutti alla gioia più sfrenata,
divertendosi un mondo a fare tutto ciò che si può fare nei bagni. A un certo
punto un mozzo di cambusa, proprio il peggiore in quella ciurma senza freni, si
proclamò re per burla anche lui in seguito a una cospirazione di uomini di
fatica e mozzi suoi pari. Quello che era stato sorteggiato re per primo, di
fronte alle insistenze della maggioranza, gli cedette spontaneamente il posto.
Il gioco è tirato avanti per le lunghe, si ride per gli scherzi più strani in
mezzo all'approvazione generale, in primo luogo del capo dei pirati, il quale
incoraggia addirittura a continuare. Allora il nuovo re dice di volersi
assicurare con un giuramento la fedeltà dei compagni di baldoria: ordina
pertanto di mettere in mezzo a loro una scodella nera affumicata, sulla quale
tutti, anche se non vogliono, devono giurare come su un altare, finché venne il
turno anche del capo pirata: ma questi si rifiutò di giurare, perciò fu
trascinato davanti al re e fu condannato, con decisione collegiale, in quanto
renitente agli ordini; ora, la pena prevista per i renitenti era d'immergerli
in acqua. Così anche lui, come tutti i ribelli, viene immerso nell'acqua, ma lo
immergono in modo da farlo restar soffocato in quel nugolo di mani. Attendenti
e amici del capo, sbigottiti per la fine dell'annegato e per l'impresa
temeraria dei congiurati, son lì lì per perdere il controllo. Ma tutti quelli
che stavano col re, esultanti per il successo, prendono immediatamente possesso
della nave e del timone, proclamano che la loro azione ha dato a tutti la
libertà e salpano a far festa dirigendosi al largo, scomparendo nella stessa
direzione da cui erano arrivati.
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