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Io dunque, a imitazione dei
poeti, mettendomi a scrivere sul principe, che come l'anima razionale governa
l'intero corpo dello Stato, mi sono servito degli dèi, indicando per mezzo di
essi, con una forma particolare d'ironia, gli uomini passionali, gli iracondi,
i gaudenti, gli ignoranti, i superficiali e pieni di sospetti, e per contro le
persone serie, mature, coerenti, attive, sollecite e perbene: come si
comportano di fronte alla varietà degli eventi, a seconda di quale dei due
modelli di vita hanno preso a seguire; quali valori positivi o negativi, quale
stabilità politica o eversione ne derivano per la prosperità, dignità e
autorevolezza dello Stato. Così in questi quattro libri, se l'amore per il mio
lavoro non m'inganna, troverai non poche idee riguardanti la formazione
dell'ottimo principe, e inoltre si presenterà anche una discreta serie di
osservazioni rivelatrici sul carattere di coloro che al principe fanno seguito;
però ho deliberatamente tralasciato gli adulatori, di cui le corti principesche
sono stipate: hanno trattato esaurientemente l'argomento i poeti antichi, i
comici in particolare. Sono talmente lontano dalle caratteristiche
dell'adulatore che a volte mi espongo alle critiche perché tralascio le lodi di
chi se le merita davvero, perfino nelle circostanze dovute, pur di non dare
l'impressione a me stesso d'aver voluto imitare in alcun modo quel genere di
persone che detesto profondamente: ed è una mancanza che mi si può far rilevare
anche in questa occasione, verso di te. Chi è, infatti, che non si mette a fare
il lecchino quando scrive un proemio, facendo gran mostra di plauso verso il
dedicatario, per adornare e abbellire di elogi, magari fittizi, l'argomento,
secondo una norma codificata dalla tradizione? Io ti ho presentato
un'introduzione senza fronzoli, non ho passato in rassegna nessuna delle tue
qualità numerose quanto grandissime, ed ho fatto una cosa che chi conosce te e
me non spregerà di certo. Tu infatti agisci per tuo conto in modo tale che la
tua virtù si diffonderà con chiara fama per tutta l'opinione pubblica,
conseguendo ampiamente il premio della gloria tra i posteri: in questo perciò
non hai bisogno dell'appoggio altrui. Io, per quanto sta a me, osservando e
facendo tesoro delle tue parole e azioni, preferisco abbracciarti con tutto il
mio libro e raccomandarti agli appassionati di buone letture, perché abbiano un
ottimo esempio da imitare, piuttosto che accarezzarti, per dir così, con
superficiali parole di lode.
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