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Poiché ho detto che la direzione
generale dei fuochi era stata data al Fato, sarà bene che spieghi cosa siano
mai questi fuochi e che importanza abbia averne il controllo. C'è tra gli dèi
un fuoco sacro, eterno, che tra le altre sue proprietà straordinarie ha quella
di brillare di fiamme perpetue alimentandosi da sé, senza bisogno di
alcun'altra sostanza solida o liquida; e addirittura, rende immortali ed
incorruttibili, fin tanto che vi sta unito, tutte le cose a cui si attacca. Se
però si applicano fiamme prese da questo fuoco ad elementi terrestri, sia
solidi che liquidi, questi si disgregano spontaneamente per ritornare di corsa
alla loro sede originaria, a meno che non siano investiti da soffi continui in
rapido movimento. C'è da aggiungere che lo stesso fuoco sacro si mantiene vivo
solo tra i fili delle stoffe tessute dalla dea Virtù. Una fiammella attinta a
questo fuoco sacro brilla in capo alla fronte di tutti gli dèi, ed ha il potere
di lasciarli trasformare a loro arbitrio in tutte le forme che vogliono: la
maggior parte dei massimi dèi l'hanno fatto, e qualcuno s'è tramutato in
pioggia d'oro oppure in cigno, qualcun altro in un animale diverso, seguendo
gli impulsi della passione amorosa. Quando Prometeo trafugò una scintilla di
questo fuoco, fu esiliato ed incatenato al monte Caucaso per il sacrilegio
commesso. Poiché, dunque, il fuoco era adatto al compimento di azioni tanto
importanti, i celesti con il conferimento di un mandato speciale sui fuochi
badarono a prevenire furti del genere da parte di qualche altro temerario.
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