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Come gli furono riportate queste
parole, Momo non sapeva bene in che senso intenderle, girava gli occhi, il
viso, la mente stessa in tutte le direzioni. Finalmente arrivò tutto angosciato
all'ingresso del tempio, dove poté profferire a stento un paio di parole per la
coscienza della sua situazione: ma, visto che la dea gli faceva un'accoglienza
molto benevola, tornò in sé e cominciò a dire qualcosa di più. Prese così a
ricordare la loro antica amicizia, i favori che s'erano scambiati, i suoi
sentimenti così affettuosi verso la dea; si lamentava dei suoi guai, chiedeva
aiuto, si raccomandava in tutti i modi. La dea seppe cogliere perfettamente
l'opportunità e, per risollevare l'animo dell'esule, diede quelle risposte che
riteneva più adatte alla situazione. Gli ricordò, fra l'altro, che quando si ha
a che fare con uno che è caduto in disgrazia è meglio che questi la smetta una
buona volta di andarsi a cercare l'odio e l'antipatia di tutti: una lingua
troppo svelta e sempre pronta a criticare blocca qualunque via d'uscita. Gli
chiese di lasciar perdere la sua eccitazione e mettere un freno a quel
caratteraccio: nella sua condizione, era proprio assurdo incaponirsi nel
ricordo delle offese ricevute. Doveva rendersi conto che, più che colpire gli
dèi, tutte le iniziative a cui metteva mano contro di loro si sarebbero
probabilmente riversate sulla sua testa. Se considerava cos'aveva ottenuto con
le sue arti e il suo vecchio modo di fare, non gli restava che dolersi perché
le sue azioni erano scese quasi al punto che nemmeno chi avesse voluto dargli
aiuto era in grado di farlo. Lei tuttavia, in nome dell'antica amicizia, non
aveva mancato di adoperarsi per lui in pubblico come in privato perché i celesti
non smettessero di pensare alla sua salvezza, e si sarebbe adoperata perché lo
ricompensassero largamente, se avesse dimostrato di meritarlo. Ora Momo doveva
capire che toccava a lui ripristinare negli animi umani la fede negli dèi e il
sentimento religioso, che i suoi discorsi avevano messo in pericolo e fatto
quasi precipitare. Momo, colpito da improvviso benessere, si mise a promettere
qualunque cosa e ad offrire garanzie d'ogni sorta, giurando che tutto era
dovuto da parte sua a dèi che lo trattavano così bene.
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