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S'è già detto che Momo aveva
preso una cotta per Lode, una delle figlie di Virtù. Si era dunque risolto a
non lasciar nulla d'intentato per conquistarla. Andava girovagando perciò
intorno al tempio chiuso, scrutando attentamente tutte le vie d'ingresso, che
cercò di forzare a più riprese; ma quando ebbe compreso che tutti i suoi
tentativi sarebbero andati a vuoto contro quelle porte sprangate, aveva
cambiato direzione ai suoi passi e ai pensieri, come a togliere l'assedio
appena iniziato. Ma, mentre si allontanava, si fermò a guardare ancora una
volta verso il tempio, e alzando lo sguardo di nuovo con un sospiro a questo e
a quel punto scorse una finestra sul retro, dimenticata aperta per caso: decise
di servirsene per cogliere il frutto della sua passione, di nascosto o con la
forza. Trasportare una scala in quel luogo pubblico fin troppo frequentato,
oltre che difficile e arduo, era tutt'altro che sicuro. Perciò, appeso alla
finestra con lo sguardo, si rigirava tra mille pensieri, prendeva mille
risoluzioni, pronto a tutto, poi però ogni cosa l'impauriva; tutto eccitato
dalla voglia, ondeggiava tra speranza e timore. Tornato poi in sé, si ricordò
dei poteri che aveva grazie al velo datogli dalla dea Virtù, allora si fece
coraggio e cercò di attaccarsi con tutta la forza delle braccia e delle gambe
al muro del tempio reso scabroso dagli anni, tendendo in su le braccia più che
poteva e piantando le unghie e la barba nelle giunture fra le pietre, finché,
trasformato in edera, strisciò in alto fin sulla finestra. Da quel punto poteva
vedere Lode, che, guarda caso, era la sola ancora sveglia, mentre sua madre e i
fratelli si erano addormentati, intenta a rifarsi l'acconciatura ai capelli
davanti alla pietra levigata del tempio, come fosse uno specchio. Incapace di
controllarsi per la passione amorosa, eccitato a qualsiasi audacia, non sa che
combinare, che altro decidere se non aspettare acquattato in silenzio
l'occasione del colpo d'amore. Perciò, distendendosi pian piano per il muro,
stava appeso con le braccia allargate, l'animo in ansia; difficile dire quanto
fosse insofferente di quella pausa e di sé, in quella posizione d'attesa.
Essendo ora più vicino alla ragazza, ardeva più violentemente del fuoco
d'amore; d'altra parte, agghiacciava e rabbrividiva per la gran paura. Ora si
sentiva pronto all'assalto, ora si tratteneva al minimo segnale sospetto;
ancora una volta si eccitava all'azione temeraria, e ancora una volta esitava
al momento cruciale, e non poteva evitar di tremare con tutte le foglie ad ogni
sussulto del cuore impaurito nel pieno della tensione.
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