10-dole | doler-ovidi | paion-tolse | tolsi-vuol
grassetto = Testo principale
Capitolo, Paragrafo, Capoverso grigio = Testo di commento
501 23 | nono giorno, sentendo me dolere quasi intollerabilmente,
502 31 | disfogarla con alquante parole dolorose; e però propuosi di fare
503 13, 1, 5 | altro sperando m'aporta dolzore,~
504 18 | rassicurandomi le salutai, e domandai che piacesse loro. Le donne
505 12 | la quale mi fue negata, e domandàilo de la cagione; onde in questa
506 21, 1, 14| una particella, ch'è quasi domandatrice d'aiuto a la precedente
507 32 | dissi di fare ciò che mi domandava lo suo prego. Onde poi pensando
508 12, 1, 30| dì che domandi Amor, che sa lo vero:~
509 14 | veduta di queste donne, sì mi domandò che io avesse. Allora io
510 28 | populo! facta est quasi vidua domina gentium. Io era nel proponimento
511 2 | fortior me, qui veniens dominabitur mihi». In quello punto lo
512 3 | quali intendea queste: «Ego dominus tuus». Ne le sue braccia
513 21 | solamente si sveglia là ove dorme, ma là ove non è in potenzia,
514 7, 1, 16| guisa che di dir mi ven dottanza.~
515 18 | guardavano, aspettando che io dovessi dire. Altre v'erano che
516 37 | se non dopo la morte, non dovrebbero le vostre lagrime avere
517 37, 1, 12| Voi non dovreste mai, se non per morte,~
518 12, 1, 7 | dovresti avere in tutte parti ardire;~
519 9 | leggeramente vestito e di vili drappi. Elli mi parea disbigottito,
520 12, 1, 44| libello ancora in parte più dubbiosa; e allora intenda qui chi
521 14, 1, 14| questo sonetto, si scrivono dubbiose parole, cioè quando dico
522 3 | la quale ella mangiava dubitosamente. Appresso ciò, poco dimorava
523 8, 1, 4 | mostrando amaro duol per li occhi fore,~
524 23, 1, 80| mi partìa, consumato ogne duolo;~
525 20, 1, 12| e tanto dura talora in costui,~
526 10 | onde molte fiate mi pesava duramente. E per questa cagione, cioè
527 23, 1, 30| e vedea 'l suo durar com'è leggero,~
528 23 | come leggero era lo suo durare, ancora che sana fosse,
529 | Ecce
530 26 | intendere de le sue mirabili ed eccellenti operazioni; acciò che non
531 | Ecco
532 34 | ne la terza, dico de gli effetti d'Amore. La seconda comincia
533 19, 1, 70| alquanto de le sue vertudi effettive che de la sua anima procedeano;
534 41 | per lo nome d'alcuno suo effetto. Ne la seconda dico perché
535 37 | sonetto, e di comprendere in ello questa orribile condizione.
536 23, 1, 44| nel vano imaginare ov'io entrai;~
537 31, 1, 34| ch'entrar no 'i puote spirito benegno.~
538 30 | allegato di sopra, quasi come entrata de la nuova materia che
539 25 | nel primo de lo Eneida: Eole, namque tibi, e che questo
540 25 | de li Troiani, parlòe ad Eolo, segnore de li venti, quivi
541 | ero
542 23, 1, 38| spirti miei, che ciascun giva errando;~
543 13, 1, 11| così mi trovo in amorosa erranza.~
544 23 | anima; e fue sì forte la erronea fantasia, che mi mostrò
545 41, 1, 2 | passa 'l sospiro ch'esce del mio core:~
546 27, 1, 11| ed escon for chiamando~
547 19, 1, 52| escono spirti d'amore inflammati,~
548 15 | certe parole, ne le quali, escusandomi a lei da cotale riprensione,
549 30 | sèguitano a quelle allegate, escùsomene, però che lo intendimento
550 26 | di questo molti, sì come esperti, mi potrebbero testimoniare
551 | essa
552 | essendo
553 3, 1, 8 | cui essenza membrar mi dà orrore.~
554 31, 1, 31| ed èssi gloriosa in loco degno.~
555 31, 1, 27| perché vedea ch'esta vita noiosa~
556 12, 1, 16| comincia este parole,~
557 | esto
558 7, 1, 20| altro intendimento che l'estreme parti del sonetto non mostrano,
559 14 | quale uno suo amico a l'estremitade de la vita condotto avea,
560 | et
561 34 | de li cittadini di vita eterna, io mi sedea in parte ne
562 22 | vita uscendo, a la gloria eternale se ne gìo veracemente. Onde,
563 31, 1, 23| che fé maravigliar l'etterno sire,~
564 23 | fossero queste: Osanna in excelsis; ed altro non mi parea udire.
565 25 | Tuus, o regina, quid optes explorare labor; mihi jussa capessere
566 2 | gioventudine pare alcuno parlare fabuloso, mi partirò da esse; e trapassando
567 23 | vedeano fare a questa; onde faccendo lei partire da me, la quale
568 | faccio
569 | facendo
570 | facessero
571 34, 1, 4 | trasse a riguardar quel ch'eo facia.~
572 28 | sola civitas plena populo! facta est quasi vidua domina gentium.
573 8, 2, 9 | lo tuo fallar d'onni torto tortoso,~
574 25 | secondo la veritate, è falsa; ché Amore non è per sé
575 25 | che alquanti grossi ebbero fama di sapere dire, è che quasi
576 24 | gentile donna, la quale era di famosa bieltade, e fue già molto
577 3 | a molti, li quali erano famosi trovatori in quello tempo:
578 33, 1, 9 | mi fan pensoso di paura forte -.~
579 | farà
580 40 | io direi parole le quali farebbero piangere chiunque le intendesse».
581 12, 1, 14| leggeramente ti faria disnore.~
582 | farle
583 | farlo
584 23 | cominciai a travagliare sì come farnetica persona ed a imaginare in
585 23, 1, 84| poi che io lasciai questo farneticare; e comincia questa parte
586 | farvi
587 | fas
588 37 | solete; ma quanto potete fate, ché io la vi pur rimembrerò
589 | fatta
590 25 | avessero senso e ragione, e fàttele parlare insieme; e non solamente
591 39, 1, 5 | E fatti son che paion due disiri~
592 31, 1, 23| che fé maravigliar l'etterno sire,~
593 23, 1, 9 | fecer lei partir via,~
594 31, 1, 26| e félla di qua giù a sé venire,~
595 37, 1, 6 | io fosse dal mio lato sì fellone~
596 26 | passata era: «Questa non è femmina, anzi è uno de li bellissimi
597 19 | gentili e che non sono pure femmine. Allora dico che la mia
598 14, 1, 9 | che fère tra' miei spiriti paurosi,~
599 3 | salutare mi giunse, era fermamente nona di quello giorno; e
600 12, 1, 26| con sì fermata fede,~
601 19, 1, 53| che fèron li occhi a qual che allor
602 11 | rimanea, anzi mi giugnea una fiamma di caritade, la quale mi
603 8 | guiderdone di ciò che alcuna fiata l'avea veduta con la mia
604 14 | a che io fossi menato, e fidandomi ne la persona, la quale
605 29 | miracoli è tre, cioè Padre e Figlio e Spirito Santo, li quali
606 34 | opera, cioè del disegnare figure d'angeli: e facendo ciò,
607 12 | diceami queste parole: «Fili mi, tempus est ut praetermictantur
608 | finalmente
609 35 | bella molto, la quale da una finestra mi riguardava sì pietosamente,
610 19, 1, 42| che non pò mal finir chi l'ha parlato.~
611 19, 1, 3 | perch'io creda sua laude finire,~
612 23, 1, 54| omo apparve scolorito e fioco,~
613 9 | che si volgessero ad uno fiume bello e corrente e chiarissimo,
614 23, 1, 48| che di tristizia saettavan foco.~
615 13, 1, 4 | altro folle ragiona il suo valore,~
616 23, 1, 40| di conoscenza e di verità fora,~
617 23, 1, 72| veggendo in lei tanta umiltà formata,~
618 2 | cuore, cominciò a tremare sì fortemente che apparia ne li mènimi
619 2 | queste parole: «Ecce deus fortior me, qui veniens dominabitur
620 32, 1, 4 | e s'e' non fosser, di dolor morrei;~
621 | fosti
622 40 | picciolo tempo poi di sì fràile e debole condizione, che
623 33 | le quali si lamenta come frate, l'altra come servo. ~
624 2 | parole: «Heu miser, quia frequenter impeditus ero deinceps!».
625 27, 1, 6 | che li spiriti par che fuggan via,~
626 21, 1, 7 | fugge dinanzi a lei superbia ed
627 15, 1, 4 | che dice: «Fuggi, se 'l perir t'è noia».~
628 3 | una nèbula di colore di fuoco, dentro a la quale io discernea
629 7, 1, 19| di fuor mostro allegranza,~
630 | furon
631 | furono
632 15, 1, 14| non pare altrui, per lo gabbare di questa donna, la quale
633 14 | condizione, io non credo che così gabbasse la mia persona, anzi credo
634 14 | maravigliare, e ragionando si gabbavano di me con questa gentilissima;
635 15, 1, 12| la pietà, che 'l vostro gabbo ancide,~
636 40 | quanto vanno a la casa di Galizia, però che la sepultura di
637 29 | intendere che ne la sua generazione tutti e nove li mobili cieli
638 22 | sé, colui che era stato genitore di tanta maraviglia quanta
639 23, 1, 2 | adorna assai di gentilezze umane,~
640 28 | facta est quasi vidua domina gentium. Io era nel proponimento
641 12 | mi riguardava là ov'io giacea; e quando m'avea guardato
642 8 | cittade; lo cui corpo io vidi giacere sanza l'anima in mezzo di
643 | giammai
644 22 | era in luogo onde se ne gìano la maggior parte di quelle
645 22 | la gloria eternale se ne gìo veracemente. Onde, con ciò
646 15, 1, 2 | vegno a veder voi, bella gioia;~
647 24 | nome Giovanna è da quello Giovanni lo quale precedette la verace
648 2 | passioni e atti di tanta gioventudine pare alcuno parlare fabuloso,
649 8, 2, 15| in gaia gioventute~
650 19, 1, 57| Canzone, io so che tu girai parlando~
651 2 | quanto a la sua propria girazione, quando a li miei occhi
652 3 | essa mi parea che si ne gisse verso lo cielo; onde io
653 19, 1, 33| gitta nei cor villani Amore un
654 39, 1, 9 | penseri, e li sospir ch'eo gitto,~
655 31, 1, 26| e félla di qua giù a sé venire,~
656 23 | colore ch'elle mi faceano giudicare che piangessero; e pareami
657 3 | d'Amore; e pregandoli che giudicassero la mia visione, scrissi
658 11 | nemico mi rimanea, anzi mi giugnea una fiamma di caritade,
659 31, 1, 50| giùgnemi tanta pena d'ogne parte,~
660 14 | saputa, io credo che pietà ne giugnerebbe altrui; e propuòsile di
661 19, 1, 61| che là ove giugni tu dichi pregando:~
662 19, 1, 45| reguarda, e fra se stesso giura~
663 29 | detti cieli adoperino qua giuso secondo la loro abitudine
664 28 | quando lo signore de la giustizia chiamòe questa gentilissima
665 23, 1, 38| spirti miei, che ciascun giva errando;~
666 39, 1, 11| ch'Amor vi tramortisce, sì glien dole;~
667 28 | chiamòe questa gentilissima a gloriare sotto la insegna di quella
668 22 | passati, sì come piacque al glorioso sire lo quale non negòe
669 40 | era quelli che così m'avea governato. Dicea d'Amore, però che
670 32 | uno, lo quale, secondo li gradi de l'amistade, è amico a
671 23, 1, 36| chiusi li occhi vilmente gravati,~
672 13 | fede li porta, tanto più gravi e dolorosi punti li conviene
673 40, 1, 8 | par che 'ntendesser la sua gravitate.~
674 8, 2, 3 | giudicio incontastabile gravoso,~
675 25 | addivegna ancora, sì come in Grecia), non volgari ma litterati
676 19, 1, 21| e ciascun santo ne grida merzede.~
677 23, 1, 61| dopo la qual gridavan tutti: Osanna;~
678 15, 1, 8 | le pietre par che gridin: «Moia, moia».~
679 25 | alcuna baldanza persona grossa, dico che né li poete parlavano
680 25 | cagione per che alquanti grossi ebbero fama di sapere dire,
681 35, 1, 3 | quando guardaste li atti e la statura~
682 7, 1, 2 | attendete e guardate~
683 12 | giacea; e quando m'avea guardato alquanto, pareami che sospirando
684 18 | loro. Altre v'erano che mi guardavano, aspettando che io dovessi
685 8, 1, 7 | guastando ciò che al mondo è da laudare~
686 19, 1, 53| occhi a qual che allor la guati,~
687 16, 1, 11| vegno a vedervi, credendo guerire:~
688 39 | vanitade fuoro degnamente guiderdonati; sì che d'allora innanzi
689 8 | parole de la sua morte, in guiderdone di ciò che alcuna fiata
690 12 | circuli, cui simili modo se habent circumferentiae partes;
691 2 | piangendo, disse queste parole: «Heu miser, quia frequenter impeditus
692 | iam
693 23 | fantasia, e paventando assai, imaginai alcuno amico che mi venisse
694 23, 1, 39| e poscia imaginando,~
695 7, 1, 5 | e poi imaginate~
696 23 | bagnandoli di vere lagrime. Io imaginava di guardare verso lo cielo,
697 15 | direi che, sì tosto com'io imagino la sua mirabile bellezza,
698 7 | acciò che la mia donna fue immediata cagione di certe parole
699 2 | Heu miser, quia frequenter impeditus ero deinceps!». D'allora
700 24 | d'oggi; ché io mossi lo imponitore del nome a chiamarla così
701 13 | parole che Amore m'avea imposte a dire, mi cominciaro molti
702 18 | molto a ciò, pareami avere impresa troppo alta matera quanto
703 25 | hanno parlato a le cose inanimate sì come se avessero senso
704 1 | una rubrica la quale dice: Incipit vita nova. Sotto la quale
705 23 | imaginazione, che piangendo incominciai a dire con verace voce: «
706 23 | in questo modo; che ne lo incominciamento de lo errare che fece la
707 14 | sentire uno mirabile tremore incominciare nel mio petto da la sinistra
708 22 | partìano, io mi sarei nascoso incontanente che le lagrime m'aveano
709 8, 2, 3 | giudicio incontastabile gravoso,~
710 13 | tentare, ciascuno quasi indefensibilemente; tra li quali pensamenti
711 29 | quello anno de la nostra indizione, cioè de li anni Domini,
712 21, 1, 14| questo è tanto a dire quanto inducere Amore in potenzia là ove
713 39 | alcuno dubbio non potessero indùcere le rimate parole ch'io avea
714 3 | tanta dolcezza, che come inebriato mi partio da le genti, e
715 3 | molto pauroso, e per la sua ineffabile cortesia, la quale è oggi
716 29 | sottilmente pensando, e secondo la infallibile veritade, questo numero
717 10 | soverchievole voce che parea che m'infamasse viziosamente, quella gentilissima,
718 19, 1, 27| e che dirà ne lo inferno: «O malnati,~
719 19, 1, 52| escono spirti d'amore inflammati,~
720 14 | diceano: «Se questi non ci infolgorasse così fuori del nostro luogo,
721 23 | ordinata sì come manifesta la infrascritta divisione.~
722 12 | conoscerà le parole de li ingannati. Queste parole fa che siano
723 19, 1, 66| ingègnati, se puoi, d'esser palese~
724 22, 1, 14| però che tornano quasi ingentilite; ne la seconda le prego
725 13 | pensamenti quattro mi parea che ingombrassero più lo riposo de la vita.
726 19, 1, 8 | farei parlando innamorar la gente:~
727 28 | gentilissima a gloriare sotto la insegna di quella regina benedetta
728 19, 1, 62| Insegnàtemi gir, ch'io son mandata~
729 40 | nel viso tante de le sue insegne, che questo non si potea
730 25 | non solamente sustanzia intelligente ma sì come fosse sustanzia
731 32 | li fedeli d'Amore che m' intendano; ne la seconda, narro de
732 41 | altro che comincia: Venite a intender. ~Lo sonetto lo quale io
733 40 | farebbero piangere chiunque le intendesse». Onde, passati costoro
734 18 | donna, forse di cui voi intendete, ed in quello dimorava la
735 12, 1, 20| elli ha scusa, che la m'intendiate.~
736 3 | quale io riguardando molto intentivamente, conobbi ch'era la donna
737 19, 1, 70| parole; la seconda è lo intento trattato; la terza è quasi
738 19, 1, 70| canzone, acciò che sia meglio intesa, la dividerò più artificiosamente
739 12 | me, ove potessero essere intese da lei, ma falle adornare
740 22 | conchiudesse tutto ciò che inteso avea da queste donne; e
741 22 | se ne va; e nulla sia sì intima amistade come da buon padre
742 11 | potesse obumbrare a me la intollerabile beatitudine, ma elli quasi
743 23 | sentendo me dolere quasi intollerabilmente, a me giunse uno pensero,
744 21, 1, 14| parte de la sua bocca: e intra queste due parti è una particella,
745 24, 1, 10| venir invêr lo loco là ov'io era,~
746 21, 1, 7 | dinanzi a lei superbia ed ira.~
747 19, 1, 4 | ma ragionar per isfogar la mente.~
748 14 | rimasero fuori de li loro istrumenti, però che Amore volea stare
749 23 | si trassero verso me per isvegliarmi, credendo che io sognasse,
750 40 | imagine benedetta la quale Jesu Cristo lasciò a noi per
751 25 | Virgilio; lo quale dice che Juno, cioè una dea nemica de
752 25 | optes explorare labor; mihi jussa capessere fas est. Per questo
753 25 | regina, quid optes explorare labor; mihi jussa capessere fas
754 22 | tanta tristizia, che alcuna lagrima talora bagnava la mia faccia,
755 31 | ebbero per alquanto tempo lagrimato, e tanto affaticati erano
756 33 | che in questa canzone si lamentano due persone, l'una de le
757 7 | propuosi di farne alcuna lamentanza in uno sonetto; lo quale
758 8, 1, 10| ch'io 'l vidi lamentare in forma vera~
759 12 | mia camera, là ov'io potea lamentarmi sanza essere udito; e quivi,
760 32 | uno sonetto nel quale mi lamentasse alquanto, e di darlo a questo
761 22 | gentilissima, com'ella si lamentava; tra le quali parole udio
762 14 | questi spiritelli, che si lamentavano forte e diceano: «Se questi
763 25 | loro sia maggiore licenzia largita di parlare che a li altri
764 5 | gentilissima Beatrice; e però le lascerò tutte, salvo che alcuna
765 23, 1, 84| donne mi dissero, poi che io lasciai questo farneticare; e comincia
766 28 | biasimevole a chi lo fae: e però lascio cotale trattato ad altro
767 40 | benedetta la quale Jesu Cristo lasciò a noi per esemplo de la
768 23, 1, 13| Allor lassai la nova fantasia,~
769 26, 1, 14| alcuna divisione; e però lassando lui, [37] dico che questa
770 31, 1, 17| con loro, e voi, donne, ha lassate:~
771 25 | amore certi poete in lingua latina; tra noi, dico (avvegna
772 30 | sono allegate siano tutte latine, sarebbe fuori del mio intendimento
773 25 | malagevole d'intendere li versi latini. E questo è contra coloro
774 25 | quanto dire per versi in latino, secondo alcuna proporzione.
775 37, 1, 6 | s'io fosse dal mio lato sì fellone~
776 2 | e vedèala di sì nobili e laudabili portamenti, che certo di
777 26, 1, 14| solamente ella era onorata e laudata, ma per lei erano onorate
778 26, 1, 14| per lei erano onorate e laudate molte. Ond'io, veggendo
779 21, 1, 11| ond'è laudato chi prima la vide.~
780 28 | trattando, converrebbe essere me laudatore di me medesimo, la quale
781 19, 1, 70| pensiero, ricòrdisi chi ci legge che di sopra è scritto che
782 1 | la quale poco si potrebbe leggere, si trova una rubrica la
783 8, 2, 16| distrutta hai l'amorosa leggiadria.~
784 9, 1, 4 | in abito leggier di peregrino.~
785 23 | la quale era lungo lo mio letto, credendo che lo mio piangere
786 23, 1, 84| indiffinita persona, come io fui levato d'una vana fantasia da certe
787 23, 1, 57| Levava li occhi miei bagnati in
788 39 | avversario de la ragione si levoe un die, quasi ne l'ora de
789 15 | rispondere, ponendo che tu avessi libera ciascuna tua vertude, in
790 15 | le mie vertudi, e fossi libero tanto che io le potessi
791 25 | poete sia conceduta maggiore licenza di parlare che a li prosaici
792 25 | che a loro sia maggiore licenzia largita di parlare che a
793 12, 1, 44| intendere; ne la terza la licenzio del gire quando vuole, raccomandando
794 22 | parole: «Chi dee mai essere lieta di noi, che avemo udita
795 24 | donna stava, e pareami che lietamente mi dicesse nel cor mio: «
796 24 | parea avere lo cuore sì lieto, che me non parea che fosse
797 19, 1, 70| che questa ultima parte è lieve a intendere, non mi travaglio
798 19, 1, 70| amore. E acciò che quinci si lievi ogni vizioso pensiero, ricòrdisi
799 25 | Grecia), non volgari ma litterati poete queste cose trattavano.
800 25 | cosa che venire dica moto locale, e localmente mobile per
801 25 | venire dica moto locale, e localmente mobile per sé, secondo lo
802 8, 1, 13| ove l'alma gentil già locata era,~
803 40 | pensano de li loro amici lontani, li quali noi non conoscemo».
804 25 | quivi: Dardanide duri. Per Lucano parla la cosa animata a
805 3, 1, 6 | tempo che onne stella n'è lucente,~
806 24, 1, 3 | e poi vidi venir da lungi Amore~
807 18 | dissi queste parole loro: «Madonne, lo fine del mio amore fue
808 8, 2, 2 | di dolor madre antica,~
809 | maggiori
810 31, 1, 49| E quando 'l maginar mi ven ben fiso,~
811 19, 1, 42| che non pò mal finir chi l'ha parlato.~
812 37 | rimembrerò molto spesso, maladetti occhi, ché mai, se non dopo
813 25 | a donna, a la quale era malagevole d'intendere li versi latini.
814 19, 1, 27| che dirà ne lo inferno: «O malnati,~
815 7, 1, 18| che per vergogna celan lor mancanza,~
816 12, 1, 18| Madonna, quelli che mi manda a vui,~
817 41 | quale narra del mio stato, e mandàlo a loro co lo precedente
818 41 | Capitolo 41.~ ~Poi mandaro due donne gentili a me,
819 19, 1, 62| Insegnàtemi gir, ch'io son mandata~
820 3, 1, 14| era quelli che li avea ciò mandato. Lo verace giudicio del
821 3 | suo ingegno, che la facea mangiare questa cosa che in mano
822 3 | li ardea, la quale ella mangiava dubitosamente. Appresso
823 37 | rimuovo alcuna dubitazione, manifestando chi è che così parla; e
824 26, 1, 14| veggendo ciò e volendo manifestare a chi ciò non vedea, propuosi
825 40 | uno sonetto ne lo quale io manifestasse ciò che io avea detto fra
826 16 | non mi parea che fossero manifestate ancora per me. La prima
827 17 | parea di me assai avere manifestato, avvegna che sempre poi
828 39 | vergognoso cuore, che li sospiri manifestavano ciò molte volte; però che
829 22, 2, 14| che sono di sopra assai manifesti, non m'intrametto di narrare
830 3, 1, 14| allora per alcuno, ma ora è manifestissimo a li più semplici.~
831 23, 1, 58| vedea (che parean pioggia di manna)~
832 30 | acciò che altri non si maravigli perché io l'abbia allegato
833 23 | grandissimi terremuoti. E maravigliandomi in cotale fantasia, e paventando
834 5 | mi mirava spesse volte, maravigliandosi del mio sguardare, che parea
835 3 | ne lo quale m'apparve una maravigliosa visione, che me parea vedere
836 39 | suole apparire per alcuno martirio che altri riceva. Onde appare
837 | medesime
838 19, 1, 70| Questa canzone, acciò che sia meglio intesa, la dividerò più
839 37, 1, 8 | membrandovi colei cui voi piangeste.~
840 3, 1, 8 | cui essenza membrar mi dà orrore.~
841 14 | grande piacere, in quanto mi menava là ove tante donne mostravano
842 8, 2, 7 | s'io di grazia ti vòi far mendica,~
843 2 | fortemente che apparia ne li mènimi polsi orribilmente; e tremando,
844 14 | compagnia nel primo sedere a la mensa che facea ne la magione
845 6 | scriverò: e non n'avrei fatto menzione, se non per dire quello
846 3 | cortesia, la quale è oggi meritata nel grande secolo, mi salutoe
847 19, 1, 68| che ti merranno là per via tostana.~
848 9, 1, 5 | Ne la sembianza mi parea meschino,~
849 5 | mi celai alquanti anni e mesi; e per più fare credente
850 12, 1, 33| che mi comandi per messo ch'eo moia,~
851 23 | compiere tutti li dolorosi mestieri che a le còrpora de li morti
852 41 | Filosofo nel secondo de la Metafisica. Ne la quinta dico che,
853 12, 1, 44| dico ne la cui compagnia si metta, se vuole sicuramente andare
854 41, 1, 4 | piangendo mette in lui, pur sù lo tira.~
855 13 | me, cioè di chiamare e di mettermi ne le braccia de la Pietà.
856 | meus
857 2 | dimora in quella parte ove si ministra lo nutrimento nostro, cominciò
858 19, 1, 70| converrebbe usare di più minute divisioni; ma tuttavia chi
859 26, 1, 8 | da cielo in terra a miracol mostrare.~
860 29 | fattore per sè medesimo de li miracoli è tre, cioè Padre e Figlio
861 19, 1, 56| là 've non pote alcun mirarla fiso.~
862 5 | piacevole aspetto, la quale mi mirava spesse volte, maravigliandosi
863 26 | piaceri, che quelli che la miravano comprendeano in loro una
864 39, 1, 4 | riguardar persona che li miri.~
865 18 | talora vedemo cadere l'acqua mischiata di bella neve, così mi parea
866 18 | udire le loro parole uscire mischiate di sospiri. E poi che alquanto
867 2 | disse queste parole: «Heu miser, quia frequenter impeditus
868 32 | seconda, narro de la mia misera condizione. La seconda comincia
869 35 | ciò sia cosa che quando li miseri veggiono di loro compassione
870 23 | piangere fra me stesso di tanta miseria. Onde, sospirando forte,
871 12 | udito; e quivi, chiamando misericordia a la donna de la cortesia,
872 37 | rimanesse saputa pur dal misero che la sentia, propuosi
873 10 | Appresso la mia ritornata mi misi a cercare di questa donna,
874 12 | sollenato questo lagrimare, misimi ne la mia camera, là ov'
875 8, 1, 6 | ha miso il suo crudele adoperare,~
876 19, 1, 48| convene a donna aver, non for misura;~
877 25 | moto locale, e localmente mobile per sé, secondo lo Filosofo,
878 29 | generazione tutti e nove li mobili cieli perfettissimamente
879 23 | cielo, e pareami vedere moltitudine d'angeli li quali tornassero
880 23, 1, 34| converrà che la mia donna mora! -~
881 40 | cittade ove nacque e vivette e morìo la gentilissima donna. Li
882 31, 1, 39| di sospirare e di morir di pianto,~
883 22 | quale la mirasse doverebbe morire di pietade». Allora trapassaro
884 23 | che mi diceano: «Tu pur morrai»; e poi, dopo queste donne,
885 32, 1, 4 | s'e' non fosser, di dolor morrei;~
886 19, 1, 36| diverria nobil cosa, o si morria;~
887 19 | quasi come per se stessa mossa, e disse: Donne ch'avete
888 3 | volta che le sue parole si mossero per venire a li miei orecchi,
889 24 | questa venuta d'oggi; ché io mossi lo imponitore del nome a
890 24 | verrà lo die che Beatrice si mosterrà dopo la imaginazione del
891 5 | la veritade; e tanto ne mostrai in poco tempo, che lo mio
892 7, 1, 20| estreme parti del sonetto non mostrano, e dico che io hoe ciò perduto.
893 39, 1, 6 | di lagrimare e di mostrar dolore,~
894 26, 1, 9 | Mòstrasi sì piacente a chi la mira,~
895 21 | parole per le quali io mostrasse come per lei si sveglia
896 38 | che tanto pietosa ci s'hae mostrata». Onde io avendo così più
897 9 | simulato amore che tu hai mostrato a questa e che ti converrà
898 7, 1, 19| di fuor mostro allegranza,~
899 23 | erronea fantasia, che mi mostrò questa donna morta: e pareami
900 25 | sia cosa che venire dica moto locale, e localmente mobile
901 35, 1, 10| che si movean le lagrime dal core,~
902 16 | dolea, quando a mia memoria movesse la fantasia ad imaginare
903 12, 1, 44| movi in quel punto che tu n'aggie
904 12, 1, 44| vuole, raccomandando lo suo movimento ne le braccia de la fortuna.
905 12, 1, 27| che 'n voi servir l'ha 'mpronto onne pensero:~
906 25 | la cosa inanimata, quivi: Multum, Roma, tamen, debes civilibus,
907 23 | Beatrice alcuna volta si muoia». E però mi giunse uno sì
908 13 | donne, che leggeramente si muova dal suo cuore. E ciascuno
909 23 | li quali non si possono muovere. Io dico che ne lo nono
910 25 | la sua Poètria: Dic mihi, Musa, virum. Per Ovidio parla
911 26, 1, 3 | ogne lingua deven tremando muta,~
912 12, 1, 24| pensatel voi, da che non mutò 'l core».~
913 40 | mezzo de la cittade ove nacque e vivette e morìo la gentilissima
914 | namque
915 16, 1, 14| quattro cose sono in esso narrate; e però che sono di sopra
916 17 | questa donna, però che fuoro narratori di tutto quasi lo mio stato,
917 15, 1, 14| secondo cinque diverse narrazioni: che ne la prima dico quello
918 2 | fiate già appresso lo mio nascimento era tornato lo cielo de
919 39, 1, 2 | che nascon de' penser che son nel core,~
920 7 | accorte più tosto de lo mio nascondere, propuosi di farne alcuna
921 2 | trarre de l'esemplo onde nascono queste, verrò a quelle parole
922 39, 1, 8 | li 'ncerchia di corona di martìri.~
923 31, 1, 59| sì che ne 'ncrescerebbe a chi m'audesse:~
924 | ne'
925 3 | vedere ne la mia camera una nèbula di colore di fuoco, dentro
926 23 | aveano dinanzi da loro una nebuletta bianchissima. A me parea
927 23 | dicea fra me medesimo: «Di necessitade convene che la gentilissima
928 18 | Ma poi che le piacque di negarlo a me, lo mio segnore Amore,
929 10 | passando per alcuna parte, mi negò lo suo dolcissimo salutare,
930 22 | glorioso sire lo quale non negòe la morte a sé, colui che
931 | nei
932 | nella
933 11 | la mirabile salute nullo nemico mi rimanea, anzi mi giugnea
934 | nessun
935 18 | acqua mischiata di bella neve, così mi parea udire le
936 19, 1, 18| d'un'anima che 'nfin quassù risplende».~
937 19, 1, 36| diverria nobil cosa, o si morria;~
938 2 | cercando, e vedèala di sì nobili e laudabili portamenti,
939 12 | con esso: «Segnore de la nobiltade, e perché piangi tu?». E
940 7, 1, 8 | ma per sua nobiltate,~
941 12 | è contraria di tutte le noie, non degnò salutare la tua
942 33, 1, 8 | secol, che t'è già tanto noio,~
943 35 | ragione è assai manifesto, sì nollo dividerò. Lo sonetto comincia:
944 13 | cose, sì come è scritto: Nomina sunt consequentia rerum.
945 12 | la donna la quale io ti nominai nel cammino de li sospiri,
946 5 | la persona di costui»; e nominandola, eo intesi che dicea di
947 41 | là ove va lo mio pensero, nominandolo per lo nome d'alcuno suo
948 13 | che li nomi sèguitino le nominate cose, sì come è scritto:
949 9 | difensione, come questa era». E nominòllami per nome, sì che io la conobbi
950 12, 1, 38| Per grazia de la mia nota soave~
951 18 | parole che tu n'hai dette in notificando la tua condizione, avrestù
952 8, 2, 12| chi d'amor per innanzi si notrica.~
953 14 | facea ne la magione del suo novello sposo. Sì che io credendomi
954 18 | cotale amore conviene che sia novissimo». E poi che m'ebbe dette
955 19, 1, 46| che Dio ne 'ntenda di far cosa nova.~
956 40, 1, 8 | par che 'ntendesser la sua gravitate.~
957 41, 1, 14| sì ch'io lo 'ntendo ben, donne mie care.~
958 3 | vedere una persona dormire nuda, salvo che involta mi parea
959 33 | povero mi parea lo servigio e nudo a così distretta persona
960 2 | parte ove si ministra lo nutrimento nostro, cominciò a piangere,
961 23, 1, 60| ed una nuvoletta avean davanti,~
962 31, 1, 66| la quale è sì 'nvilita,~
963 19, 1, 40| l'umilia ch'ogni offesa oblia.~
964 37, 1, 13| vostra donna, ch'è morta, obliare».~
965 37, 1, 5 | Ora mi par che voi l'obliereste,~
966 11 | fosse tal mezzo che potesse obumbrare a me la intollerabile beatitudine,
967 41 | benedette anime, sì come l'occhio debole a lo sole: e ciò
968 25 | volemo cercare in lingua d'oco e in quella di sì, noi non
969 19, 1, 40| e sì l'umilia ch'ogni offesa oblia.~
970 11 | perdonare a chiunque m'avesse offeso; e chi allora m'avesse domandato
971 40 | palmieri, in quanto vanno oltremare, là onde molte volte recano
972 | omnes
973 | omnia
974 26 | fosse presso d'alcuno, tanta onestade giungea nel cuore di quello,
975 2 | nobilissimo colore, umile ed onesto, sanguigno, cinta e ornata
976 8, 2, 9 | lo tuo fallar d'onni torto tortoso,~
977 26, 1, 14| laudata, ma per lei erano onorate e laudate molte. Ond'io,
978 41 | con esse, acciò che più onorevolemente adempiesse li loro prieghi.
979 34 | costoro, ritornàimi a la mia opera, cioè del disegnare figure
980 21 | potenzia, ella, mirabilemente operando, lo fa venire. E allora
981 18 | tua condizione, avrestù operate con altro intendimento».
982 29 | muovono, e secondo comune opinione astrologa, li detti cieli
983 25 | quivi: Tuus, o regina, quid optes explorare labor; mihi jussa
984 3 | mossero per venire a li miei orecchi, presi tanta dolcezza, che
985 2 | era mosso verso la parte d'oriente de le dodici parti l'una
986 2 | onesto, sanguigno, cinta e ornata a la guisa che a la sua
987 8, 1, 9 | Audite quanto Amor le fece orranza,~
988 37 | comprendere in ello questa orribile condizione. E dissi questo
989 23 | apparvero certi visi diversi e orribili a vedere, li quali mi diceano: «
990 2 | apparia ne li mènimi polsi orribilmente; e tremando, disse queste
991 3, 1, 8 | cui essenza membrar mi dà orrore.~
992 20, 1, 3 | esser l'un sanza l'altro osa~
993 35, 1, 6 | la qualità de la mia vita oscura,~
994 12 | che m'avesse parlato molto oscuramente, sì ch'io mi sforzava di
995 23 | e pareami vedere lo sole oscurare, sì che le stelle si mostravano
996 16, 1, 2 | le oscure qualità ch'Amor mi dona,~
997 12 | che mi parli con tanta oscuritade?». E quelli mi dicea in
998 7, 1, 6 | s'io son d'ogni tormento ostale e chiave.~
999 29 | primo, lo quale a noi è Ottobre; e secondo l'usanza nostra,
1000 25 | Dic mihi, Musa, virum. Per Ovidio parla Amore, sì come se
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