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POPOLO Deh! quanti,
quanti mai fieno i traditori?... Oh cielo!
Ecco i figli di Bruto.
COLLATINO Oimè!... non
posso
rattener più mie lagrime...
BRUTO - Gran
giorno,
gran giorno è questo: e memorando sempre
sarà per Roma. - O voi, che, nata appena
la patria vera, iniquamente vili,
tradirla osaste; a Roma tutta innanzi
eccovi or tutti. Ognun di voi, se il puote,
si scolpi al suo cospetto. - Ognun si tace? -
Roma, e i consoli chieggono a voi stessi,
se a voi, convinti traditor, dovuta
sia la pena di morte?
Silenzio
universale.
BRUTO - Or dunque, a dritto,
a tutti voi morte si dà. Sentenza
irrevocabil pronunzionne, a un grido,
il popol re. Che più s'indugia?
Silenzio universale.
BRUTO Oh! muto
piange il collega mio?... tace il senato?...
Il popol tace?
POPOLO Oh fatal
punto!... Eppure,
e necessaria è la lor morte, e giusta.
TITO Sol, fra noi
tutti, uno innocente or muore:
ed è questi.
POPOLO Oh pietà!
Del fratel suo,
mirate, ei parla.
TIBERIO Ah! nol
crediate: o entrambi
siam del pari innocenti, o rei del pari:
scritto è nel foglio, appo il suo nome, il mio.
BRUTO Niun degli
inscritti in quel funesto foglio,
innocente può dirsi. Alcun può, forse,
in suo pensiero esser men reo; ma è noto
soltanto ai Numi il pensier nostro; e fora
arbitrario giudizio, e ingiusto quindi,
lo assolver rei, come il saria il dannarli,
su l'intenzion dell'opre. Iniquo e falso
giudizio fora; e quale a re si aspetta:
non qual da un giusto popolo si vuole.
Popol che solo alle tremende e sante
leggi soggiace, al giudicar, non d'altro
mai si preval, che della ignuda legge.
COLLATINO ... Romani,
è ver, fra i congiurati stanno
questi infelici giovani; ma furo
dal traditor Mamilio raggirati,
delusi, avviluppati, e in error grave
indotti. Ei lor fea credere, che il tutto
dei Tarquinj era in preda: i loro nomi
quindi aggiunsero anch'essi, (il credereste?)
sol per sottrar da morte il padre...
POPOLO Oh cielo!...
E fia vero? Salvar dobbiam noi dunque
questi duo soli...
BRUTO Oimè! che
ascolto?... ah! voce
di cittadin fia questa? Al farvi or voi
giusti, liberi, forti, e che? per base
una ingiustizia orribile di sangue
porreste voi? perché non pianga io padre,
pianger tanti altri cittadini padri,
figli, e fratei, fareste? alla mannaja
da lor mertata or porgeriano il collo
tanti e tanti altri; e n'anderiano esenti
duo soli rei, perché nol pajon tanto?
S'anco in fatti nol fossero, eran figli
del consol: scritti eran di proprio pugno
fra i congiurati: o morir tutti ei denno,
o niuno. Assolver tutti, è un perder Roma;
salvar due soli, iniquo fia, se il pare.
Più assai che giusto, or Collatin pietoso,
questi due discolpò, col dir che il padre
volean salvar: forse era ver; ma gli altri
salvar, chi il padre, chi 'l fratel, chi i figli,
volean pur forse; e non perciò men rei
sono, poiché perder la patria, innanzi
che i lor congiunti, vollero. - Può il padre
piangerne in core; ma secura debbe
far la cittade il vero consol pria:...
ei poscia può, dal suo immenso dolore
vinto, cader sovra i suoi figli esangue. -
Fra poche ore il vedrete, a qual periglio
tratti v'abbian costoro: a farci appieno
l'un l'altro forti, e in libertade immoti,
è necessario un memorando esemplo;
crudel, ma giusto. - Ite, o littori; e avvinti
sieno i rei tutti alle colonne; e cada
la mannaja sovr'essi. - Alma di ferro
non ho...Deh! Collatino, è questo il tempo
di tua pietà: per me tu il resto adempi.
POPOLO Oh fera
vista!... Rimirar non gli osa,
misero! il padre... Eppur, lor morte è giusta.
BRUTO - Già il
supplizio si appresta. - Udito i sensi
han del console i rei... L'orrido stato
mirate or voi, del padre... Ma, già in alto
stan le taglienti scuri... Oh ciel! partirmi
già sento il cor... Farmi del manto è forza
agli occhi un velo... Ah! ciò si doni al padre...
Ma voi, fissate in lor lo sguardo: eterna,
libera sorge or da quel sangue Roma.
COLLATINO Oh sovrumana
forza!...
VALERIO Il padre, il
Dio
di Roma, è Bruto...
POPOLO È il Dio di
Roma...
BRUTO Io sono
l'uom più infelice, che sia nato mai.
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