ELETTRA Madre, ove vai? deh! nella reggia
il piede
ritorci: alto periglio...
CLITENNESTRA Oreste, narra,
dov'è? che fa?
ELETTRA Pilade, Oreste, ed io,
salvi siam tutti. Ebber pietà gli stessi
satelliti d'Egisto. «Oreste è questi.»
grida primier Dimante; il popol quindi:
«Oreste viva; Egisto, Egisto muoia».
CLITENNESTRA Che sento!
ELETTRA Ah madre! acquetati; il tuo figlio
rivedrai tosto; e delle spoglie infami
del tiranno...
CLITENNESTRA Ahi crudel! Lasciami, io volo...
ELETTRA No, no; rimani: il popol freme; e
ad alta
voce ti appella parricida moglie.
Non ti mostrar per or; correr potresti
periglio grave: a ciò venn'io. Di madre
in te il dolor, nel veder trarci a morte,
tutto appariva: del tuo fallo omai
l'ammenda festi. A te il fratel mi manda,
a consolarti, assisterti, sottrarti
da vista atroce. A ricercar d'Egisto
trascorron ratti in ogni parte intanto
Pilade ed egli, in armi. Ov'è l'iniquo?
CLITENNESTRA L'iniquo è Oreste.
ELETTRA Oh ciel! che ascolto?
CLITENNESTRA Io corro
a salvarlo; o a morir con esso io corro.
ELETTRA No, madre, non v'andrai. Fremon gli
spirti...
CLITENNESTRA Mi è dovuta la pena; androvvi...
ELETTRA O madre,
quel vil, che i figli tuoi poc'anzi a morte
traea, tu vuoi?...
CLITENNESTRA Sì, lo vo' salvo, io stessa.
Sgombrami il passo: il mio terribil fato
seguir m'è forza. Ei mi è consorte; ei troppo
mi costa: perder nol vogl'io, né posso.
Voi traditori a me non figli abborro:
a lui n'andrò: lasciami, iniqua; ad ogni
costo v'andrò: deh! pur ch'io giunga in tempo!
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