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Vittorio Alfieri
Oreste

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  • ATTO QUINTO.
    • Scena Settima. Oreste, Pilade, Elettra, Seguaci d'Oreste, e di Pilade.
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Scena Settima. Oreste, Pilade, Elettra, Seguaci d'Oreste, e di Pilade.

 

ORESTE Null'uomo
di voi si attenti or trucidarmi Egisto:
brando non v'ha qui feritor, che il mio. –
Egisto, olà; dove se' tu, codardo?
Egisto ove sei tu? Vieni; ti appella
voce di morte: ove se' tu?... Non esci?
Ahi vil! ti ascondi? Invan; né del profondo
Erebo il centro asil ti fia. Vedrai,
tosto il vedrai, s'io son d'Atride il figlio.
ELETTRA ... Ei... qui non è.
ORESTE Perfidi, voi, voi forse
senza me l'uccideste?
PILADE Ei della reggia
fuggì, pria ch'io venissi.
ORESTE Ei nella reggia
si asconde: io nel trarrò. - Qui per la molle
chioma con man strascinerotti: preghi
non v'ha; né ciel, né forza havvi d'averno,
che ti sottragga a me. Solcar la polve
farotti io fino alla paterna tomba
col vil tuo corpo: ivi a versar trarrotti,
tutto a versar l'adultero tuo sangue.
ELETTRA Oreste, a me non credi? a me?...
ORESTE Chi sei?
Egisto io voglio.
PILADE Ei fugge.
ORESTE Ei fugge? e voi,
vili, qui state? il troverò ben io.




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