1. Le cagioni
stesse hanno certamente in ogni tempo e luogo, con piccolissime differenze,
prodotto gli stessi effetti. Tutti i popoli corrottissimi hanno soggiaciuto ai
tiranni, fra' quali ve ne sono stati dei pessimi, dei cattivi, dei mezzani, e
perfino anco dei buoni. Nei moderni tempi i Caligoli, i Neroni, i Dionigi, i
Falaridi, ecc., rarissimi sono: e se anche vi nascono, assumono costoro fra noi
una tutt'altra maschera. Ma meno feroce d'assai è anche il popolo moderno:
quindi la ferocia del tiranno sta sempre in proporzione di quella dei sudditi.
2. Le nostre
tirannidi, in oltre, differiscono dalle antiche moltissimo; ancorché di queste
e di quelle la milizia sia il nervo, la ragione, e la base. Né so, che questa
differenza ch'io sto per notare, sia stata da altri osservata. Quasi tutte le
antiche tirannidi, e principalmente la romana imperiale, nacquero e si
corroborarono per via della forza militare stabilita senza nessunissimo
rispetto su la rovina totale d'ogni preventiva forza civile e legale. All'incontro
le tirannidi moderne in Europa sono cresciute e si sono corroborate per via
d'un potere, militare sì e violento, ma pure fatto, per così dir, scaturire da
quell'apparente o reale potere civile e legale, che si trovava già stabilito
presso a quei popoli. Servirono a ciò di plausibil pretesto le ragioni di
difesa d'uno stato contro all'altro; la conseguenza ne riuscì più sordamente
tirannica che fra gli antichi; ma ella ne è pur troppo più funesta e durevole,
perché in tutto è velata dall'ammanto ideale di una legittima civile possanza.
3. I Romani
erano educati fra il sangue; i loro crudeli spettacoli, che a tempo di
repubblica virtuosamente feroci li rendevano, al cessar d'esser liberi non li
faceano cessare per ciò di essere sanguinarj. Nerone, Caligola, ecc., ecc.,
trucidavano la madre, la moglie, i fratelli, e chiunque a lor dispiacesse: ma
Nerone, Caligola, e i simili a loro, morivano pur sempre di ferro. I nostri
tiranni non uccidono mai apertamente i loro congiunti; rarissimamente versano
senza necessità il sangue dei sudditi, e ciò non fanno se non sotto il manto
della giustizia: ma anche i tiranni nostri se ne muojono in letto.
4. Non negherò,
che a raddolcire gli universali costumi non poco contribuisse la religione
cristiana; benché da Costantino fino a Carlo VI tanti tratti di stupida
ignorante e non grandiosa ferocia si possono pur leggere nelle storie di tutti
quei popoli intermediarj, che storia a dir vero non meritavano. Nondimeno
attribuire si debbe in qualche parte il raddolcimento universale dei costumi, e
una certa urbanità nella tirannide diversamente modificata, alla influenza
della cristiana religione. Il tiranno, anch'egli ignorante per lo più e
superstizioso, e sempre codardo, il tiranno anch'egli si confessa; e benché
sempre vada assolto dalle oppressioni e dalle angarie fatte ai suoi sudditi,
non lo sarebbe forse poi in questi nostri tempi dell'aver trucidato apertamente
la madre e i fratelli, o dell'aver messo a fuoco e a sangue una propria città e
provincia, se non se ricomprando con enorme prezzo, e con una total sommissione
ai sacerdoti, la disusata enormità di un tanto misfatto.
5. Se sia un
bene od un male, che dall'essere raddolciti tanto gli universali costumi ne risultino
queste nostre tirannidi assai meno feroci, ma assai più durevoli e sicure che
le antiche, ne può esser giudice chiunque vorrà paragonare gli effetti e le
influenze di queste e di quelle. Quanto a me, dovendone brevissimamente
parlare, direi; che difficilmente può nascere ai tempi nostri un Nerone ed
esercitar l'arte sua; ma che assai più difficilmente ancora può nascere un
Bruto, e in pubblico vantaggio la mano adoprare ed il senno.
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