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Carlo Goldoni
I pettegolezzi delle donne

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Scena Decima. Beatrice alla finestra, e detti

 

Beatrice - Ecco il graziosissimo signor Lelio.

Arlecchino - Qua i ha resposo, sotto vu. Qua l'è averto, drento mi. Vu consoleve i occhi, mi me consolerò el naso, perché né vu, né mi, non avemo un quattrin da consolar el nostro appetito. (entra nell'osteria)

Lelio - M'inchino al vostro bello.

Beatrice - Ed io al vostro brutto.

Lelio - Signora, abbiate pietà di me.

Beatrice - In verità, che vi compatisco.

Lelio - Sì? Mi compatite? Mi amate?

Beatrice - Vi compatisco, ma non vi amo.

Lelio - Se non mi amate, perché mi compatite?

Beatrice - Vi compatisco, perché siete un pazzo. (parte)

Lelio - Oh Dio! Che mortal colpo al mio cuore! Io pazzo? Io che nella delicatezza d'amare non cedo ai più teneri amoretti della reggia d'amore? Ma se costei mi sprezza, Eleonora sarà più grata, sarà più giusta, sarà del merito conoscitrice e pietosa. O di casa! (batte all'altra casa)

 

 




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