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Carlo Goldoni I pettegolezzi delle donne IntraText CT - Lettura del testo |
Lelio - M'inchino a queste gentilissime dame.
Beatrice - Oh, un tuono più basso. Non siamo dame.
Lelio - Il vostro merito, signore mie, è grande, è grande il vostro merito.
Eleonora - Per meritar qualche cosa, bisognerebbe avere alcuna delle belle qualità, che adornano il signor Lelio.
Lelio - Io ho quella sola di essere adoratore della bellezza, ammiratore della grazia, e servitore umilissimo di lor signore.
Beatrice - Sempre più compito che mai.
Lelio - Vuol restar servita? (le offre il tabacco con una scatola di legno)
Beatrice - Oh, quella non è scatola da par vostro.
Lelio - Questa? Perdonatemi. È orighella, legno indiano condito coll'olio del bene, che tiene fresco e umido il tabacco di Spagna.
Beatrice - Tabacco di Spagna? Sentiamo: oibò! Che roba è questa?
Lelio - Tabacco all'ultima moda. Favorisca. (ad Eleonora)
Lelio - Credetemi, è perfetto. O caro! (ne prende)
Eleonora - Quanti anni ha questo tabacco?
Lelio - (stranuta) Obbligatissimo alle loro grazie.
Beatrice - La vostra orighella lo tien poco fresco.
Lelio - (stranuta) Non s'incomodino, è tabacco.
Eleonora - È buono. Fa stranutare.
Lelio - Scarica. Per me, che studio assai, è perfettissimo.
Beatrice - Studia molto vossignoria?
Lelio - Giorno e notte. Con permissione. (cava uno straccio di mozzichino pulito, ma rotto, e si volta a soffiarsi)
Eleonora - (Ah! che bei mobili!) (a Beatrice)
Beatrice - (Povero spiantato!) (ad Eleonora)
Lelio - Sono stato alla Fiera, ed ho provveduto dei bellissimi fazzoletti.
Beatrice - Doveva provvedere anco dei guanti.
Lelio - Eh, vi dirò: ho tagliate le dita, perché m'incomodavano a scrivere.
Beatrice - Ah, vossignoria scrive coi guanti bianchi.
Lelio - Oh sempre, sempre! Mi piace la pulizia.
Beatrice - Ma questi non sono bianchi, sono sporchi.
Lelio - Sono un poco gialli, per ragione dei manichetti.
Eleonora - È vero. Anche i manichetti gridano: non mi toccate.
Eleonora - Alla moda i manichetti sporchi?
Lelio - Sì signora. Sappiate che a Parigi si tingono di giallo i manichetti di pizzo, acciò compariscano sempre nuovi.
Eleonora - È una bellissima pulizia.
Beatrice - È una cosa simile a quella delle calze color di mosto.
Eleonora - Eh, il signor Lelio va su tutte le mode.
Lelio - Eh, ho un poco di buon gusto.
Beatrice - E quel vestito è alla moda?
Lelio - Inghilterra.
Eleonora - Inghilterra e Londra non è l'istesso?
Eleonora - Qual è la capitale dell'Inghilterra?
Lelio - Io credo sia nella Spagna.
Beatrice - Sì, bravissimo, nella Spagna. Il signor Lelio sa tutto.
Lelio - Qualche poco ho studiato.
Eleonora - Dove ha fatti i suoi studi?
Lelio - In Toscana, dove si parla bene.
Lelio - Sì signora, sono accademico della Crusca.
Beatrice - Ditemi un poco: con quanti zita si scrive pazzo?
Lelio - (Mi burlano?). (da sé) Vi dirò, signora mia. Bisogna distinguere il genere mascolino dal femminino. Pazzo si scrive con due zita, e pazza con quattro.
Eleonora - (Così burlando ci strapazza). (a Beatrice)
Beatrice - Caro signor cruscante, io credo che in testa abbiate più farina che crusca.
Eleonora - Non solo siete infarinato, ma siete fritto.
Lelio - Certamente...
Beatrice - Siete fritto, ma non avete olio...
Eleonora - Non avete né olio, né sale.
Lelio - Eppure...
Beatrice - Non siete carne salata, siete carne secca.
Lelio - Ma lasciatemi dire.
Eleonora - Secca, arida, senza umido radicale.
Beatrice - Secca la persona, e secchissima la scarsella.
Lelio - Ma permettetemi...
Eleonora - Non ha altro di buono che un bel tuppè.
Beatrice - E cosa dite di quel taglio di viso?
Eleonora - È una cosa che fa crepare.
Lelio - (Oh maledette!). (da sé) Signore mie...
Beatrice - E quel taglio di vita?
Eleonora - E quel discorso gentile?
Lelio - Non posso più.
Eleonora - Che disinvoltura!
Lelio - Il diavolo che vi porti. (parte)
Eleonora - Ah, ah, ah! Se n'è andato.
Beatrice - Impertinente! Dirci pazze con quattro zita?