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Carlo Goldoni
Il bugiardo

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ATTO SECONDO

 

Scena Prima. Dottore e Florindo

 

Camera in casa del Dottore.

 

FLOR. Creda, signor Dottore, glielo giuro sull'onor mio. In casa questa notte non è venuto nessuno.

DOTT. So di certo che alle mie figlie è stata fatta una serenata.

FLOR. È verissimo, ed esse l'hanno goduta sul terrazzino modestissimamente. Le serenate non rendono alcun pregiudizio alle figlie oneste. Fare all'amore con onestà è lecito ad ogni civile fanciulla.

DOTT. Ma ricevere di notte la gente in casa? Cenare con un forestiere?

FLOR. Questo è quello che non è vero.

DOTT. Che ne potete saper voi? Sarete stato a letto.

FLOR. Sono stato svegliato tutta la notte.

DOTT. Perché svegliato?

FLOR. Per causa del caldo io non poteva dormire.

DOTT. Conoscete il signor Ottavio?

FLOR. Lo conosco.

DOTT. Egli mi ha detto tutto ciò, ed è pronto a sostenere che ha detto la verità.

FLOR. Il signor Ottavio mentisce. Lo troveremo; si farà che si spieghi con qual fondamento l'ha detto, e son certo ritroverete essere tutto falso.

DOTT. Se fosse così, mi spiacerebbe aver date tante mortificazioni alle mie figliuole.

FLOR. Povere ragazze! Le avete ingiustamente trattate male.

DOTT. Specialmente Rosaura piangeva dirottamente; né si poteva dar pace.

FLOR. Povera innocente! Mi fa compassione. (si asciuga gli occhi)

DOTT. Che cosa avete, figliuolo, che sembra che piangiate?

FLOR. Niente: mi è andato del tabacco negli occhi. (mostra la tabacchiera)

 

 




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