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Carlo Goldoni
La famiglia dell’antiquario

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Scena Nona. La Contessa Isabella ed il Dottore

 

ISABELLA Non parlate più di riconciliarmi con Doralice, perché è impossibile.

DOTTORE Ella ha ragione, signora Contessa.

ISABELLA Può darsi una impertinente maggiore di questa?

DOTTORE È una petulante.

ISABELLA Assolutamente, assolutamente, la voglio fuori di questa casa.

DOTTORE Savissima risoluzione.

ISABELLA Io sono la padrona.

DOTTORE È verissimo.

ISABELLA E non è degna di stare in casa con me.

DOTTORE Non è degna.

ISABELLA Dottore, se mio marito non la manda via, voglio che le facciate fare un precetto.

DOTTORE Ma! vuole accendere una lite?

ISABELLA Non siete capace di sostenerla?

DOTTORE Per me la sosterrò; ma s'ella anderà via, vorrà la dote.

ISABELLA La dote, la dote! Sempre si mette in mezzo la dote. V'ho detto un'altra volta, che prima vi è la mia.

DOTTORE È verissimo, ma la dote della signora Doralice ascende a ventimila scudi, e la sua non è che di due mila.

ISABELLA Siete un ignorante, non sapete niente.

DOTTORE (Già, quando non si dice a modo suo, si comparisce ignorante).

 




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