Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Carlo Goldoni
Il servitore di due padroni

IntraText CT - Lettura del testo
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

Scena Ventesima. Truffaldino, poi Florindo dalla locanda

 

TRUFFALDINO (dopo partita Beatrice) Sangue de mi! Corpo de mi! Cusì se tratta coi omeni della me sorte? Bastonar un par mio? I servitori, co no i serve, i se manda via, no i se bastona.

FLORINDO Che cosa dici? (uscito dalla locanda non veduto da Truffaldino).

TRUFFALDINO (Oh!) (avvedendosi di Florindo). No se bastona i servitori dei altri in sta maniera. Quest'l'è un affronto, che ha ricevudo el me padron (verso la parte per dove è andata Beatrice).

FLORINDO Sì, è un affronto che ricevo io. Chi è colui che ti ha bastonato?

TRUFFALDINO Mi no lo so, signor: nol conosso.

FLORINDO Perché ti ha battuto?

TRUFFALDINO Perché... perché gh'ho spudà su una scarpa.

FLORINDO E ti lasci bastonare così? E non ti muovi, e non ti difendi nemmeno? Ed esponi il tuo padrone ad un affronto, ad un precipizio? Asino, poltronaccio che sei (prende il bastone di terra). Se hai piacere a essere bastonato, ti darò gusto, ti bastonerò ancora io (lo bastona, e poi entra nella locanda).

TRUFFALDINO Adesso posso dir che son servitor de do padroni. Ho tirà el salario da tutti do (entra nella locanda).


 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) © 1996-2005 EuloTech