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Carlo Goldoni
Il servitore di due padroni

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Scena Quarta. Dottore, poi Pantalone dalla locanda

 

Strada colla locanda

 

DOTTORE Non mi posso dar pace di questo vecchiaccio di Pantalone. Più che ci penso, più mi salta la bile.

PANTALONE Dottor caro, ve reverisso (con allegria).

DOTTORE Mi maraviglio che abbiate anche tanto ardire di salutarmi.

PANTALONE V'ho da dar una nova. Sappiè...

DOTTORE Volete forse dirmi che avete fatto le nozze? Non me n'importa un fico.

PANTALONE No vero gnente. Lassème parlar, in vostra malora.

DOTTORE Parlate, che il canchero vi mangi.

PANTALONE (Adessadesso me vien voggia de dottorarlo a pugni). Mia fia, se volè, la sarà muggier de vostro fio.

DOTTORE Obbligatissimo, non v'incomodate. Mio figlio non è di sì buono stomaco. Datela al signor turinese.

PANTALONE Co saverè chi quel turinese, no dirè cusì.

DOTTORE Sia chi esser si voglia. Vostra figlia è stata veduta con lui, et hoc sufficit.

PANTALONE Ma no vero che el sia...

DOTTORE Non voglio sentir altro.

PANTALONE Se no me ascolterè, sarà pezo per vu.

DOTTORE Lo vedremo per chi sarà peggio.

PANTALONE Mia fia la una putta onorata; e quella...

DOTTORE Il diavolo che vi porti.

PANTALONE Che ve strascina.

DOTTORE Vecchio senza parola e senza riputazione (parte).

 




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