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Carlo Goldoni
Il servitore di due padroni

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Scena Ventiduesima. Beatrice e Clarice

 

CLARICE Ah, signora Beatrice, esco da un affanno per entrare in un altro.

BEATRICE Abbiate pazienza. Tutto può succedere, fuor ch'io vi sposi.

CLARICE E se Silvio mi crede infedele?

BEATRICE Durerà per poco l'inganno.

CLARICE Se gli potessi svelare la verità...

BEATRICE Io non vi disimpegno dal giuramento.

CLARICE Che devo fare dunque?

BEATRICE Soffrire un poco.

CLARICE Dubito che sia troppo penosa una tal sofferenza.

BEATRICE Non dubitate, che dopo i timori, dopo gli affanni, riescono più graditi gli amorosi contenti (parte).

CLARICE Non posso lusingarmi di provar i contenti, finché mi vedo circondata da pene. Ah, pur troppo egli è vero: in questa vita per lo più o si pena, o si spera, e poche volte si gode (parte).

 


 




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