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Carlo Goldoni
Il servitore di due padroni

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Scena Ottava. Silvio e Smeraldina

 

SMERALDINA Questa è una cosa che non so capire. Veder una ragazza che si vuol ammazzare, e star a guardarla, come se vedeste rappresentare una scena di commedia.

SILVIO Pazza che sei! Credi tu ch'ella si volesse uccider davvero?

SMERALDINA Non so altro io so che, se non arrivavo a tempo, la poverina sarebbe ita.

SILVIO Vi voleva ancor tanto prima che la spada giungesse al petto.

SMERALDINA Sentite che bugiardo! Se stava per entrare.

SILVIO Tutte finzioni di voi altre donne.

SMERALDINA Sì, se fossimo come voi. Dirò, come dice il proverbio: noi abbiamo le voci, e voi altri avete le noci. Le donne hanno la fama di essere infedeli, e gli uomini commettono le infedeltà a più non posso. Delle donne si parla, e degli uomini non si dice nulla. Noi siamo criticate, e a voi altri si passa tutto. Sapete perché? Perché le leggi le hanno fatte gli uomini; che se le avessero fatte le donne, si sentirebbe tutto il contrario. S'io comandassi, vorrei che tutti gli uomini infedeli portassero un ramo d'albero in mano, e so che tutte le città diventerebbero boschi (parte).

 




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