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Carlo Goldoni Il cavaliere e la dama IntraText CT - Lettura del testo |
Donna Eleonora Io rimango incantata! Gran bontà del signor Anselmo! Gran provvidenza del cielo nei miei disastri!
Colombina - Signora, il signor Dottore.
Donna Eleonora - Fa che passi, mi porterà la sentenza.
Colombina - (Se lo credo, ch'i' arrabbi). (da sé) Venga, venga, signor Dottore.
Donna Eleonora - Consolati che, se la causa andasse male, il cielo mi ha provveduta per altra parte.
Colombina - Sì? me ne rallegro.
Dottore Buonatesta - Fo riverenza alla signora donna Eleonora. Mi dispiace della morte del signor don Roberto. Che vuol ella fare? Si consoli. Siamo tutti mortali. (in atto di mestizia)
Donna Eleonora - (Ecco il complimento accennato dal signor Anselmo). (da sé) Vi ringrazio, signor Dottore: come va la causa?
Dottore Buonatesta - Ma! Che vuol ella ch'io le dica? Disgrazie sopra disgrazie.
Colombina - Eh, l'ho detto, l'ho detto.
Donna Eleonora - Vi è qualche novità?
Dottore Buonatesta - Pare a lei piccola novità la morte del marito? Non vede che immediatamente la causa muta d'aspetto? Noi abbiam domandato gli alimenti dal fisco vivente viro, che vuol dire vivente il marito; il marito è morto, conviene variare la domanda.
Donna Eleonora - Come? Tornar da capo?
Colombina - Almeno dateci i quaranta scudi.
Dottore Buonatesta - Oh, sono spesi, sono andati. Appena sono di qui partito, andai subito a ritrovare l'amico e gli contai i venti scudi, e presto s'aveva da rilasciare la sentenza. Si è sparsa la nuova della morte di suo marito, e dubito che tutto sia andato in fumo.