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Carlo Goldoni
Il cavaliere e la dama

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Scena Tredicesima. Colombina e detti, poi Don Alonso

 

Colombina - (Dormono o cosa fanno?) (da sé) Signora padrona.

Donna Eleonora - Che vuoi?

Colombina - È qui il signor don Alonso.

Donna Eleonora - Fa che egli venga.

Colombina - (Non so s'ella pianga per il morto o per il vivo). (da sé, parte)

Don Rodrigo - Donna Eleonora, coraggio.

Donna Eleonora - Mi confido che per poco dovrò penare.

Don Rodrigo - Perché?

Donna Eleonora - Perché morirò quanto prima.

Don Alonso - M'inchino a donna Eleonora. Amico, tutto è accomodato. Con don Flaminio sarete amici.

Don Rodrigo - E quali sono i patti dell'aggiustamento?

Don Alonso - Giusti ed onesti per ambidue. Or ora verrà qui don Flaminio, chiederà egli scusa a donna Eleonora d'averle detta una falsità, e dirà averlo fatto per puro scherzo, a motivo di renderla lieta nella conversazione. Così ancor voi, che avete prese le parti di donna Eleonora, rimarrete con ciò soddisfatto. Voi, posciaché l'avete reso ridicolo in pubblica conversazione, dovrete dire averlo fatto senza pensiere di offenderlo, e per puro impegno di svelare una verità che non si poteva tener celata. Vi chiamerete amici, e si terminerà la contesa; siete di ciò contento?

Don Rodrigo - Un cavaliere che la sua parola ad un altro, non ha che ripetere sul già fatto.

 

 




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