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Carlo Goldoni Il cavaliere e la dama IntraText CT - Lettura del testo |
Colombina - Illustrissima, il signor cavaliere del Zero.
Don Flaminio - A voi m'inchino, signora.
Donna Eleonora - Son vostra serva.
Don Flaminio - Finalmente la sorte mi ha concesso il sospirato onore di riverirvi.
Donna Eleonora - Fortuna invero da me non meritata. Favorite d'accomodarvi. (siedono, Colombina parte)
Don Flaminio - Voi siete più che mai vezzosa e brillante. Le vostre disavventure e quelle di vostro marito non vi hanno punto scemato il rubicondo del vostro volto.
Donna Eleonora - (Mi pare un poco troppo ardito con una dama, cui non ha più avuto l'occasion di trattare). (da sé)
Don Flaminio - Questo sarà un effetto della vostra virtù, che vi rende insensibile ai colpi della fortuna.
Donna Eleonora - Signor cavaliere, vi supplico a dirmi tutto quello che vi ha pregato comunicarmi mio marito, che è l'unico motivo per cui vi siete preso l'incomodo di favorirmi.
Don Flaminio - No, mia signora, non è solamente per questo ch'io son venuto ad importunarvi, ma vi si aggiunge il vivissimo desiderio d'assicurarvi ch'io vi stimo, vi venero e sospiro l'onore di potervi servire.
Donna Eleonora - Signore, io non mi aspettavo da voi un simile complimento. Favorite di grazia, come sta don Roberto?
Don Flaminio - Egli sta bene di salute, ed in suo nome molte cose avrei da rappresentarvi; ma la confusione in cui mi trovo, mi tronca il filo del divisato ragionamento.
Donna Eleonora - Se altro non vi sovviene, è inutile che perdiate qui il vostro tempo.
Don Flaminio - A poco a poco me n'andrò sovvenendo. Ecco una delle cose dall'amico a me confidate. La sua cara sposa, la sua diletta compagna, la pupilla degli occhi suoi, a me l'ha egli raccomandata. Mi ha incaricato d'assistervi, di soccorrervi, di non allontanarmi da voi.
Donna Eleonora - Mi sembra strano che don Roberto mi voglia appoggiare all'assistenza d'uno che non ho mai conosciuto, e che non ho mai veduto frequentar la mia casa.
Don Flaminio - Intendo: vi sarebbe più grato che tale incombenza l'avesse appoggiata a don Rodrigo, non è egli vero?
Donna Eleonora - Don Flaminio, voi mi offendete.
Don Flaminio - Perdonate uno scherzo. Sappiate ch'egli sarà quanto prima in Napoli.
Donna Eleonora - In Napoli? Come?
Don Flaminio - Mediante la mia assistenza.
Donna Eleonora - Sarà revocato il suo bando?
Don Flaminio - Sarà revocato, averà i suoi beni. Il mio nome può molto presso la Corte, e non vi è grazia chiesta da don Flaminio, che non sia velocemente ottenuta.
Donna Eleonora - Se è così, don Roberto averà a voi tutta l'obbligazione.
Don Flaminio - E donna Eleonora non mi sarà punto grata?
Donna Eleonora - Benedirò il vostro animo generoso.
Don Flaminio - Mi guarderete voi di buon occhio? (con tenerezza)
Colombina - Oh, signora padrona. Le dame arrivano in questo punto colla carrozza.
Donna Eleonora - Va tu a riceverle. Di' loro che perdonino, ch'io non ho servitore.
Colombina - Eh non temete, non mancheranno loro braccieri. (parte)
Don Flaminio - Quante cose ho ancora da dirvi intorno alla venuta di don Roberto! (È necessario condurre la cosa in buona maniera). (da sé)
Donna Eleonora - Ma voi mi tenete in una crudelissima pena.
Don Flaminio - E voi potete contribuir molto al di lui ritorno.
Donna Eleonora - Se non mi dite tutto, non so che fare.
Don Flaminio - Ne riparleremo. (Balestra mi ha posto in un grande impegno). (da sé)