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Carlo Goldoni Il cavaliere e la dama IntraText CT - Lettura del testo |
Don Alonso - Don Flaminio ha poca prudenza.
Don Rodrigo - Ha fatta un'azione indegna.
Don Alonso - Veramente n'ebbe il premio ch'ei meritava. Partì svergognato e confuso.
Don Rodrigo - Parve ch'egli mi minacciasse partendo. Scesi poco dopo di lui, ma non l'ho più veduto.
Don Alonso - Per altro egli piuttosto è coraggioso; ma un uomo che sa d'aver il torto, si rende vile.
Don Rodrigo - A qual fine tentava egli ingannare quella povera dama?
Don Alonso - Voleva essere il di lei cavaliere.
Don Rodrigo - Sa pur egli ch'ella è da me servita.
Don Alonso - Egli ha per massima, che una donna non abbia a contentarsi di un servente solo.
Don Rodrigo - È nota la prudenza di donna Eleonora.
Don Alonso - Ha meco scommesso un orologio d'oro, che si sarebbe impadronito della di lei grazia.
Don Rodrigo - E voi avete avuto la debolezza di concorrere a tale scommessa?
Don Alonso - So il carattere di donna Eleonora; l'ho fatto per convincere altre persone della di lei virtù.
Don Rodrigo - No, amico, perdonatemi, avete contribuito a porla in discredito. Dell'onor delle dame non si scommette. Questa è una materia delicatissima, di cui gli uomini onesti debbono favellare con rispetto. Il mondo facilmente mette in ridicolo la virtù istessa. La vostra scommessa, presso chi non conosce donna Eleonora, pone in dubbio la di lei onestà: e tosto che si dubita di una cosa, dal tristo mondo si crede il peggio.
Don Alonso - Avete ragione, io lo confesso. Non dovea dar pascolo alle pazzie di due donne, che hanno promossa colle loro critiche la questione. Ma ora, che sarà di donna Eleonora?
Don Rodrigo - Non saprei. Ho creduto dover partire, per evitare la maldicenza; né ho avuto campo ancor di vederla.
Don Alonso - Tocca a voi ad assisterla.
Don Rodrigo - Mi sgomentano le lingue indegne.
Don Alonso - Non l'abbandonate questa povera sventurata.