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Carlo Goldoni Il ritorno dalla villeggiatura IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Atto, Scena grigio = Testo di commento
1 2, 5| soffrire; ma chi non ci abbada, lo sente meno. Io mangio 2 2, 2| abbandonato, ma non ho cuore di abbandonarvi.~LEONARDO: Ah! il cielo 3 2, 2| tutti; meritate di essere abbandonato, ma non ho cuore di abbandonarvi.~ 4 3, 1| male, pazienza. Io non vi abbandonerò. Mi sono sempre più interessato 5 2, 10| Fate a modo mio, signora, abbruciatela, non la leggete.~GIACINTA: 6 3, 2| contenti. Andrà egli ad abitare in Genova colla consorte, 7 2, 1| consigli, e so d'averne abusato.~ ~ ~ 8 0, aut| La prima volta che ciò mi accadde, fu dopo l'esito fortunato 9 2, 3| fratello, che dopo quel che è accaduto in villa usiate tanta freddezza 10 1, 9| come parla, ed esibirsi ad accelerare il contratto con mia sorella.~ 11 1, 6| foco che improvvisamente m'accende?).~BRIGIDA: (Oh! come vien 12 1, 8| A voi non sarà negato l'accesso; onde vi supplico, col mezzo 13 3, 2| che il signor Leonardo li accetti, e se ne contenti. Andrà 14 2, 5| principia a sentire gli acciacchi della vecchiaia.~BERNARDINO: 15 3, 6| L'ho dato al servitore acciò m'aiutasse a portar via 16 2, 5| FULGENZIO: Se verrà da voi, l'accoglierete con buon amore?~BERNARDINO: 17 1, 1| riveder Giacinta. Chi sa qual accoglimento mi farà ella in Livorno, 18 3, 7| alla peggio. Favorisca d'accomodarsi. Compatisca se la seggiola 19 3, 10| Vi torno a dire, signore, accomodatevi come vi piace.~GIACINTA: ( 20 3, 3| il cielo che Giacinta si accomodi a questa nuova risoluzione.~ 21 3, 8| Vittoria, e mi ha obbligato ad accompagnarla.~GIACINTA: (Lo capisco, 22 3, 12| LEONARDO: Eccovi la mano accompagnata dal cuore.~GIACINTA: Sì, 23 2, 4| signora Giacinta; e se mi accompagno con voi, non ne dovreste 24 2, 9| pranzo. Ho da vestirmi, ho da acconciarmi. Ho d'andare alla tavoletta...~ 25 3, 12| se il vostro genitor lo acconsente...~FILIPPO: Contentissimo, 26 2, 11| sagrificare, sarei io obbligata ad acconsentire alla mia rovina? No, non 27 3, 12| destinano i numi, e che mi ha accordato mio padre. Io farò il mio 28 3, 3| Stabilito che sia il nuovo accordo col signor Filippo, voi 29 1, 5| non ci pensa più, me n'accorgo). (Ironica.)~GIACINTA: Basta, 30 1, 5| principiare per tempo ad accostumarmi a trattarlo come se mai 31 1, 3| di aver colle mie parole accreditato in faccia del signor Filippo 32 2, 3| so quel che mi voglia. S'accrescono i miei timori, le mie angustie, 33 3, 7| pulisce.)~ROSINA: Vuole dell'acqua fresca?~GIACINTA: Eh! Non 34 2, 7| apra quella cui la ragione addita ed il buon voler ci presenta.~ 35 1, 4| sposar la fanciulla, e poi addottorarlo nell'università de' balordi.~ 36 3, 7| Per istudiare.~ROSINA: Per addottorarsi.~GIACINTA: Sì, sì, è venuto 37 2, 2| FULGENZIO: Consistono in volermi adoperare per voi con dei buoni uffizi 38 | adunque 39 3, 12| scorderò i miei deliri, gli affanni miei, le mie debolezze... 40 2, 3| Andiamo. Liberatevi da quest'affanno di cuore).~VITTORIA: Stupisco, 41 2, 7| molesto, che tu abbia d'affaticarti per discacciarlo. Il partito 42 2, 6| La ringrazio della sua affettata consolazione, e non dubiti 43 3, 12| Staccarsi tutt'ad un tratto un affetto dal seno per introdurne 44 1, 1| d'agitazioni, e di più mi affliggono i debiti, mi tormentano 45 2, 2| voglio strozzarmi, voglio affogarmi. A me poco dovrebbe premere, 46 1, 1| torni il procuratore. Orsù, affrettati. Va a vedere se son tornati.~ 47 1, 4| parlato di donazione, s'è affrontata, s'è fieramente sdegnata, 48 3, 2| Eccomi, parlate pure come vi aggrada.~FULGENZIO: Ora, signor 49 3, ul| dateci un cortese segno d'aggradimento.~ ~Fine della Commedia.~ 50 3, 2| trecento e venti scudi d'aggravio?~FILIPPO: Corpo di bacco! 51 3, 12| sposo, non può a meno di non agitar un cuor tenero, un cuor 52 1, 1| sorella. Sono in un mare d'agitazioni, e di più mi affliggono 53 | agl' 54 2, 2| andare innanzi. Se non v'aiuta lo zio, chi volete voi che 55 2, 2| io voglia rovinar me per aiutar voi? Ch'io voglia pagarvi 56 2, 7| dire che il cielo mi vuol aiutare. Nell'agitazione in cui 57 3, 6| dato al servitore acciò m'aiutasse a portar via questo a mio 58 | alcuna 59 2, 5| scialacqua, tripudia, sta allegramente: e vi pare ch'ei non abbia 60 2, 8| nemmen io. Ho un brio, ho un'allegrezza di core, che non ho mai 61 1, 5| pensieri sono occupati all'allestimento che si ha da fare per le 62 1, 3| grazie ha cercato blandirli, allettarli, per essere servito, e servito 63 1, 1| dal signor Filippo, che allunghi la strada il doppio, per 64 | almen 65 | alquanto 66 3, 5| Suo padre è un palmo più alto di lui.~ROSINA: Eh, Tognino 67 | altr' 68 2, 9| andrete anche voi, Vittoria? (Alzandosi.)~VITTORIA: Ci anderò. Ma 69 3, 1| niente per ora; ma quando è alzato, avvisatelo allora ch'io 70 1, 3| io: cabale, invenzioni, alzature d'ingegno.~VITTORIA: E di 71 3, 9| gioia mia, dolcezza mia, amabilissimo il mio Tognino.~VITTORIA: ( 72 2, 11| forse motivo di sospettare? Amandomi com'egli mi ama, non sono 73 2, 11| inaspettata!~Seguite ad amare colui che deve essere vostro 74 1, 4| da marito, e fingessi d'amarne una per coprire la mia passion 75 2, 6| LEONARDO: Deh! signor zio amatissimo... (Si cava il cappello.)~ 76 3, ul| lei consigli; ho sempre ammirato la di lei virtù, e per ultimo 77 3, 8| Giacinta; non ho ancora potuto ammobigliar la casa; favoriscano di 78 2, 1| vederlo; mi ricordo delle sue ammonizioni, de' suoi consigli, e so 79 3, 1| vero, ma vorrei ci venisse amorosamente; e dubito molto della sua 80 3, 12| cielo, di mio padre, e dell'amorosissimo signor Fulgenzio. Vi stupirete 81 3, 11| donazione, la donazione, un'ampia donazione, vi prometto la 82 3, 4| LEONARDO: Mia sorella deve andarci ancor ella. Può esser ci 83 1, 8| Guglielmo non ha voluto andarsene).~LEONARDO: Dov'è la signora 84 3, 4| sarebbe mal fatto che ci andassimo ancora noi.~LEONARDO: È 85 2, 3| presentemente non posso. Andateci voi. Sappiatemi dire come 86 3, 6| vi è male.~COSTANZA: Eh! andatevi a levar quel vestito. Parete 87 1, 3| qualcheduno che le cose sue andavano per la mala strada; ma non 88 2, 4| di convenienza.~VITTORIA: Andiamoci dunque immediatamente. Scusi, 89 3, 4| signora Giacinta?~FILIPPO: Andiamola a ritrovare dalla signora 90 2, 9| Che bisogno c'è che ci andiate adesso?~GIACINTA: Sì, è 91 3, 2| accetti, e se ne contenti. Andrà egli ad abitare in Genova 92 2, 2| odio sì grande, che non andrei più a villeggiare per tutto 93 2, 9| grandissima di sapere. Ci andrete anche voi, Vittoria? (Alzandosi.)~ 94 3, 7| ha versato il caffè sull'andriene.~GIACINTA: (Maladetto sia 95 3, 5| consolazione. Non ho un anelletto, non ho un abitino da sposa, 96 2, 2| che non mi resta alcun angolo in cui sperare di rifugiarmi, 97 2, 3| accrescono i miei timori, le mie angustie, le mie crudeli disperazioni. ( 98 2, 11| a lusingarmi, quella mi anima ai più giusti, ai più virtuosi 99 0, aut| la stessa continuazione. Animato dalla buona riuscita di 100 3, ul| altro che a intorbidar gli animi e ad inquietare. Volesse 101 3, 2| di lui ministro. In sei anni non mi ha mandato altro 102 2, 4| mio cattivo temperamento v'annoia. Il signor Ferdinando è 103 1, 5| ella non correrà pericolo d'annoiarsi per averlo troppo amato 104 1, 5| amore, si sono prestissimo annoiati e pentiti; e che altri che 105 3, 11| finito.~GUGLIELMO: (Sono in ansietà di sapere). (S'alza.)~VITTORIA: 106 3, 5| altro al mondo che quell'anticaglia che portava per Montenero?~ 107 0, aut| Non trovo che gli Autori antichi, né gli Autori moderni, 108 2, 4| quest'estrema necessità per anticipare.~VITTORIA: Via, via, quando 109 3, 5| propria, tutto vecchio, tutto antico, tutto in disordine.~ROSINA: 110 | anziché 111 2, 7| che tutte e due sieno ben aperte.~SERVITORE: Signora, vengono 112 3, 6| in quelle cose che non ti appartengono. (Al Servitore.)~SERVITORE: 113 1, 5| faccia. Per quello poi che appartiene allo sposo, io non voglio 114 2, 2| darebbe un quattrino, chi l'appiccasse; e poi ha una maniera così 115 3, 7| Pare che lo facciano apposta per tormentarmi).~COSTANZA: 116 2, 4| suggerita, e che voi avete approvata.~FERDINANDO: Sicché dunque 117 1, 1| scendere le scale ho incontrato appunto il servitore del signor 118 3, 11| Cospetto! pare scritta in arabico.~VITTORIA: Signor Guglielmo, 119 1, 1| mangiare. Sono sempre coll'arco teso a ferire il cuore de' 120 2, 10| che vi metteste in maggior ardenza.~GIACINTA: E che cosa vorresti 121 2, 11| qualche volta è una ragazza arditissima, petulante. Perché trattar 122 2, 10| lettera? Che mai avrebbe egli ardito di scrivermi?).~BRIGIDA: ( 123 1, 11| biancheria, le posate e l'argenteria che mi fu prestata? Paolino 124 1, 11| prestata? Paolino medesimo arrestato in campagna per ordine della 125 0, aut| tutto, poiché una lettera arriva a tempo per farcela risovvenire.~ 126 1, 10| speranza, e guai a me se io arrivassi a sposarla. Ho dunque da 127 3, 5| sì presto? Siamo appena arrivate.~COSTANZA: Voglio che andiamo 128 1, 1| se fossero per avventura arrivati.~CECCO: La servo subito. ( 129 3, 1| Sono poche ore ch'egli è arrivato in città. Non è uscito di 130 2, 1| Ecco il signor Fulgenzio. Arrossisco in vederlo; mi ricordo delle 131 1, 5| mio, nel mio cuore! Che artifiziose parole! Che sguardi languidi 132 2, 9| Cava il fazzoletto e si asciuga.)~SERVITORE: Signori, manda 133 2, 5| FULGENZIO: Quand'è così, ascoltatemi come va, e rispondetemi 134 3, 2| caro amico Fulgenzio, v'ascolterei se veniste di mezzanotte.~ 135 2, 10| compatita. Parlami, che ti ascolterò senza sdegno.~BRIGIDA: Nell' 136 2, 10| non sono in collera. Ti ascolto placidamente. Che cosa ti 137 1, 3| stentatamente pagati, il fratello s'asconde e la sorella gl'insulta? 138 3, 4| Costanza.~FULGENZIO: Si può aspettar ch'ella torni.~LEONARDO: 139 1, 1| se non c'è, ho ordine di aspettarlo qui fin che torna.~LEONARDO: 140 1, 1| che saldi il conto. Che aspettasi a momenti da Montenero, 141 3, 5| Quanto vorreste ch'egli aspettasse?~ROSINA: Un mese almeno.~ 142 3, 2| momento. Vado immediatamente: aspettatemi colla risposta. (In atto 143 3, 7| alza.)~COSTANZA: Favorisca, aspetti, che prenderemo il caffè.~ 144 1, 1| aspettare?~LEONARDO: Sì, che aspettino fin che il diavolo se li 145 2, 11| maniere anch'egli non meno aspre e insultanti, mi ha costretto 146 3, 1| passione, e gli dispiace assaissimo d'incomodarsi. Non gli dite 147 2, 6| riserva per invigorire l'assalto.~FULGENZIO: Ecco qui il 148 3, 2| profitto alcuno, fate così: assegnate in dote a vostra figliuola 149 1, 1| pagar lui, fidandomi ch'ei m'assista, ch'ei mi difenda; e quando 150 2, 2| credito, senza amici, senza assistenza, la vita non mi serve che 151 3, 1| vostre. Sono in impegno d'assistervi, e vi assisterò. Ponetevi 152 1, 5| di lui con disprezzo, con astio, con villania? Potea far 153 2, 6| l'ha condotto con lui. Ha attaccato egli la breccia, e poi ha 154 0, aut| di modo che il pubblico attendeva e domandava la quarta, e 155 3, 1| il discorso.~LEONARDO: Ne attendo l'esito con un'estrema impazienza. ( 156 1, 8| LEONARDO: Non siete né sì attento, né sì polito verso la vostra 157 1, 9| la ringrazia della sua attenzione, e la supplica di perdono 158 1, 11| questo colpo mi avvilisce, mi atterra. Giacinta, Guglielmo, si 159 3, ul| padrona di questa casa; auguro ogni bene ai di lei nipoti. 160 2, 4| poco amore. Sempre più si aumentano i miei sospetti.~FERDINANDO: ( 161 0, aut| L'autore a chi legge~ ~Non trovo 162 2, 5| quanto è permesso ad un uomo avanzato che principia a sentire 163 3, 1| FULGENZIO: Venga il canchero all'avaraccio.~LEONARDO: Ma non ve l'ho 164 2, 2| LEONARDO: Perché è sordido, avaro, e non darebbe un quattrino, 165 | averlo 166 | avuta 167 3, 11| modestia non mi permette dir d'avvantaggio. Dacché siete di qua partito, 168 1, 10| merito ancor di peggio. Dovea avvedermene prima d'ora, ch'ella non 169 3, 1| ostinatella. Me ne sono avveduto allora quando ha voluto 170 1, 5| legame operi meglio per l'avvenire.~GIACINTA: Sì, così ha da 171 1, 5| Si diverta, stia allegra. Avverta bene, che la melanconia 172 1, 3| Ho piacere...~VITTORIA: Avvertite di non andar colà a far 173 1, 5| cuore. Bisogna pur ch'io mi avvezzi a ritrovarmi con esso lui, 174 3, 2| vostro?~FILIPPO: Non ci sono avvezzo.~FULGENZIO: Questa volta 175 2, 8| probabilmente perché si avvicinano le sue nozze.~GIACINTA: ( 176 2, 4| Via, andiamo, prima che si avvicini l'ora del pranzo.~VITTORIA: 177 3, 1| mio zio ha terminato di avvilirmi, di mortificarmi.~FULGENZIO: 178 1, 11| ambizione? Ah! questo colpo mi avvilisce, mi atterra. Giacinta, Guglielmo, 179 3, 1| ora; ma quando è alzato, avvisatelo allora ch'io sono qui.~SERVITORE: 180 1, 8| notaro a renderlo di ciò avvisato.~GUGLIELMO: Bene. Andrò 181 3, 1| finire. Se vuol ch'io l'avvisi...~FULGENZIO: No, no, lasciatelo 182 2, 8| non ha da fare di queste azioni; un galantuomo non ha da 183 1, 3| VITTORIA: Non vi mettete all'azzardo di far disciogliere un contratto 184 3, 3| Finalmente, se il padre non è un babbuino, la figliuola dee rassegnarsi.~ 185 2, 6| A Fulgenzio.)~FULGENZIO: Badate a lui, se volete. (A Bernardino.)~ 186 1, 1| andrò per di là.~CECCO: Badi che la scala è oscura, è 187 3, 2| capo d'opera! Oh che testa balorda! Oh che carattere delizioso! 188 1, 4| addottorarlo nell'università de' balordi.~VITTORIA: L'istoriella 189 2, 2| chiamasi un tradimento, una baratteria bella e buona. Ma dal canto 190 1, 1| quell'ingrata, a quella barbara di Giacinta; secondariamente, 191 2, 8| con simulazioni. Sono cose barbare, pericolose, inumane.~FERDINANDO ( 192 3, 11| tutto, e non ci fate la baronata di lasciar fuori qualche 193 2, 10| carità. Non cimentarti con barzellette a provocare la mia sofferenza.~ 194 1, 5| di me medesima? Non avrò bastante virtù per vederlo e trattarlo 195 3, ul| signora mia, non dormo. Sono bastantemente svegliato per intendere 196 1, 5| sposerà, e ciò gli deve bastare. Finalmente Guglielmo è 197 3, 9| non ce ne sono tante che bastino). (Parte.)~VITTORIA: Mi 198 2, 5| BERNARDINO: Eh! un uomo come lui? Batte un piè per terra, e saltano 199 1, 4| VITTORIA: E dove vanno a battere queste vostre parole?~FERDINANDO: 200 1, 4| sospetti, de' dubbi, de' batticuori. Costui ha finito di rovinarmi. 201 1, 4| vostre parole?~FERDINANDO: Battono nell'aria e lascio che l' 202 3, 2| capponi stupendi, tordi, beccafichi, quaglie, starne, pernici. 203 2, 5| suo talento, per i suoi begli abiti gallonati. (Ironico.)~ 204 2, 8| lingua!). Avete un gran bell'abito, Vittorina.~VITTORIA: 205 3, 11| ROSINA: E che vivano le bellezze del signor Ferdinando.~VITTORIA: 206 2, 5| vi benedica: voi avete un bellissimo temperamento. Felici quelli 207 | benché 208 2, 10| GIACINTA: No, che tu sia benedetta. Lasciala un po' vedere.~ 209 2, 10| cara, ti ringrazierei, ti benedirei, ti farei un regalo che 210 | bensì 211 1, 1| che sarebbero qui rivenuti bentosto, e non vengono, e non mi 212 2, 9| di lor signori.~VITTORIA: Benvenuto, signor Filippo.~FILIPPO: 213 1, 1| perché quello sciocco di Berto ha detto loro che c'è.~LEONARDO: 214 1, 1| della cera.~LEONARDO: Ma bestia, perché non dirgli che non 215 3, 6| mi mandate via perché non beva il caffè; e io ci voglio 216 3, 11| non ho mangiato, non ho bevuto, non ho potuto dormire. 217 1, 11| mobili del palazzino? Sino la biancheria, le posate e l'argenteria 218 3, 6| che se mi fate muover la bile, vi caccio via di casa come 219 1, 5| pizzi d'aria, fornimenti di bionda, scarpe, cuffie, ventagli. 220 3, 6| caccio via di casa come un birbante.~TOGNINO: Son maritato.~ 221 3, 6| dite, Rosina? Ah!~ROSINA: Bisognerebbe che ve lo faceste accomodare 222 1, 3| buone grazie ha cercato blandirli, allettarli, per essere 223 1, 4| ed il ragazzo è di buona bocca. Oggi dicevano di voler 224 3, 11| amante e futura sposa~Sabina Borgna~VITTORIA: Bravo!~COSTANZA: 225 2, 11| il coraggio di dirgli nel boschetto di Montenero, potrò, scrivendo, 226 3, 5| pensa. Egli non tratta che bottegai, e non gli preme niente 227 1, 1| doppio, per non passare dalle botteghe de' creditori.~CECCO: Signore, 228 3, 9| il signor Fulgenzio, che bramano riverirla. (A Costanza.)~ 229 3, ul| quella tranquillità ch'io bramo per me medesima. Supplico 230 2, 9| Parte.)~GIACINTA: Oh! brava, ho piacer grandissimo. 231 2, 6| lui. Ha attaccato egli la breccia, e poi ha il corpo di riserva 232 | breve 233 2, 4| Ferdinando è spiritoso e brillante. Principiate assai di buon' 234 2, 8| Non lo so nemmen io. Ho un brio, ho un'allegrezza di core, 235 1, 8| Schiavo suo. (A Guglielmo, bruscamente.) Domandatele se mi è permesso 236 1, 5| che la melanconia fa de' brutti scherzi.~GIACINTA: A me 237 2, 4| brillante. Principiate assai di buon'ora a farmi comprendere che 238 2, 6| con sdegno.)~BERNARDINO: Buondì, il mio caro signor Fulgenzio.~ 239 2, 2| adoperare per voi con dei buoni uffizi verso di vostro zio 240 3, 12| Con caricatura.)~LEONARDO: Buonissime, signora sorella; domani 241 2, 8| Ferdinando.)~FERDINANDO: (La burla passa il segno. I suoi scherzi 242 3, 9| Fa il verso del cucco, burlandosi di lui.)~FERDINANDO: Cu, 243 1, 10| Guglielmo, e quell'indegno burlarsi di me, e dell'impegno contratto 244 2, 5| domandarmi perdono? Eh! mi burlate: io non merito queste attenzioni; 245 1, 11| Giacinta, Guglielmo, si burleranno anch'essi di me. Qual vendetta 246 2, 5| medesimo tuono, e pare che vi burliate di me.~BERNARDINO: Caro 247 1, 3| può essere? Ve lo dirò io: cabale, invenzioni, alzature d' 248 1, 2| Con sua licenza.~VITTORIA: Cacciate via quei bricconi.~CECCO: ( 249 1, 4| sposare quella ragazza. L'ha cacciato di casa, e non sapeva dove 250 3, 6| fate muover la bile, vi caccio via di casa come un birbante.~ 251 3, 12| in qual precipizio sarei caduta? Cangiando cielo, si ha 252 2, 5| BERNARDINO: È precipitato? È caduto forse di sterzo? I cavalli 253 3, 3| di farvi del bene; ma per cagion sua mi ci sono impegnato 254 3, 12| avessi la strada incautamente calcata, chi sa in qual precipizio 255 2, 6| vostra, e si raccomanda a voi caldamente.~BERNARDINO: Che possa... 256 2, 2| volontà di far bene. (Con caldo.)~LEONARDO: Io non credo 257 3, 2| consiglio vi metterà in calma di tutto, e vi farà comparir 258 2, 10| dirmi?~BRIGIDA: Se non vi calmate, non ve la dico.~GIACINTA: 259 1, 1| costoro?~CECCO: Il sarto e il calzolaio.~LEONARDO: Licenziali; fa 260 1, 2| eglino?~CECCO: Il sarto ed il calzolaro.~VITTORIA: Di chi?~CECCO: 261 1, 5| così contenta, che non mi cambierei con una regina. Dopo che 262 3, 6| Certo avete fatto un bel cambio!~TOGNINO: È bello, è gallonato. 263 3, 10| COSTANZA: Perdonino, le camere sono ancora ingombrate. 264 1, 9| veramente, ma è sdraiata sul canapè. Le duole il capo, e non 265 3, 1| mortificarmi.~FULGENZIO: Venga il canchero all'avaraccio.~LEONARDO: 266 2, 6| FULGENZIO: Siete peggio d'un cane.~BERNARDINO: Bravo, bravo. 267 3, 12| precipizio sarei caduta? Cangiando cielo, si ha da cangiar 268 3, 12| Cangiando cielo, si ha da cangiar sistema. Ecco il mio sposo, 269 0, aut| dello stesso Bugiardo è cangiato: poiché nella prima commedia 270 1, 5| amato, né conosciuto; e son capace di farlo, ed ho coraggio 271 1, 1| fatta dell'altre volte. Sono capaci di star qui fino a sera.~ 272 2, 10| GIACINTA: Come hai fatto a capire che ti voleva dare una lettera?~ 273 1, 5| Che sciocca difficoltà di capirmi! Non si sa, che quando dico 274 1, 8| sarà impossibile ch'io vi capisca.~LEONARDO: L'avete veduta 275 3, 2| quattro per cento, per un capitale di ottomila scudi, porta 276 3, 2| saprei. Ho de' fondi, ho de' capitali; credete voi che non si 277 3, 5| poteva darvene; e se non capitava questo ragazzo, ho timore 278 3, 3| ci faccia disperare quel capolino di sua figliuola.~LEONARDO: 279 3, 2| bene: vitello prezioso, capponi stupendi, tordi, beccafichi, 280 3, 1| signora Giacinta è un po' capricciosa ed ostinatella. Me ne sono 281 0, aut| Questa continuazion dei caratteri, degl'interessi e delle 282 1, 3| ha insultati; oppure con carezze, con parole dolci, con buone 283 1, 9| veder Giacinta, pare un po' caricata; ma se fosse reo di qualche 284 3, ul| Finiamola con queste vostre caricature. O porgete ad esso la mano, 285 2, 6| signora sorella? Che fa la mia carissima nipotina? Si sono bene divertiti 286 2, 2| LEONARDO: Riverisco il mio carissimo signor Fulgenzio.~FULGENZIO: 287 1, 7| è donna anch'ella, è di carne e d'ossa come le altre.~ 288 3, 5| gran differenza da questa casaccia al bel casin di campagna.~ 289 1, 1| una lista di trentasette case, alle quali prima del mezzogiorno 290 3, 5| da questa casaccia al bel casin di campagna.~COSTANZA: La 291 2, 7| la volontà ad aprire de' cassettini ove stanno i pensieri del 292 3, ul| occasione di ridere dell'altrui cattiva condotta, consolatevi con 293 2, 5| caduto forse di sterzo? I cavalli del tiro a sei hanno forse 294 3, 4| politica, per direzione, non la cedo a nessuno di questo mondo. ( 295 3, ul| Costanza, s'ella desiderava di celare un maritaggio che può essere 296 2, 7| apre nel mio cervello la celletta che mi fa pensare a Guglielmo, 297 1, 1| Signore, è qui quello della cera.~LEONARDO: Ma bestia, perché 298 1, 3| dolci, con buone grazie ha cercato blandirli, allettarli, per 299 1, 9| causa, e che dal canto mio cercherò di contribuire alla sua 300 3, 7| di mostrarla.~GIACINTA: (Cerco ogni strada per divertirmi; 301 2, 4| giacché l'ho da far questa ceremonia, me ne vo' spicciare immediatamente.~ 302 | certi 303 2, 1| Fra le mie disgrazie non cessa ancora di tormentarmi l' 304 3, 2| Leonardo a mandarmi qualche cesta di maccheroni?~FULGENZIO: 305 3, 2| ha mandato altro che due ceste di maccheroni.~FULGENZIO: 306 | ché 307 2, 2| sapevate lo stato vostro, e chiamasi un tradimento, una baratteria 308 1, 7| era, per verità; ma l'ha chiamata il suo signor padre. (Se 309 2, 5| FULGENZIO: Quand'è così, ora lo chiamo, e lo fo venire.~BERNARDINO: 310 2, 10| il signor Guglielmo. Mi chiamò sottovoce...~GIACINTA: E 311 2, 4| poco felice. Parliamoci chiaro, signora: se io vi dispiaccio, 312 1, 1| sera.~LEONARDO: Hai tu le chiavi della porticina segreta?~ 313 2, 4| cosa in sinistra parte. Vi chiedo scusa se ho potuto spiacervi. 314 2, 7| fantasia si rischiari, si chiuda la cellula del rio pensiero, 315 2, 7| ragione insegna alla volontà a chiuder questa e ad aprire quell' 316 2, 7| infinite cellule, dove stan chiusi e preparati più e diversi 317 | Ciascheduna 318 1, 9| per verità, ha ragione. È cieca affatto, e la sua gran virtù 319 2, 10| GIACINTA: Taci, per carità. Non cimentarti con barzellette a provocare 320 2, 2| compassione di me. Io sono in circostanze lagrimose, che non mi resta 321 3, 11| la poverina.~ROSINA: Ha cispi gli occhi.~COSTANZA: Ha 322 1, 1| propri e quelli de' suoi clienti! Io lo pago, gli do il salario, 323 0, aut| che Damone, il Bugiardo, e Clitone suo servitore sono i medesimi 324 2, 5| forse levato la mano al cocchiere?~FULGENZIO: Voi ridete, 325 2, 4| fingere e faticare, per cogliere l'opportunità di rivedere 326 1, 5| voler che io pratichi un suo cognato?~BRIGIDA: Non sa ella quanto 327 3, 11| quanto staranno in questo colloquio; ed io muoio di volontà 328 | coloro 329 2, 11| non fosse, se mai, senza colpa vostra, vi trovaste disobbligata, 330 2, 10| BRIGIDA: Sì, signora, come comanda. (Eh! già il mio regalo 331 3, 10| sono ancora ingombrate. Se comandano, si ponno servire in sala.~ 332 2, 11| Principia a far da padrone? Vuol comandare prima del tempo? Oh! questo 333 2, 4| GUGLIELMO: Vi servirò io, se lo comandate.~VITTORIA: Oh! signor Guglielmo, 334 1, 1| altr'ieri, com'ella mi ha comandato: ma vedendolo venire tre 335 0, aut| alcuno, allora quando ho cominciato a tentare una seconda Commedia 336 3, 12| orgasmo, senza una interna commozione di spiriti e di pensieri. 337 3, 10| FILIPPO: Sì, sì, tutto comoda; andiamo, andiamo. Con permissione. ( 338 2, 4| dunque io ho da servire di comodino.~VITTORIA: Ah! signor Guglielmo, 339 3, 2| calma di tutto, e vi farà comparir con onore. Voglio che maritiate 340 3, 5| sposa, non ho niente da comparire; che cosa volete che dicano 341 3, 6| marito, digli che non mi comparisca dinanzi come sta in bottega: 342 2, 11| com'egli mi ama, non sono compatibili i suoi trasporti? Dovendo 343 2, 10| la dico.~GIACINTA: Via, compatiscimi, che merito di essere compatita. 344 3, ul| l'abbia detto.~GIACINTA: Compatisco la signora Costanza, s'ella 345 2, 10| compatiscimi, che merito di essere compatita. Parlami, che ti ascolterò 346 3, ul| Avventure de' villeggianti, compatite il Ritorno dalla campagna; 347 3, 7| assolutamente. (A Rosina.)~ROSINA: Compatitelo, è ancor ragazzo.~COSTANZA: 348 3, 8| Il signor Guglielmo si compiace poco di favorirmi, ed io, 349 3, ul| maraviglia che siate così poco compiacente...~GUGLIELMO: Non v'inquietate, 350 2, 8| Ora la conversazione sarà compita. Così vecchio com'è, il 351 1, 8| molto sollecito a venir a complimentare la signora Giacinta.~GUGLIELMO: 352 1, 2| converrà ch'io sia la prima a complimentarla. Vi anderò, ma vi anderò 353 0, aut| tintura di questa sorta di Componimenti teatrali.~Mi resta a dir 354 0, aut| dirà forse taluno) è il compor tre Commedie sullo stesso 355 0, aut| siano molto divertiti a comporre più di una Commedia sullo 356 0, aut| maraviglia che tu ne abbia composta una in nove. Risponderei 357 0, aut| dall'esito fortunato, ho composto collo stesso legame le tre 358 0, aut| Lettore che non è inutile, e comprenderà facilmente che un carattere 359 2, 4| ho già veduto, e siamo in concerto ch'ei si ritrovi qui questa 360 2, 8| agl'interessi, o al buon concetto di una donna, sia vedova 361 2, 4| signori miei, quando si concludono le vostre nozze?~VITTORIA: 362 3, 11| basta.~VITTORIA: Sentiamo la conclusion della lettera.~FERDINANDO: 363 0, aut| la quale servisse come di conclusione alle due precedenti, per 364 1, 11| scoprono le mie miserie, e sarà condannata la mia ambizione? Ah! questo 365 2, 5| vostro lo detestate, lo condannate.~BERNARDINO: Oh! io non 366 2, 6| il buon vecchio! se l'ha condotto con lui. Ha attaccato egli 367 3, 6| mancar da mangiare, che mi conduciate a spasso, che mi lasciate 368 3, 12| No, forzatamente non mi conduco a sposarvi. Niuno potrebbe 369 1, 4| Livorno, ed intendono di condur seco loro Tognino e mover 370 3, 12| momento mi sia lasciata condurre ad una sì violenta risoluzione. 371 2, 7| Egli è, signora mia, per confessarle la verità, ch'io sono innamoratissima 372 3, 2| dote.~FULGENZIO: Ditemi, in confidenza, fra voi e me: questi ottomila 373 3, 8| in tutti, e l'onestà si confonde talvolta coll'interesse.~ 374 3, 1| sì pieno di rossore e di confusione, che non ardisco presentarmi 375 1, 2| riceverle, e senza almen congedarle? Se sono persone di garbo, 376 2, 6| BERNARDINO: E ditegli che me ne congratulo ancora con esso lui.~LEONARDO: 377 3, 11| ROSINA: Oh! eccoli: il congresso è finito.~GUGLIELMO: (Sono 378 3, 11| FERDINANDO: Bene, bene. Ella conosce il merito, e tanto basta.~ 379 3, ul| gli altrui detti, e per conoscere i miei doveri. Sono un uomo 380 3, ul| assicuratevi di avere in me un conoscitore del vostro merito, uno sposo 381 0, aut| riuscita di due Commedie consecutive, ho tentato le tre. Ciò 382 3, 12| sollecita, l'onore a ciò mi consiglia. Chi mi ascolta, m'intende. 383 2, 10| già il mio regalo ha da consistere in ingiurie, in rimproveri; 384 3, 11| Parte.)~VITTORIA: Si va a consolar colla donazione.~COSTANZA: 385 3, 11| immediatamente la posta, e me ne vo a consolare, a soccorrere la mia adorata 386 3, ul| altrui cattiva condotta, consolatevi con voi stessi della vostra 387 3, 6| non avete il vostro abito consueto?~TOGNINO: Signora no.~COSTANZA: 388 3, 2| quegli effetti, non li potrà consumare o disperdere, perché saranno 389 2, 5| FULGENZIO: Lo farò venire, se vi contentate.~BERNARDINO: Sì, padrone; 390 3, 8| sono bene informati del contenuto di quella lettera.~GUGLIELMO: 391 3, 12| intendete; voi, che nelle contingenze in cui siamo, miglior destino 392 0, aut| qualche cosa indecisa per continuare il soggetto nella seguente; 393 2, 5| mangiare.~FULGENZIO: Voi continuate sul medesimo tuono, e pare 394 0, aut| farcela risovvenire.~Questa continuazion dei caratteri, degl'interessi 395 0, aut| Commedie che hanno la stessa continuazione. Animato dalla buona riuscita 396 3, ul| lei virtù, e per ultimo contrassegno della mia stima, eccomi, 397 1, 9| dal canto mio cercherò di contribuire alla sua salute. (Con isdegno.)~ 398 | contro 399 2, 11| chi lo inquieta, chi lo conturba? Sì, Leonardo ha ragione. 400 1, 5| pare che vi sia un poco di convalescenza.~GIACINTA: No, t'inganni. 401 2, 4| non siete mio sposo, non è conveniente che ci veggano andar insieme.~ 402 2, 7| di carte, di lotterie, di conversazioni, di tavole, di passeggi 403 1, 5| vestiario; prima non le conviene, perché è fanciulla; e poi 404 2, 11| Leonardo non metterebbe al coperto la mia debolezza. L'aver 405 2, 6| in mano.)~BERNARDINO: Si copra.~LEONARDO: Pur troppo la 406 1, 4| fingessi d'amarne una per coprire la mia passion per un'altra.~ 407 3, 1| derisione continua, quella corbellatura sfacciata.~LEONARDO: Ho 408 0, aut| Menteur, due Commedie che Cornelio ha in parte tradotte ed 409 1, 5| Certo, signora, ella non correrà pericolo d'annoiarsi per 410 1, 3| Come sognato, se siamo corsi a Livorno per essere a tempo, 411 3, 2| mezzanotte.~FULGENZIO: Alle corte. Ora che siete tornato a 412 2, 6| quanto ne dimostrano le cortesi vostre parole; onde ho ragion 413 1, 2| soffrire; ma ora poi, dopo le coserelle che nate sono in villeggiatura, 414 3, ul| provato, e quanto caro mi costa il divertimento. Lode al 415 1, 4| matrimonio della nipote le costasse un quattrino, si è fatta 416 1, 1| poi la villeggiatura mi è costata ancor più del solito.~CECCO: 417 3, 8| GUGLIELMO: Qualunque lettera costringe le persone civili a rispondere; 418 1, 7| ha mal di stomaco, non lo crede, è una magra scusa).~GUGLIELMO: 419 1, 4| Obbligatissimo. Ma non mi credea di dover ritornare sì presto.~ 420 1, 4| VITTORIA: Per mio fratello non crederei ch'ella sospirasse.~FERDINANDO: 421 1, 3| FULGENZIO: Farò tutto quello che crederò dover fare.~VITTORIA: Non 422 3, 11| A Guglielmo.)~GUGLIELMO: Credetemi, che non ho mai dormito. ( 423 3, 10| dovrebbe fare a mio modo, o crepare). (Parte.)~TOGNINO: (Voglio 424 3, ul| maritaggio che può essere criticato; e voglia il cielo che non 425 3, 11| onoratezza del mondo. Sentite: Crudele: (tutti ridono moderatamente) 426 2, 3| le mie angustie, le mie crudeli disperazioni. (Parte con 427 3, 9| Cu cu! (Fa il verso del cucco, burlandosi di lui.)~FERDINANDO: 428 3, 10| TOGNINO: (Voglio andare in cucina a sentir quel che dicono). ( 429 1, 5| fornimenti di bionda, scarpe, cuffie, ventagli. Questo è quanto 430 1, 4| caffè, dove mi aspettano i curiosi di sapere le avventure di 431 3, 3| effetti liberi, netti, e ben custoditi.~LEONARDO: Oh cieli! Io 432 | dalle 433 2, 10| prenderla.~GIACINTA: Ah! dammela. Non mi far morire.~BRIGIDA: 434 2, 6| ottomila scudi sono un bel danaro.~FULGENZIO: La sposa è figliuola 435 1, 3| il bene di uno non rechi danno o disonore ad un altro.~ 436 1, 5| bravura, con che spirito, mi darà l'animo di eseguirlo.~BRIGIDA: 437 2, 2| è sordido, avaro, e non darebbe un quattrino, chi l'appiccasse; 438 2, 4| vostra freddezza, e non vi darei tanti stimoli per sollecitare 439 2, 10| se l'avessi pigliata, mi dareste voi delle bastonate?~GIACINTA: 440 3, 5| avete dote ed io non poteva darvene; e se non capitava questo 441 3, 11| Povera donna! quando me l'ha data, piangeva.~FERDINANDO: Cospetto! 442 3, ul| siete di noi malcontenti, dateci un cortese segno d'aggradimento.~ ~ 443 2, 10| il signor Ferdinando le dava braccio.~GIACINTA: (L'ho 444 0, aut| Messo, o cosa simile, pare debba essere un personaggio o 445 1, 8| abbia a formare senza le debite convenienze.~LEONARDO: Ma 446 3, 12| gli affanni miei, le mie debolezze... Sì, scorderommi, voglio 447 2, 4| ingannate. Sono vestita un poco decentemente per far visita alla signora 448 2, 4| Guglielmo! È tempo che si degni di favorirmi. Ma c'è con 449 2, 8| GIACINTA: Poverino! povero delicatino! V'ho fatto male?~GUGLIELMO: 450 3, 12| funesta, mi scorderò i miei deliri, gli affanni miei, le mie 451 1, 2| Vittoria~ ~CECCO: Ecco i deliziosi frutti della bella villeggiatura.~ 452 3, 2| balorda! Oh che carattere delizioso! Cose, cose da smascellarsi.~ 453 3, ul| La signora Vittoria ha in deposito la sua dote; che il signor 454 3, 1| cui ci ha trattati; quella derisione continua, quella corbellatura 455 2, 5| il signor Fulgenzio che desidera riverirla.~BERNARDINO: Padrone, 456 3, 12| miglior destino non potevate desiderare. Partirò da una patria per 457 3, 3| FULGENZIO: Perché io ho sempre desiderato di farvi del bene; ma per 458 3, ul| rammentarmi che il mio dovere. Desidero a mia cognata quella pace 459 2, 2| Salvate un uomo, salvate una desolata famiglia. Liberatemi dal 460 | desse 461 3, 12| sposo, ecco colui che mi destinano i numi, e che mi ha accordato 462 1, 5| un marito che mi è stato destinato dal cielo, che mi è dato 463 2, 5| che nell'animo vostro lo detestate, lo condannate.~BERNARDINO: 464 2, 7| io t'insegni qual cellula devi aprire per discacciarlo.~ 465 1, 1| ch'io loro dica?~LEONARDO: Di' tutto quello che vuoi.~CECCO: 466 1, 5| sorella. Non voglio che diasi a lei l'incombenza di porre 467 1, 10| allegria, e sono tornati col diavolino pel capo). (Parte.)~ ~ ~ 468 2, 11| il cuore? La ragion che dic'ella? Ah! la ragione ed 469 3, 5| comparire; che cosa volete che dicano le persone?~COSTANZA: Col 470 3, 5| Tognino non lo vada egli dicendo a chi non lo vorrebbe sapere.~ 471 1, 5| BRIGIDA: (Io tremava che dicesse colui allo sposo).~GIACINTA: 472 1, 2| Piano.)~VITTORIA: Perché lo dici piano, che è andato via?~ 473 1, 5| BRIGIDA: Ma per altro, diciamola qui fra noi, ha avuto qualche 474 1, 3| proposito non so quello che vi diciate.~VITTORIA: Ma la lettera 475 2, 10| BRIGIDA: Due parole si dicon presto.~GIACINTA: E perché 476 3, 10| cucina a sentir quel che dicono). (Parte.)~ ~ ~ 477 2, 4| modo di quel che vi faccio. Dicovi che questo è un torto che 478 1, 1| ch'ei m'assista, ch'ei mi difenda; e quando preme, non c'è, 479 0, aut| commedia Damone mente per difetto, e nella seconda mente per 480 0, aut| prima, ma il soggetto è differentissimo, e il carattere dello stesso 481 2, 3| LEONARDO: (Non si potrebbe differire a andar dallo zio dopo desinare.). ( 482 3, 1| fortunato. Preveggo bensì difficile il persuadere Giacinta a 483 2, 3| fratello, se principiate a diminuire le attenzioni per lei, sapete 484 2, 7| quando dormo.~GIACINTA: Dimmi qual è, che può essere ch' 485 2, 6| con tanto amore, quanto ne dimostrano le cortesi vostre parole; 486 | dinanzi 487 3, 7| GIACINTA: Non lo so ancora. Io dipenderò da mio padre.~ROSINA: E 488 1, 11| villeggiatura di Montenero. Che diranno di me i villeggianti? Quale 489 1, 5| volta insieme. Che cosa direbbe il mondo, se io sfuggissi 490 1, 2| VITTORIA: E perché non dirmelo?~CECCO: Perdoni. Sono mezzo 491 3, 2| ipotecati alla dote; e per dirvela schiettamente, a voi non 492 2, 7| pensier cattivo, l'ho subito discacciato pensando al signor Ferdinando, 493 1, 3| mettete all'azzardo di far disciogliere un contratto di matrimonio, 494 2, 11| stessa l'origine del loro discioglimento. Guglielmo con questa lettera 495 1, 4| avventure di Montenero. Ho da discorrerne per due settimane. Ho da 496 2, 10| importunarvi.~GIACINTA: Gran disgrazia è la mia, che tu abbia sempre 497 1, 4| sospetto, e siete in obbligo di disingannarmi.~FERDINANDO: E di che cosa 498 2, 11| colpa vostra, vi trovaste disobbligata, permettetemi ch'io vi dica 499 1, 3| vita la più pazza, la più disordinata del mondo. Mi era stato 500 2, 2| ad abbandonarmi alla più disperata risoluzione. Senza roba, 501 2, 2| linguaggio de' vostri pari: sono disperato, voglio strozzarmi, voglio 502 2, 3| angustie, le mie crudeli disperazioni. (Parte con Fulgenzio.)~ ~ ~ 503 3, 2| non li potrà consumare o disperdere, perché saranno ipotecati 504 3, 7| incomodi, non importa. (Con dispetto.)~ROSINA: Eccoli, eccoli.~ ~ ~