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Carlo Goldoni Il ritorno dalla villeggiatura IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Atto, Scena grigio = Testo di commento
1509 1, 2| VITTORIA: Questa mi pare una scioccheria, un'increanza. Ha delle 1510 2, 11| obbligata. Ogni ragione mi scioglierebbe da un tale impegno. E sciolta 1511 2, 11| scioglierebbe da un tale impegno. E sciolta ch'io fossi dal vincolo 1512 2, 3| mi volga, non ravviso che scogli, che tempeste, che precipizi). 1513 3, 7| la signora Vittoria hanno sconcertato il divertimento.~ROSINA: 1514 2, 11| di certo, essere in tale sconcerto ed in tale rovina il signor 1515 1, 4| pessimamente nel cuore. Povera me! Sconto bene il piacere della villeggiatura. 1516 2, 11| che colpo è questo! Che sconvolgimento d'affari! Che novità inaspettata!~ 1517 1, 11| tanto lustro, se ora si scoprono le mie miserie, e sarà condannata 1518 1, 10| sperino certamente. Saprò scordarmi di quest'ingrata, ma non 1519 0, aut| resta a Montenero, ma non è scordata del tutto, poiché una lettera 1520 2, 11| desistere e disperare. Se si è scordato ciò che ho avuto il coraggio 1521 3, 12| le mie debolezze... Sì, scorderommi, voglio dir, l'ambizione, 1522 3, 6| giudizio, e non vi fate scorgere.~TOGNINO: Oh! io non parlo.~ 1523 1, 10| libertà, perché poi con mio scorno, e con disonore della mia 1524 3, 11| non si capisce; quando ha scritte queste due righe, convien 1525 2, 11| boschetto di Montenero, potrò, scrivendo, farglielo risovvenire. 1526 2, 11| mi sono preso l'ardire di scrivervi quest'umilissimo foglio 1527 3, 11| veggio la carta su cui vi scrivo. Ah! Ferdinando, cuor mio, 1528 1, 1| e non vengono, e non mi scrivono, e ho loro scritto, e non 1529 2, 7| infinitamente.~BRIGIDA: Rida e scuota la macchina, e si diverta.~ ~ ~ 1530 3, 12| da me medesima persuasa. Scusate la debolezza del sesso, 1531 3, 12| detti~ ~FILIPPO: Siamo qui, scusateci, signora Costanza.~COSTANZA: 1532 3, 7| ragazzo.~COSTANZA: Ehi! sì, scusatelo.~ROSINA: Ma, signora, se 1533 2, 5| vostro nipote è in rovina. (Sdegnato.)~BERNARDINO: Sì eh? Quando 1534 1, 9| a letto veramente, ma è sdraiata sul canapè. Le duole il 1535 2, 8| GIACINTA: (Gli si possa seccar la lingua!). Avete un gran 1536 3, 10| bazzica?~FILIPPO: Eh! non mi seccate. Giacinta, con licenza della 1537 1, 1| quella barbara di Giacinta; secondariamente, nello stato in cui sono, 1538 3, 8| che non merita di essere secondata.~VITTORIA: Questa lettera 1539 3, 8| la casa; favoriscano di seder come possono.~GUGLIELMO: 1540 2, 8| troppo.~GIACINTA: Eh! via, sedete qui. Ho scherzato. (Lo fa 1541 2, 8| Grazie, grazie. Presto, le sedie. Date qui, una sedia qui. ( 1542 2, 8| macchina).~GIACINTA: Via, seggano, favoriscano. Che novità 1543 3, 7| accomodarsi. Compatisca se la seggiola non è propria.~GIACINTA: 1544 3, 9| serviti. Portate qui delle seggiole. (Al Servitore.)~SERVITORE: ( 1545 2, 8| in lei ad esservi qualche segnale di sposa.~GIACINTA: L'avete 1546 3, 5| sposata. Si sono fatte le cose segretamente, e non l'ha da sapere nessuno. 1547 2, 4| VITTORIA: (Hanno de' gran segreti que' due signori).~FERDINANDO: 1548 0, aut| continuare il soggetto nella seguente; ma con dieci righe di più 1549 3, 12| novello, lasciar il padre per seguire lo sposo, non può a meno 1550 2, 8| da ritirarsi, e non ha da seguitare a insidiarla, a tormentarla 1551 3, 12| superbe villeggiature. Se seguitata avessi la strada incautamente 1552 2, 11| Che novità inaspettata!~Seguite ad amare colui che deve 1553 0, aut| delle passioni non dovrebbe sembrare indifferente e di poca fatica 1554 1, 5| impegno, per rassegnazione semplice, e con poco amore, si sono 1555 3, 12| un cuor tenero, un cuor sensibile e indebolito. La ragione 1556 3, 9| Leggete forte, che tutti sentano.~FERDINANDO: Vi prometto 1557 2, 5| ma chi non ci abbada, lo sente meno. Io mangio quand'ho 1558 2, 5| fatelo venire.~FULGENZIO: (Sentendo lui, può essere che si muova. 1559 3, 11| di dover sentire la mia sentenza. Chi sa ancora ch'ella non 1560 1, 2| andato via?~CECCO: Perché non sentino certe persone che sono in 1561 3, 2| FULGENZIO: Non mancherà tempo. Sentirò anch'io volentieri...~FILIPPO: 1562 | Senz' 1563 2, 5| dite, sarà così. (Fingendo serietà.)~FULGENZIO: Ma si potrebbe 1564 1, 3| serve che facciate di tai sermoni.~FULGENZIO: Sì, lo so benissimo. 1565 2, 3| amore, e tutto le potrebbe servir di pretesto).~FULGENZIO: ( 1566 3, 5| Il signor dottore non vi servirà più.~COSTANZA: Per verità 1567 2, 4| notaio. Io avrò l'onor di servirla dalla signora Giacinta.~ 1568 2, 4| permesso.~GUGLIELMO: Vi servirò io, se lo comandate.~VITTORIA: 1569 2, 4| privatamente. Mi era esibito di servirvi io a Montenero; e lo posso 1570 0, aut| terza Commedia, la quale servisse come di conclusione alle 1571 2, 4| No, no, restate pure; e servite la signora Vittoria.~VITTORIA: 1572 3, 10| una parolina.~COSTANZA: Servitevi come vi piace.~LEONARDO: 1573 3, 9| son padroni, che restino serviti. Portate qui delle seggiole. ( 1574 0, per| Ferdinando~Brigida~Paolino~Cecco~Servitori~ ~La scena si rappresenta, 1575 2, 10| Ferdinando...~GIACINTA: Non la serviva Guglielmo? Era servita da 1576 3, 2| Sino al caffè i garzoni servivano tutti, ed io l'ultimo.~FULGENZIO: 1577 2, 7| ed ora è a Montenero per servizio del suo padrone, e non si 1578 3, 12| Scusate la debolezza del sesso, se non vi pare che meriti 1579 1, 4| Ho da discorrerne per due settimane. Ho da divertire Livorno. 1580 3, 1| continua, quella corbellatura sfacciata.~LEONARDO: Ho incontrato 1581 2, 11| a costo ancor di morire, sfuggirò ogn'incontro d'importunarvi. 1582 1, 5| direbbe il mondo, se io sfuggissi la di lui vista? No, no, 1583 2, 4| favorirmi. Ma c'è con lui quello sguaiato di Ferdinando. Pare che 1584 1, 5| artifiziose parole! Che sguardi languidi traditori! Che 1585 1, 5| veste male per sé, e son sicura che sarebbe peggio per me. 1586 2, 7| GIACINTA: Ed io ne son sicurissima.~BRIGIDA: E donde può ella 1587 1, 3| partiti. Non ho fatto loro la sicurtà, perché non sono sì pazzo; 1588 2, 11| scrivermi. (Apre la lettera e siede.) Madamigella. Sono venuto 1589 3, 7| ricusar le sue grazie. (Siedono. Portano il caffè.) (Pare 1590 2, 7| tavole, di passeggi e di cose simili; e se la ragione è restia, 1591 2, 8| visite, con importunità, con simulazioni. Sono cose barbare, pericolose, 1592 2, 11| maggior rispetto, e colla più sincera rassegnazione, vostro umilissimo 1593 3, 2| preparati?~FILIPPO: Per dirvi sincerissimamente la verità, presentemente 1594 2, 11| da mal animo, ma da cuor sincero e leale. Si dice pubblicamente, 1595 2, 4| non prendete la cosa in sinistra parte. Vi chiedo scusa se 1596 | sinora 1597 3, 12| cielo, si ha da cangiar sistema. Ecco il mio sposo, ecco 1598 3, ul| ascolta e mi onora. Vedeste le Smanie per villeggiare. Godeste 1599 3, 2| delizioso! Cose, cose da smascellarsi.~FULGENZIO: Non mancherà 1600 0, aut| provare la follia delle smoderate villeggiature. Figurano 1601 1, 5| meco a quattr'occhi, e che soavi termini sapeva egli trovare, 1602 3, 12| è un miracolo ch'io non soccomba. Ma lo stato mio lo richiede, 1603 3, 12| scuote. La mia virtù mi soccorre, ecco la mano: son vostra 1604 2, 2| maggior obbligazione di soccorrervi nelle vostre disgrazie. 1605 2, 6| E se voi non mi prestate soccorso...~BERNARDINO: Che ora abbiamo? ( 1606 1, 7| quello ch'io voglio; ed ecco soddisfatta la vostra curiosità.~BRIGIDA: 1607 1, 2| perché mio fratello non li ha soddisfatti?~CECCO: Io credo ch'egli 1608 2, 8| FERDINANDO: (Non voglio espormi a soffrir di peggio). Con licenza 1609 2, 11| assicurarvi che dal canto mio non soffrirete inquietudini, promettendovi 1610 2, 4| bisogno di lui, e convien soffrirlo. Oh, oh, ecco il signor 1611 1, 10| di quest'ingrata, ma non soffrirò vilmente l'insulto. Troverò 1612 3, 7| continua così, io non lo soffro assolutamente. (A Rosina.)~ 1613 1, 4| FERDINANDO: Io, compatitemi, non soglio entrare ne' fatti altrui.~ 1614 3, 2| potrei dare nemmeno ottomila soldi.~FULGENZIO: E come intendereste 1615 2, 2| lavare le mani, e faccio un solenne proponimento di non imbarazzarmi 1616 3, 2| mangiate, v'assicuro io, solennissime.~FULGENZIO: Ho piacere che 1617 3, 12| richiede, la mia virtù mi sollecita, l'onore a ciò mi consiglia. 1618 2, 3| ancora vedere.~FULGENZIO: (Sollecitatevi, signor Leonardo).~LEONARDO: 1619 2, 5| persona a far un atto di sommissione, e a domandarvi perdono.~ 1620 2, 5| ho fame, dormo quando ho sonno, mi diverto quando ne ho 1621 2, 11| rispondergli con impertinenza.~Sopraggiunto il vostro futuro sposo, 1622 1, 3| benissimo. È un predicare a' sordi.~VITTORIA: Fateli a mio 1623 0, aut| qualche tintura di questa sorta di Componimenti teatrali.~ 1624 2, 2| un galantuomo della mia sorte a chiedere per voi una fanciulla 1625 3, 4| FILIPPO: Mia figlia è sortita di casa, e mi hanno detto 1626 1, 3| far che si partissero, e sospendessero quella risoluzione che avevano 1627 1, 4| VITTORIA: Di quello che ho sospettato, anche prima di partire 1628 1, 4| che basta per pormi in sospetto, e siete in obbligo di disingannarmi.~ 1629 1, 4| adesso.~VITTORIA: S'ella sospira, avrà qualche cosa che la 1630 2, 5| niente. I debiti non faranno sospirar lui, faranno sospirare i 1631 1, 4| VITTORIA: Eh! no, per voi no; sospirerà forse per qualcun altro.~ 1632 3, 6| di villa, che ho la casa sossopra. Senti: va alla bottega 1633 2, 2| FULGENZIO: Servitor suo. (Sostenuto.) Si è divertito bene in 1634 1, 5| BRIGIDA: Non sa ella quanto è sottile la gelosia?~GIACINTA: Il 1635 3, ul| Questa sera io spero che si sottoscriverà questa carta.~GIACINTA: 1636 2, 11| che non m'indurrò mai a sottoscriverla, se non quando vi vedrò 1637 2, 10| signor Guglielmo. Mi chiamò sottovoce...~GIACINTA: E che cosa 1638 3, ul| non fosse temerità in me soverchia, lo pregherei di regolare 1639 0, aut| e Melibea è una Commedia Spagnuola in quindici atti; non è 1640 0, aut| ed in parte imitate dallo spagnuolo Lopez de Vega. Ma mi sia 1641 2, 6| LEONARDO: Non mi voltate le spalle.~BERNARDINO: Oh! non farei 1642 1, 5| menata per causa sua? Che spasimi, che timori non mi ha egli 1643 3, 6| mangiare, che mi conduciate a spasso, che mi lasciate giocar 1644 3, 11| me! mi son guardata allo specchio, e quasi più non mi riconosco. 1645 3, 10| Parte.)~FULGENZIO: (Oh! cosa sperate.?). (A Leonardo.)~LEONARDO: ( 1646 1, 10| mia sorella? No, non lo sperino certamente. Saprò scordarmi 1647 2, 2| con una tragedia, con uno spettacolo della mia persona.~FULGENZIO: 1648 3, 7| mio debito.~COSTANZA: Mi spiace infinitamente ch'ella mi 1649 2, 4| chiedo scusa se ho potuto spiacervi. Vi amo colla maggior tenerezza 1650 1, 1| ch'ella lo riceva, e lo spicci poi come vuole.~LEONARDO: 1651 2, 4| questa ceremonia, me ne vo' spicciare immediatamente.~GUGLIELMO: 1652 2, 9| Se andate alla tavoletta, spicciatevi, ch'io ho fame e voglio 1653 1, 1| CECCO: Signore...~LEONARDO: Spicciati; perché non vai dove ti 1654 3, 7| per divertirmi; ma ho una spina nel core che mi tormenta).~ 1655 2, 1| suggerirmi il rimedio, mi spingono alla disperazione. Io non 1656 2, 8| nozze?~GIACINTA (dà una spinta forte a Ferdinando): Gran 1657 1, 3| essere a tempo, pria che spirasse lo zio?~FULGENZIO: E chi 1658 3, 12| una interna commozione di spiriti e di pensieri. Staccarsi 1659 2, 4| Il signor Ferdinando è spiritoso e brillante. Principiate 1660 1, 1| Sarà piena di ragnatele, si sporcherà il vestito.~LEONARDO: Poco 1661 1, 10| guai a me se io arrivassi a sposarla. Ho dunque da perderla? 1662 2, 7| ei mi ha dato speranza di sposarmi; ed ora è a Montenero per 1663 3, 12| forzatamente non mi conduco a sposarvi. Niuno potrebbe usarmi violenza, 1664 3, 5| necessario di dire che vi ha sposata. Si sono fatte le cose segretamente, 1665 1, 5| dire che tanti che si sono sposati per amore, si sono prestissimo 1666 1, 5| sposar sua sorella, e la sposerà, e ciò gli deve bastare. 1667 3, 12| M'immagino che prima vi sposerete.~LEONARDO: Senz'alcun dubbio.~ 1668 3, 9| che voi non l'avrete, e la sposerò io.~TOGNINO: Cu cu! (Fa 1669 2, 4| GUGLIELMO: Il nostro debito ci sprona egualmente a quest'atto 1670 3, ul| parta, mi lusingo che si stabilirà un po' meglio l'impegno 1671 3, 3| pensato anche a questo. Stabilito che sia il nuovo accordo 1672 3, 12| un sì caro oggetto mi si stacca il cuore dal seno, ed è 1673 3, 12| di spiriti e di pensieri. Staccarsi tutt'ad un tratto un affetto 1674 2, 8| Signora, io sono venuto stamattina con voi; che cosa volete 1675 | stan 1676 1, 7| mancherà tempo. È ancora stanca dal viaggio.~GUGLIELMO: 1677 1, 3| debiti per divertirsi; e stancheggiare e vilipendere i creditori. ( 1678 | stando 1679 | stanno 1680 | staranno 1681 3, 2| tordi, beccafichi, quaglie, starne, pernici. Ho dato mangiate, 1682 | State 1683 3, 5| Tognino non è tanto piccolo di statura.~COSTANZA: Bisognerà che 1684 | stava 1685 2, 5| precipitato? È caduto forse di sterzo? I cavalli del tiro a sei 1686 | stessi 1687 1, 1| partire.)~CECCO: E vuol che stieno colà ad aspettare?~LEONARDO: 1688 3, 2| mi fate veder questa, vi stimo per il primo uomo, per la 1689 2, 11| diversi linguaggi. Questo mi stimola a lusingarmi, quella mi 1690 2, 4| freddezza, e non vi darei tanti stimoli per sollecitare la scritta.~ 1691 3, 8| Così mi fossi rotto uno stinco pria di venirci).~COSTANZA: 1692 1, 2| CECCO: Perdoni. Sono mezzo stordito. S'ella sapesse quanti imbrogli 1693 1, 1| Sieno maledetti i conti. (Straccia il conto.)~CECCO: (Conto 1694 1, 1| il conto.)~CECCO: (Conto stracciato, debito saldato).~LEONARDO: 1695 1, 11| me i villeggianti? Quale strapazzo si farà colà del mio nome? 1696 1, 3| non andar colà a far degli strepiti fuor di proposito.~FULGENZIO: 1697 1, 2| dovere.~CECCO: Sento dello strepito in sala. Con sua licenza.~ 1698 2, 2| sono disperato, voglio strozzarmi, voglio affogarmi. A me 1699 1, 5| languidi traditori! Che studiate attenzioni! E come sapea 1700 3, 6| TOGNINO: Oh! per istudiare, studierò quanto voi volete. Basta 1701 2, 8| Giacinta è in un'allegria stupenda). (Piano a Guglielmo.)~GUGLIELMO: ( 1702 3, 2| vitello prezioso, capponi stupendi, tordi, beccafichi, quaglie, 1703 3, 12| amorosissimo signor Fulgenzio. Vi stupirete tutti ch'io vada a Genova, 1704 2, 3| affanno di cuore).~VITTORIA: Stupisco, signor fratello, che dopo 1705 3, 2| immediatamente. (Felice me, se succede! Se resto solo, se non isminuisco 1706 2, 7| un altro incontro non mi succederà più quello che mi è succeduto?~ 1707 0, aut| Veneziana, alla quale feci succedere la Buona Moglie. Pamela 1708 3, ul| nati, che non sarebbero succeduti. La signora Vittoria ha 1709 2, 7| succederà più quello che mi è succeduto?~BRIGIDA: Prego il cielo 1710 3, 7| visita, non doveva venire in succinto).~GIACINTA: Che nuove mi 1711 2, 9| parole, che mi fan perfino sudare?). (Cava il fazzoletto e 1712 1, 3| Scena Terza. Fulgenzio e la suddetta~ ~FULGENZIO: (Povera casa! 1713 2, 9| Ferdinando; partono i tre suddetti.)~FILIPPO: Se andate alla 1714 2, 2| Seconda. Fulgenzio e il suddetto~ ~FULGENZIO: (Eccolo qui 1715 2, 10| GIACINTA: Tu vuoi far sempre la sufficiente, la politica, la dottoressa.~ 1716 3, 3| cieli! Io non ho termini sufficienti per ringraziarvi.~FULGENZIO: 1717 2, 1| tristi pensieri, anziché suggerirmi il rimedio, mi spingono 1718 2, 4| onestà, di decoro, che io ho suggerita, e che voi avete approvata.~ 1719 0, aut| conosco che il Menteur e la Suite du Menteur, due Commedie 1720 | sulla 1721 3, 12| il fanatismo delle mie superbe villeggiature. Se seguitata 1722 3, 6| SERVITORE: (Oh quanta maladetta superbia!). (Parte.)~COSTANZA: E 1723 1, 6| Eh! coraggio ci vuole. Superiamola quest'indegna passione). 1724 1, 9| della sua attenzione, e la supplica di perdono se questa mattina 1725 2, 11| non potrà assolutamente supplire ai pesi di un maritaggio, 1726 2, 4| dunque più di quello ch'io supponeva).~FERDINANDO: Signori, se 1727 0, aut| irregolare e scandalosa, non è suscettibile di divisione alcuna. Ciascheduna 1728 2, 1| non so più in Livorno come sussistere, e non ho il modo e non 1729 3, ul| dormo. Sono bastantemente svegliato per intendere gli altrui 1730 3, 9| che la Rosina...~ROSINA: Tacete voi. Dite al signor Ferdinando 1731 2, 10| va la macchina?~GIACINTA: Taci, per carità. Non cimentarti 1732 | taluno 1733 3, 1| tavola i frutti e poco può tardar a finire. Se vuol ch'io 1734 2, 7| lotterie, di conversazioni, di tavole, di passeggi e di cose simili; 1735 | te 1736 0, aut| questa sorta di Componimenti teatrali.~Mi resta a dir qualche 1737 2, 6| parole; onde ho ragion di temere, che con eccessiva bontà 1738 2, 5| al vostro amore. E se non temessi che lo riceveste male, ve 1739 2, 3| ravviso che scogli, che tempeste, che precipizi). Andate, 1740 3, 12| voi, caro padre, padre mio tenerissimo; ah! nell'abbandonare un 1741 1, 5| trattarmi villanamente, e da tenermi in conto di schiava.~BRIGIDA: ( 1742 1, 4| assai mi parerebbe s'io tenessi a bada due fanciulle da 1743 2, 10| un po' vedere.~BRIGIDA: Tenete.~GIACINTA: Oh cieli! Mi 1744 3, 1| FULGENZIO: No, no, lasciatelo terminar di mangiare. So che la tavola 1745 0, aut| si poteva nella seconda terminare l'azione perfettamente. 1746 3, 1| Quel sordido di mio zio ha terminato di avvilirmi, di mortificarmi.~ 1747 2, 5| come lui? Batte un piè per terra, e saltano fuori i quattrini 1748 2, 8| è, il cielo lo benedica, terrebbe in allegria mezzo mondo. 1749 1, 1| sala, o per le scale, o in terreno.~CECCO: Sì, signore. (Parte.)~ 1750 1, 1| mangiare. Sono sempre coll'arco teso a ferire il cuore de' galantuomini 1751 1, 4| lei.~VITTORIA: E chi è che tiene a bada due fanciulle?~FERDINANDO: 1752 0, aut| fatica a chi ha qualche tintura di questa sorta di Componimenti 1753 1, 3| una ingratitudine, è una tirannia.~VITTORIA: A me non serve 1754 1, 5| peggio di quel che ha fatto? Tirarmi giù a tal segno? Innamorarmi 1755 2, 8| la sua debolezza. L'avete tirata giù, l'avete innamorata 1756 2, 5| di sterzo? I cavalli del tiro a sei hanno forse levato 1757 3, 2| volentieri...~FILIPPO: Ed è toccato a me giocare a bazzica con 1758 2, 8| a ferire le sue parole. Tol di mezzo per causa mia).~ 1759 2, 2| insultante, che non si può tollerare.~FULGENZIO: Sia come esser 1760 3, 2| prezioso, capponi stupendi, tordi, beccafichi, quaglie, starne, 1761 3, 7| una spina nel core che mi tormenta).~COSTANZA: Come sta il 1762 1, 1| affliggono i debiti, mi tormentano i creditori.~CECCO: Eccola 1763 1, 1| non ne ho. E mi vogliono tormentare, e vogliono obbligarmi a 1764 2, 8| seguitare a insidiarla, a tormentarla con visite, con importunità, 1765 1, 1| di aspettarlo qui fin che torna.~LEONARDO: Questa è un'impertinenza. 1766 2, 7| e non si sa quando possa tornare.~GIACINTA: Eh! Brigida, 1767 2, 9| Costanza, e dar loro parte ch'è tornata ora a Livorno colla sua 1768 3, 10| le dico due parole, e poi torniamo qui a godere della sua amabile 1769 2, 11| una falsità che si ha ben tosto a verificare; e se Leonardo 1770 2, 2| stato vostro, e chiamasi un tradimento, una baratteria bella e 1771 1, 6| tremo tutta, la passion mi tradisce ed il valore mi manca). 1772 1, 10| Sì, perfida, sì, amico traditore, mi vendicherò, me la pagherete.~ 1773 1, 5| parole! Che sguardi languidi traditori! Che studiate attenzioni! 1774 0, aut| che Cornelio ha in parte tradotte ed in parte imitate dallo 1775 2, 3| malizioso rimprovero che mi trafigge!). Signor Fulgenzio, non 1776 2, 2| termini la mia casa con una tragedia, con uno spettacolo della 1777 2, 4| dalla signora Giacinta. Tralascierò d'andarvi, se pur piace.~ 1778 3, ul| cognata quella pace e quella tranquillità ch'io bramo per me medesima. 1779 2, 7| BRIGIDA: E donde può ella trarre una tal sicurezza?~GIACINTA: 1780 1, 2| pareva impossibile che avesse trascurato di far con me il suo dovere.~ 1781 1, 7| da una parte; il zelo mi trasporta un po' troppo).~ ~ ~ 1782 2, 11| sono compatibili i suoi trasporti? Dovendo essere mio consorte, 1783 2, 11| arditissima, petulante. Perché trattar male colle persone? S'io 1784 1, 5| per me. Non ha perciò da trattarmi villanamente, e da tenermi 1785 1, 5| Leonardo non volesse ch'ella lo trattasse?~GIACINTA: Il signor Leonardo 1786 3, 1| impropria con cui ci ha trattati; quella derisione continua, 1787 2, 11| La cameriera vostra mi ha trattato alquanto villanamente... 1788 2, 4| affari: io non mi posso trattener lungamente). (A Guglielmo.)~ 1789 2, 3| presto, ch'io non ho tempo da trattenermi.~VITTORIA: Voleva dirvi 1790 2, 3| partire.)~LEONARDO: No, trattenetevi; verrò con voi. (Dovunque 1791 3, 7| povera signora Sabina è travagliatissima. Sono stata a farle una 1792 3, 11| righe, convien dire che le tremasse molto la mano. Ora, ora, 1793 3, 12| Oh cieli! impallidite? tremate? Ah! quest'è segno di poco 1794 1, 5| Guglielmo?~BRIGIDA: (Io tremava che dicesse colui allo sposo).~ 1795 1, 6| timore? (Eccolo. Oh cieli? tremo tutta, la passion mi tradisce 1796 1, 1| fatto vedere una lista di trentasette case, alle quali prima del 1797 2, 11| Ma si ha da vincere, e da trionfare. (Parte.)~~ 1798 2, 5| ed ei gode, scialacqua, tripudia, sta allegramente: e vi 1799 2, 1| mi fare. Penso, e i miei tristi pensieri, anziché suggerirmi 1800 2, 6| A Fulgenzio.)~FULGENZIO: Tronchiamo gl'inutili ragionamenti. 1801 | troppa 1802 0, aut| prima, può esser contento, trovando una Commedia intelligibile, 1803 2, 7| GIACINTA: Sì, ho piacere di trovarmi nell'occasione.~BRIGIDA: 1804 2, 11| senza colpa vostra, vi trovaste disobbligata, permettetemi 1805 3, 8| VITTORIA: Serva sua, ben trovate.~COSTANZA: Serva.~ROSINA: 1806 1, 10| soffrirò vilmente l'insulto. Troverò la maniera di vendicarmi. 1807 2, 5| continuate sul medesimo tuono, e pare che vi burliate 1808 1, 6| che mi perdoni... (Ah! mi ucciderei colle mie mani). (Parte.)~ ~ ~ 1809 2, 2| voi. Ma son uomo, sento l'umanità, ho compassione di tutti; 1810 3, 7| Costanza.~COSTANZA: Serva umilissima.~ROSINA: Serva divota.~GIACINTA: 1811 2, 6| berretta in mano.)~LEONARDO: L'unica mia debolezza è stata la 1812 1, 1| nello stato in cui sono, l'unico mio risorgimento potrebbe 1813 3, 12| Deh! se forzatamente vi uniste meco...~GIACINTA: No, forzatamente 1814 1, 4| e poi addottorarlo nell'università de' balordi.~VITTORIA: L' 1815 1, 5| ricevere? Perché‚ ho da usare questa viltà di mostrar 1816 3, 12| sposarvi. Niuno potrebbe usarmi violenza, quand'io non fossi 1817 1, 3| Cospetto! voi mi fareste uscire de' gangheri. Vi dico ch' 1818 3, 1| arrivato in città. Non è uscito di casa, probabilmente non 1819 2, 3| che è accaduto in villa usiate tanta freddezza in una cosa 1820 3, 2| colla consorte, maneggierà uxorio nomine quegli effetti, non 1821 1, 6| passion mi tradisce ed il valore mi manca). Brigida, un improvviso 1822 1, 10| perdute le mie attenzioni; è vana la mia speranza, e guai 1823 3, 12| voglio dir, l'ambizione, la vanità, il fanatismo delle mie 1824 3, ul| sono in carta obbligata. Vari disordini sono nati, che 1825 2, 5| sentire gli acciacchi della vecchiaia.~BERNARDINO: Fate come fo 1826 1, 1| ella mi ha comandato: ma vedendolo venire tre o quattro volte 1827 2, 11| Volesse il cielo ch'io non lo vedessi mai più! Onde mi sono preso 1828 3, ul| chi mi ascolta e mi onora. Vedeste le Smanie per villeggiare. 1829 3, 5| volete ch'io le riceva? Non vedete che casa è questa? Non c' 1830 1, 2| anzi che non si sappia. Vedi di mandar via quella gente 1831 2, 8| concetto di una donna, sia vedova o sia fanciulla, ha da desistere, 1832 0, aut| inutile, o mal introdotto. Vedrà il Lettore che non è inutile, 1833 1, 5| ho coraggio di farlo, e vedrai tu stessa con che bravura, 1834 2, 7| mordersi le labbra, ridere con veemenza, finché la fantasia si rischiari, 1835 0, aut| dallo spagnuolo Lopez de Vega. Ma mi sia permesso di dire 1836 1, 10| disonore della mia casa, si vegga ella sposar Guglielmo, e 1837 2, 4| non è conveniente che ci veggano andar insieme.~FERDINANDO: 1838 3, 11| vista a segno, che appena veggio la carta su cui vi scrivo. 1839 1, 1| il signor Filippo non si veggiono. Mi hanno promesso, s'io 1840 2, 8| credo ch'ella si maceri dal veleno. Ma se patisco io, patisca 1841 1, 4| parole le vostre orribili, velenose; parole che mi passano il 1842 2, 2| quello che siete? Volete vendere a me pure lucciole per lanterne? 1843 1, 11| burleranno anch'essi di me. Qual vendetta vo' io meditando contro 1844 2, 8| perseguitarvi. Voglio far le vendette di quella povera vecchia 1845 1, 10| insulto. Troverò la maniera di vendicarmi. Mi vendicherò ad ogni costo. 1846 0, aut| Putta onorata, Commedia Veneziana, alla quale feci succedere 1847 | vengano 1848 3, 8| rotto uno stinco pria di venirci).~COSTANZA: Favoriscano. 1849 | venissero 1850 | veniste 1851 1, 5| bionda, scarpe, cuffie, ventagli. Questo è quanto m'interessa 1852 | venute 1853 | venuti 1854 2, 4| signor Guglielmo, se è ver che mi amate...~GUGLIELMO: 1855 3, 12| che meriti qualche lode la verecondia. Passar dallo stato di libera 1856 1, 4| poi tante, che io ne ho vergogna per parte sua.~VITTORIA: 1857 1, 4| Montenero, e credo che ora si vergogni delle sue ragazzate e non 1858 2, 11| falsità che si ha ben tosto a verificare; e se Leonardo è in rovina, 1859 2, 2| tutto quello che dite, è verissimo.~FULGENZIO: Venite dunque 1860 | verrà 1861 | verranno 1862 2, 3| signora Giacinta.~LEONARDO: Ci verrei volentieri, ma presentemente 1863 3, 7| Guardi, guardi, che ha versato il caffè sull'andriene.~ 1864 | verun 1865 3, 6| sta in bottega: o che si vesta bene, o che si contenti 1866 1, 5| di porre in ordine il mio vestiario; prima non le conviene, 1867 3, 5| essendo in città, si vuol vestire con pulizia.~COSTANZA: E 1868 2, 9| anderò dopo pranzo. Ho da vestirmi, ho da acconciarmi. Ho d' 1869 2, 11| Vittoria e Guglielmo, mi vieta assolutamente di farmi io 1870 1, 3| divertirsi; e stancheggiare e vilipendere i creditori. (Parte.)~ 1871 1, 5| disprezzo, con astio, con villania? Potea far peggio di quel 1872 2, 6| galantuomenone; è un buon villeggiante; uomo allegro, di buon umore. 1873 3, ul| meglio gli affari suoi, e villeggiar con giudizio, e spendere 1874 1, 10| ingrata, ma non soffrirò vilmente l'insulto. Troverò la maniera 1875 1, 5| Perché‚ ho da usare questa viltà di mostrar paura di lui? 1876 2, 11| ha da morire. Ma si ha da vincere, e da trionfare. (Parte.)~~ 1877 2, 11| sciolta ch'io fossi dal vincolo di tali sponsali, potrei 1878 3, 12| lasciata condurre ad una sì violenta risoluzione. Confesso che 1879 2, 7| scuoter la macchina, moversi violentemente, mordersi le labbra, ridere 1880 3, 12| sposarvi. Niuno potrebbe usarmi violenza, quand'io non fossi da me 1881 3, 9| di non lasciar fuori una virgola. (Apre la lettera.)~SERVITORE: 1882 2, 11| incontro d'importunarvi. Questa virtuosa rassegnazione ha un grado 1883 2, 11| anima ai più giusti, ai più virtuosi riflessi. Che cosa mi ha 1884 3, 2| compagnia. Si è mangiato bene: vitello prezioso, capponi stupendi, 1885 3, ul| me ne scorderò fin ch'io viva. Fo il mio dovere colla 1886 3, 11| ne consolo.~ROSINA: E che vivano le bellezze del signor Ferdinando.~ 1887 2, 4| vostra sposa, e da voi solo vogl'io dipendere. Verrò con 1888 | vogliate 1889 2, 10| GIACINTA: Ti ha detto nulla nel volerti dare la lettera?~BRIGIDA: 1890 | volevate 1891 2, 3| verrò con voi. (Dovunque mi volga, non ravviso che scogli, 1892 2, 6| berretta.)~LEONARDO: Non mi voltate le spalle.~BERNARDINO: Oh! 1893 2, 8| voi. Non occorre che vi voltiate. Intendo di parlare con 1894 3, 5| subito!~COSTANZA: Quanto vorreste ch'egli aspettasse?~ROSINA: 1895 2, 10| ardenza.~GIACINTA: E che cosa vorresti dirmi?~BRIGIDA: Se non vi 1896 1, 7| ragion da una parte; il zelo mi trasporta un po' troppo).~ ~ ~ 1897 2, 2| FULGENZIO: Io non vi credo un zero.~LEONARDO: In che consistono 1898 3, 5| fornita secondo il genio zotico di mio marito.~ROSINA: Oh!