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Carlo Goldoni
Ircana in Ispaan

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Scena Quarta. Ibraima, Zama e Lisca

 

IBRAIMA: Sì, sì, l'ho già capita, è docile ed umana,

Ma serba in tal proposito le massime d'Ircana.

Esser vorrebbe sola, la compatisco affé;

Ma in Persia tal fortunafacile non è.

LISCA: Che avidità di sposo che han queste donne in seno!

ZAMA: Dovriano agli occhi altrui dissimularla almeno.

IBRAIMA: Pensiamoci un po' bene, e giudichiam dappoi.

Se fossimo in tal caso, che si faria da noi?

Se in luogo d'esser schiave fossimo noi le spose,

D'una rivale amata non saremmo gelose?

LISCA: Che fareste voi, Zama?

ZAMA: Lisca, voi che fareste?

LISCA: Lo stesso anch'io direi; voi lo stesso direste.

 




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