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Carlo Goldoni
Ircana in Ispaan

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Scena Seconda. Vajassa poi Fatima

 

VAJASSA: Con queste che mi stimano discreta, anch'io ragiono

Ma le due spose altiere mi proveran chi sono.

Eccone una; eppure sembra nel volto umana.

Non so se questa sia o Fatima od Ircana.

FATIMA: (Eccola la custode). Vi chiedo umil perdono,

Se men ch'io non doveva...

VAJASSA: Chi sei?

FATIMA: Fatima io sono.

VAJASSA: Che?

FATIMA: Fatima.(più forte)

VAJASSA: Il mio grado si dee più rispettare.

FATIMA: Vedrete il mio rispetto...

VAJASSA: Andate a lavorare.

Le spose delle schiave non son meno obbligate

A far quel che bisogna.

FATIMA: Cerco lo sposo...

VAJASSA: Andate.

FATIMA: Sia questo il primo segno ch'esser vi voglio amica.

Andrò per obbedirvi.

VAJASSA: (Non so che diavol dica).

FATIMA: Però men delle schiave le spose destinate

Sono ai bassi lavori.

VAJASSA: Andate, o non andate?

FATIMA: Sì, vado. (È troppo fiero il suo temperamento). (entra in una porta laterale)

 




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