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Carlo Goldoni
Ircana in Ispaan

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Scena Nona. Machmut e Fatima

 

FATIMA: Lo seguirò.

MACHMUT: T'arresta. Donna non lice intorno

Andar fra noi scoperta, lontan dal suo soggiorno.

Perdonasi il trasporto che uscir da quelle mura

Ti fece, per impulso d'affetto e di natura.

Torna all'albergo usato, torna all'amico tetto.

FATIMA: Non lo sperar se il padre...

MACHMUT: Errar non ti permetto.

FATIMA: Piacqueti ch'esponessi per te alla spada il seno;

Ora ch'io segua il padre non mi concedi almeno?

MACHMUT: No, Fatima, rammenta che il cuor mal ti consiglia.

Usa, non tel contendo, usa l'amor di figlia.

Del mio nemico io stesso, per compiacer te sola,

Procurerò lo scampo; ti do la mia parola.

In Ispaan, lo sai, può molto oro ed argento.

Dispor de' scrigni miei ti lascio a tuo talento.

Parlerò cogli amici, col ministero ancora;

Salvo sarà tuo padre, non dubitar ch'ei mora.

Calmati, ed obbedisci chi per te nutre in petto

Salda, verace stima, e sviscerato affetto.

FATIMA: Signor, tu mi consoli; sulla tua fé riposo.

MACHMUT: Eccolo il figlio mio.

FATIMA: Ecco con lui il mio sposo.

 

 




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