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Carlo Goldoni
La sposa persiana

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Scena Seconda. Tamas, poi Ibraima, e Zama

 

TAMAS Che confusion d'affetti, che turba di pensieri

Mi si affollano in mente, ora pietosi, or fieri!

Mi si nasconde Ircana; Fatima piange, e prega

Tamas, per lei tu vivi, e il [tuo] cor non si piega?

Ancor mi sta nel core la mia diletta Ircana;

E l’amerò costante anche da me lontana.

E genitor severo rendala pure a Osmano

Saprò col ferro in pugno levargliela di mano,

E se l’ardir trarrammi al fin de' giorni miei

Non morirò scontento, se morirò per lei.

Ma s'ami Ircana, ad essa tutto si serbi il core,

Fatima è però degna di rispetto, e d'amore;

E se non è per anche in poter mio l’amarla,

Movasi un grato sposo almeno a rispettarla.

Olà, Fatima sappia, che meco or la desio (alle schiave).

IBRAIMA (Volesse il ciel, meschina!) (da sé, e parte).

ZAMA (Ah prego il ciel anch'io!) (da sé, e parte).

 




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