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Carlo Goldoni
La sposa persiana

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Scena Nona. Curcuma, e detti

 

CURCUMA Eccomi: (oh me meschina!) un uom, che mi ha veduta.

Presto, pria, che si dica, che ho l’onestà perduta (vuol coprirsi).

MACHMUT Odimi.

CURCUMA Si, signore (coprendosi).

MACHMUT Qual timore improviso?

CURCUMA Non v’è un uomo? mi sento i rossori sul viso.

MACHMUT Vieni; l’età canuta ti salva dal rigore.

CURCUMA Eh, se sono canuta, è per troppo calore.

MACHMUT Odimi.

CURCUMA Dite pure.

MACHMUT Eh scopriti, schifosa.

CURCUMA Signor sì; sono stata sempre un po’ vergognosa.

MACHMUT Fa, che Ircana a me venga, e se venir non vuole.

Usa la forza, quando non vaglian le parole;

Legata dagli eunuchi, guidala al mio cospetto.

Eseguisci il comando, sollecita ti aspetto.

CURCUMA Legata? strascinata? oh povera ragazza!

Più tosto son qua io...

MACHMUT Vanne: sei vecchia, e pazza.

CURCUMA Oh questo maltrattarmi, signor padron mio caro,

Dirmi che sono vecchia è un boccon troppo amaro.

Per le fatiche il viso par un po’ crespo, e vecchio,

Ma sono le mie carni lustre come uno specchio (parte).

 




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