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Carlo Goldoni La sposa persiana IntraText CT - Lettura del testo |
TAMAS Signor, a’ piedi vostri...
MACHMUT Perché sì mesto in viso?
Lungi non è la sposa, n’ebbi testé l’avviso.
Accoglierla a momenti dovrai fra le tue braccia.
E ti disponi a farlo torvo? turbato in faccia?
TAMAS Signor pria che la sposa giunga fra i muri nostri,
Eccomi a voi prostrato, eccomi a’ piedi vostri
(s’inginocchia).
MACHMUT Alzati... Olà, che dici? Sei tu di lei pentito?
È tardi; ella ti aspetta, esser le dei marito.
TAMAS Ma se il mio cor...
MACHMUT T’accheta, nel vincolarsi il figlio
Prenda dal genitore, non dal suo cor, consiglio.
TAMAS E se l’odiassi?
MACHMUT Degna d’amor Fatima io stimo,
Ma se la sposa odiassi, tu non saresti il primo.
TAMAS Che nozze! che sponsali! che barbaro costume!
L’approvano le leggi, e lo comporta il Nume?
MACHMUT Sì, di Maccone stesso, d’Alì, ch’indi si onora,
E dei dodici Imanni, che venner dopo ancora,
Questa è la legge: a noi tener non è vietato
Schiave quante vogliamo nel serraglio privato.
Non è dall’Alcorano aver più mogli escluso,
Ma prenderne una sola è fra Persiani in uso.
E questa non s’apprezza dal vezzo, o dai colori,
Ma dal poter del padre, dai schiavi e dai tesori.
Costei che a te in isposa da me fu destinata,
Da genitor guerriero, carco di glorie, è nata:
Ricchi smanigli e gemme, schiavi ti reca in dote:
Queste son beltà vere, l’altre a me sono ignote.
TAMAS Dunque per gemme, e schiavi, per vesti, perle ed oro,
Perder dovranno i figli di libertà il tesoro?
MACHMUT Odi, vuo’ consolarti. Fatima la tua sposa
Ricca non è soltanto, ma è bella, ed è vezzosa.
Donne, che l’han veduta uscir dal bagno fuora,
Giuran, che beltà pari non han veduto ancora.
D’alta statura, e grave, lunghi capelli e neri,
Non tinti di sandracca, ma nel color sinceri,
Guancie vermiglie, e piene, bocca del riso amica,
Seno, che imprigionato suol tenere a fatica;
Non ha, qual si accostuma nell’ultime pendici
Del tartaro confine, pendenti alle narici;
Ma vagamente adorna i crini, il collo, il petto,
Spira dolcezza, e amore in maestoso aspetto.
D’uopo non ha la bella d’usar candido impiastro
Sulla mano di neve, sul piede di alabastro:
Nel portamento altera, piena di brio, di foco...
Parti che molto io dica, e pur dissi anche poco.
Mirala, e dimmi poi, se fia tal peso grave,
Se può sposa sì vaga valer per cento schiave.
Che l’ami, e che l’adori non dico, e non comando;
Mirala, e ciò mi basta, questo è quel che io domando (Parte).