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Carlo Goldoni
La gelosia di Lindoro

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Scena Diciannovesima. Lindoro e detti

 

LIN. (entra agitato, e non fa che cavarsi il cappello)

ROB. (a Lindoro) Come? siete già ritornato?

LIN. Sì, signore, sono ritornato senza esser partito. Così fossi partito, senza esser ritornato.

ROB. Cosa c'è, cos'è stato? Avete voi veduto mio figlio?

LIN. L'ho veduto, sì, l'ho veduto. In Pavia, in un terzo luogo, in una camera con Zelinda.

ROB. Con Zelinda?

ELE. (ironica) Colla giovane savia, dabbene, morigerata?

ROB. Oh cieli! Li avete ritrovati insieme?

LIN. Soli, in conferenza, in colloquio... Eh giuro al cielo, la mia riputazione non è in sicuro.

ELE. (a Lindoro con ironia, guardando Don Roberto) Eh via, che siete una mala lingua! non perseguitate una giovanevirtuosa!

ROB. Son fuor di me. Non so.

 




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