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Carlo Goldoni Pamela nubile IntraText CT - Lettura del testo |
JEV. Eccomi.
JEV. Che le avete fatto, che piange?
BON. Un male assai grande. Le ho donato un anello.
JEV. Dunque piangerà d'allegrezza.
BON. No; piange per verecondia.
JEV. Questa sorta di lagrime in oggi si usa poco.
BON. Vi pare che Pamela lo sappia?
JEV. Non so che dire; ho qualche sospetto.
JEV. Con un rispetto che par tenerezza.
JEV. Ma è tant'onesta, che non si saprà niente di più.
JEV. Come?
BON. Fatele sapere ch'io le voglio bene.
JEV. La governatrice vien rimunerata col titolo di mezzana?
BON. Non posso vivere senza Pamela.
BON. No.
JEV. Ma dunque cosa volete da lei?
BON. Che mi ami, come io l'amo.
BON. Orsù, trovate Pamela. Ditele che l'amo, che voglio essere amato. Fra un'ora al più v'attendo colla risposta. (parte)
JEV. Fra un'ora al più? Sì, queste sono cose da farsi così su due piedi! Ma che farò? Parlerò a Pamela? Le parlerò in favor di Milord; o per animarla ad esser savia e dabbene? Se disgusto il padrone, io perdo la mia fortuna; se lo secondo, faccio un'opera poco onesta. Ci penserò; troverò forse la via di mezzo, e salverò, potendo, l'onore dell'una, senza irritare la passione dell'altro. (parte)