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Carlo Goldoni
Pamela nubile

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Scena Settima. Jevre e detto

 

JEV. Signore.

BON. (alterato) Andate via.

JEV. È qui, signore...

BON. Levatemivi dagli occhi. (come sopra)

JEV. Vado. (va per partire) (La luna è torbida.)

BON. (chiama) Ehi?

JEV. (da lontano) Signore!

BON. Venite qui.

JEV. Eccomi.

BON. Dov'è andata Pamela?

JEV. Parmi che sinora sia stata qui.

BON. Sì; inutilmente.

JEV. E che cosa vi ho da far io?

BON. Cercatela: voglio sapere dov'è.

JEV. La cercherò, ma è qui Miledi vostra sorella.

BON. Vada al diavolo.

JEV. Non la volete ricevere?

BON. No.

JEV. Ma cosa le ho da dire?

BON. Che vada al diavolo.

JEV. Sì sì, già ella e il diavolo credo che si conoscano.

BON. Ah Jevre, Jevre, trovatemi la mia Pamela.

JEV. Pamela è troppo onesta per voi.

BON. Ah! che Pamela è la più bella creatura di questo mondo.

JEV. Lasciatela stare, povera ragazza, lasciatela stare.

BON. Trovatemi la mia Pamela, la voglio.

JEV. Vi dico ch'è onesta, che morirà piuttosto...

BON. Io non le voglio far verun male.

JEV. Ma! la volete sposare?

BON. Che tu sia maledetta. La voglio vedere.

JEV. (in atto di partire, senza parlare)

BON. Dove vai? Dove vai?

JEV. Da poco in qua siete diventato un diavolo ancora voi.

BON. Ah Jevre, fatemi venire Pamela.

JEV. In verità, che mi fate pietà.

BON. Sì, sono in uno stato da far pietà.

JEV. Io vi consiglierei a fare una cosa buona.

BON. Sì, cara mia, ditemi, a che mi consigliereste?

JEV. A far che Pamela andasse a star con vostra sorella.

BON. Diavolo, portati questa indegna! Vattene, o che ti uccido.

JEV. (Corda, corda.) (fugge via)

BON. Maledetta! maledetta! Vent'anni di servizio l'hanno resa temeraria a tal segno. (smania alquanto, poi s'acquieta) Ma Jevre non dice male. Quest'amore non è per me. Sposarla? Non mi conviene. Oltraggiarla? Non è giustizia. Che farò dunque? Che mai farò? (siede pensoso, e si appoggia al tavolino)

 

 




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