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Carlo Goldoni Le avventure della villeggiatura IntraText CT - Lettura del testo |
GIACINTA: Serva, signora Vittoria. (Incontrandola.)
VITTORIA: Serva, la mia cara signora Giacinta. (Si baciano.)
LEONARDO: Scusate, vi prego, signora Giacinta, se ho tardato più del solito questa mattina a venire a vedervi. Ho dovuto far delle visite, ho avuto degli altri affari domestici, che mi hanno tenuto occupato. Spero che compatirete la mia mancanza, né mi vorrete perciò incolpare di trascuratezza, o di poco amore.
GIACINTA: Io non credo che mi abbiate mai conosciuta indiscreta. Quando venite, mi fate grazia; quando non potete, io non vi obbligo di venire.
LEONARDO: (Non so s'io l'abbia da credere discretezza, o poca curanza).
GIACINTA: Favoriscano d'accomodarsi. (Costanza, Rosina e Tognino siedono ai loro posti.) Signor Guglielmo, favorisca presso la signora Vittoria.
GUGLIELMO: Come comanda. (Siede presso a Vittoria, Giacinta presso Guglielmo, e Leonardo presso Giacinta.)
VITTORIA: Questa mattina non si è degnato di favorirmi il signor Guglielmo.
GUGLIELMO: In verità, signora, non ho potuto.
VITTORIA: So pure che siete stato tutta la mattina in casa.
GUGLIELMO: È verissimo, sì signora ho avuto da scrivere delle lettere di premura.
VITTORIA: C'era anche da noi il calamaio e la carta.
GUGLIELMO: Non mi sarei presa una simile libertà.
VITTORIA: Sì, sì, carino, ho capito. (Sdegnosa.)
GIACINTA: Signora Vittoria, non bisogna essere sì puntigliosa.
LEONARDO: Imparate dalla signora Giacinta. Ella è compiacentissima. Non tormenta mai per iscarsezza di visite.
GIACINTA: Io non credo che vi siano degli uomini, a' quali piacciano le seccature.
LEONARDO: Eppure vi sono di quelli che volentieri si sentono rimproverare, e prendono qualche volta i rimproveri per segni d'amore.
GIACINTA: Tutti pensano diversamente; ed io non amo le affettazioni.
LEONARDO: Ora che so il genio vostro, mi affannerò molto meno nella premura di rivedervi.
GIACINTA: Siete padrone d'accomodarvi, come vi pare.
COSTANZA: (Ho paura che voglia essere il loro un matrimonio di poco amore). (A Rosina.)
ROSINA: (Sì, sarà un matrimonio più per impegno che per inclinazione). (A Costanza.)