Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Carlo Goldoni Le smanie per la villeggiatura IntraText CT - Lettura del testo |
LEONARDO: È un buon uomo, amoroso, fedele; dice che farà, se credesse di far col suo. Ma m'immagino già che quel che ora è suo, una volta sarà stato mio. Frattanto vo' rimettere in ordine il mio baule.
VITTORIA: Orsù, signor fratello, vengo a dirvi liberamente che da questa stagione in Livorno non ci sono mai stata, e non ci voglio stare, e voglio andare in campagna. Ci va la signora Giacinta, ci vanno tutti, e ci voglio andar ancor io. (Con caldo.)
LEONARDO: E che bisogno c'è che mi venite ora a parlare con questo caldo?
VITTORIA: Mi scaldo, perché ho ragione di riscaldarmi, e andrò in campagna con mia cugina Lugrezia e con suo marito.
LEONARDO: E perché non volete venire con me?
VITTORIA: Quando?
VITTORIA: Dove?
VITTORIA: Voi?
LEONARDO: Io.
VITTORIA: Oh!
LEONARDO: Sì, da galantuomo.
LEONARDO: Non vedete ch'io fo il baule?
VITTORIA: Oh! fratello mio, come è stata?
LEONARDO: Vi dirò: sappiate che il signor Fulgenzio...
VITTORIA: Sì, sì, mi racconterete poi. Presto, donne, dove siete? Donne, le scatole, la biancheria, le scuffie, gli abiti, il mio mariage. (Parte.)