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Carlo Goldoni Le smanie per la villeggiatura IntraText CT - Lettura del testo |
FILIPPO: (Finalmente se n'è andato).
FULGENZIO: Bravo, signor Filippo.
FILIPPO: Bravo, bravo... quando si dà una parola...
FULGENZIO: Sì, mi avete dato parola, e me l'avete ben mantenuta.
FILIPPO: E non aveva io data prima la parola a lui?
FULGENZIO: E se non volevate mancar a lui, perché promettere a me?
FILIPPO: Perché aveva intenzione di fare quello che mi avete detto di fare.
FULGENZIO: E perché non l'avete fatto?
FILIPPO: Perché... d'un male minore si poteva fare un male peggiore; perché avrebbero detto... perché avrebbero giudicato... oh cospetto di bacco! Se aveste sentito le ragioni che ha detto mia figlia, vi sareste ancora voi persuaso.
FULGENZIO: Ho capito. Non si tratta così coi galantuomini pari miei. Non sono un burattino da farmi far di queste figure. Mi giustificherò col signor Leonardo. Mi pento d'esserci entrato. Me ne lavo le mani, e non c'entrerò più. (In atto di partire.)
FILIPPO: No, sentite.
FULGENZIO: Non vo' sentir altro.
FILIPPO: Sentite una parola.
FULGENZIO: E che cosa mi potete voi dire?
FILIPPO: Caro amico, sono così confuso, che non so in che mondo mi sia.
FULGENZIO: Mala condotta, scusatemi, mala condotta.
FILIPPO: Rimediamoci, per carità.
FULGENZIO: E come ci volete voi rimediare?
FILIPPO: Non siamo in tempo ancora di licenziare il signor Guglielmo?
FULGENZIO: Non l'avete mandato a sollecitare i cavalli?
FILIPPO: Per levarmelo d'attorno, che miglior pretesto potea trovare?
FULGENZIO: E quando tornerà coi cavalli?
FILIPPO: Sono in un mare di confusioni.
FULGENZIO: Fate così, piuttosto tralasciate d'andare in campagna.
FILIPPO: E come ho da fare?
FULGENZIO: Fatevi venir male.
FILIPPO: E che male m'ho da far venire?
FULGENZIO: Il cancaro che vi mangi. (Sdegnato.)
FILIPPO: Non andate in collera.