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Carlo Goldoni
Le smanie per la villeggiatura

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Scena Sesta. Cecco e detti

 

CECCO: Son qui, signore... (A Leonardo.)

LEONARDO: Accostati. (A Cecco.) Con licenza. (A Ferdinando.)

CECCO: (Il signor Filippo la riverisce, e dice che circa ai cavalli da posta, riposa sopra di lei. La signora Giacinta sta bene; lo sta attendendo, e lo prega sollecitare, perché di notte non ha piacer di viaggiare).

LEONARDO: (E di Guglielmo mi sai dir niente?).

CECCO: (Mi assicurano che questa mattina non si è veduto).

LEONARDO: (Benissimo: son contento). Andrai ad avvisare il fattore della posta, che siano lesti i cavalli per ventun'ora.

VITTORIA: Ma se quell'affare non fosse in ordine?...

LEONARDO: Ci sia, o non ci sia. Venite, o non venite, io vo' partire alle ventun'ora...

FERDINANDO: Ed io per le ventuna sarò qui preparato.

VITTORIA: Vorrei vedere ancor questa...

LEONARDO: Sono in impegno, e per una scioccheria voi non mi farete mancare. Se vi fossero delle buone ragioni, pazienza; ma per uno straccio d'abito non si ha da restare. (A Vittoria, e parte.)

 




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