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Carlo Goldoni
Le smanie per la villeggiatura

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Scena Ottava. Filippo, poi Giacinta

 

GIACINTA: A quest'ora, signore, vi potrebbero risparmiare le seccature. Vien tardi, a ventun'ora si ha da partire. Mi ho da vestir da viaggio da capo a piedi, e abbiamo ancora da desinare.

FILIPPO: Ma io ho da sentire che cosa vuole il signor Fulgenzio.

GIACINTA: Fategli dire che avete che fare, che avete premura, che non potete...

FILIPPO: Voi non sapete quello che vi diciate, ho con lui delle obbligazioni, non lo deggio trattare villanamente.

GIACINTA: Spicciatevi presto dunque.

FILIPPO: Più presto che si potrà.

GIACINTA: È un seccatore, non finirà sì presto.

FILIPPO: Eccolo che viene.

GIACINTA: Vado, vado. (Non lo posso soffrire. Ogni volta che viene qui, ha sempre qualche cosa da dire sul vivere, sull'economia, sul costume. Vo' un po' star a sentire, se dice qualche cosa di me). (Parte.)




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