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Carlo Goldoni
La serva amorosa

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Scena Quattordicesima. Corallina sola

 

Così, a caso, mi è riuscito piantare una bella macchina. Se la cosa va bene, spero far la fortuna del mio padrone. Egli è di buona nascita, è figlio di padre ricco, è di buoni costumi, onde non può essere che un buon partito per la signora Rosaura. Resta a superare la disgrazia che egli ha con suo padre, per causa della matrigna. E questo è quello che mi fa lavorar col cervello. S'io potessi arrivare a parlare col signor Ottavio, forse forse mi comprometterei assaissimo. Egli mi voleva gran bene e mi ascoltava, prima che si pigliasse codesto diavolo in casa. Basta, chi sa? Intanto vo tenendo il signor Florindo in riputazione, e per ciò fare, mi sforzo di dire qualche bugia. Ne diciamo tante per far del male; non saprei: mi farò lecito dirne quattro per far del bene. Oh, se mi riesce il colpo, la signora Beatrice vuol restar brutta! Niuno vorrà credere ch'io ami tanto il signor Florindo, e lo ami senza interesse; poiché le donne sono presso degli uomini in mal concetto. Ma io farò vedere che anche noi sappiamo essere amorose e disinteressate, e che il mio cuore è di una pastadolce, che chi ne assaggia una volta, non se ne scorda mai più. (parte)

 




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