Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Carlo Goldoni Il burbero benefico IntraText CT - Lettura del testo |
Geronte: (vedendo Valerio e Dorval) Che c'è?... Che vuole qui quell'altro?
Martuccia: Signore, sono il pretendente, ed il testimonio.
Geronte: (ad Angelica) Avvicinatevi.
Angelica: (s'accosta tremando, e parla con Madama) Ah! Cognata, quanto vi debbo chieder perdono!
Martuccia: (a Madama) Ed io pure. Madama.
Geronte: (a Dorval) Venite qui, signor pretendente. Che c'è! siete ancora adirato? Non volete venire?
Geronte: Sì con voi.
Dorval: Perdonatemi; io sono soltanto il testimonio.
Geronte: Il testimonio!
Dorval: Sì. Vi spiego l'arcano... Se voi m'aveste lasciato parlare..
Geronte: Arcano!... (ad Angelica) Vi sono degli arcani?
Dorval: Uditemi, amico. (serio e risoluto) Voi conoscete Valerio; egli ha saputi i disastri di questa famiglia; è venuto ad offrire le sue facoltà al signor Dalancour, e la sua mano ad Angelica. Egli l'ama, è pronto a sposarla senza dote, e ad assicurarle una contraddote di dodici mila lire di rendita. M'è noto il vostro carattere, e so che a voi piacciono le belle azioni; l'ho perciò trattenuto, e mi sono incaricato di presentarvelo.
Geronte: Tu non avevi alcuna inclinazione, eh? Mi hai ingannato. (in collera assai: e ad Angelica) Ebbene, non voglio che tu lo prenda; questa è una soperchieria d'ambe le parti; io non la soffrirò giammai.
Angelica: (piangendo) Mio caro zio...
Valerio: (appassionato e supplichevole) Signore...
Dalancour: Voi siete sì buono ....
Madama: Voi siete sì generoso ...
Martuccia: Mio caro padrone...
Geronte: (Maledetto il mio naturale!) (da sé, e commosso) (Non posso durar in collera quanto ne ho voglia. Io mi schiaffeggerei volentieri) (tutti insieme ripetono le loro preghiere, e lo circondano, e lo stordiscono) Tacete, lasciatemi... che il diavolo vi porti... ch'egli la sposi.
Martuccia: (forte) Che la sposi senza dote?
Geronte: Come senza dote?... Io mariterò mia nipote senza dote? Non sarà forse in istato dì formarle la dote? Conosco Valerio; l'azione generosa, che venne a proporci, merita una ricompensa. Sì, egli avrà la dote, e le cento mila lire che ho promesso ad Angelica.
Martuccia: Viva il mio padrone!
Dorval: Viva il mio buon amico! (tutti lo circondano, lo colmano di carezze, e ripetono le sue lodi)
Geronte: (cerca liberarsi da loro, e grida forte) Zitto, Zitto, zitto! (chiama) Piccardo?