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Carlo Goldoni
Il burbero benefico

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Scena Seconda. Martuccia, e Angelica

 

Angelica: Sventurata ch'io sono!

Martuccia: Quello è certamente vostro zio! Non ve l'aveva io detto?

Angelica: Vado.

Martuccia: No, anzi restate, ed apritegli il vostro cuore.

Angelica: Io lo temo come il fuoco.

Martuccia: Via, via, coraggio. Egli è talvolta un poco caldo ma non è poi di cattivo cuore.

Angelica: Voi siete la sua donna di governo. Avete credito presso di lui. Parlategli in mio favore.

Martuccia: No; è necessario che gli parliate voi stessa. Al più, io potrei prevenirlo, e disporlo ad udirvi.

Angelica: Sì, sì. Ditegli qualche cosa. Io gli parlerò dipoi. (vuole andarsene)

Martuccia: Restate.

Angelica: No, no, quando sarà tempo chiamatemi; io non sarà molto lontana. (parte)

 




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