Grazia Deledda: Raccolta di opere
Grazia Deledda
La fuga in Egitto
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Una dopo l'altra rifece tutte le strade già note. Antonio non era in casa; la contadina, assunta momentaneamente anche al grado di serva, lo squadrò con malizia e gli domandò se aveva fatto buon viaggio. Egli non rispose: si attardò piuttosto a dar retta al cane che gli faceva festa e lo seguì fino al cancello con l'intenzione di uscire con lui.

– No, buono, adesso no, – egli dice, confidandosi con la bestia meglio che con la donna. – Devi stare qui perchè non c'è nessuno. Quando tornerà Ola verrò a prendervi tutti e due, eh?

Il cane abbassa le orecchie in segno di consentimento, e dopo che il maestro è fuori ed ha tirato dietro di il cancello, abbaia all'aria per indicare che è a fare il proprio dovere. L'uomo se ne va, anche lui per proseguire a fare il proprio dovere, ma gli sembra di farlo nel vuoto, come il cane: e segue la strada verso il molo, poi verso il mercato del pesce. Antonio non si vede ed egli è quasi contento di non incontrarlo: tuttavia continua nella sua ricerca; risale tutta la strada lungo il canale, volge a sinistra, entra nel cuore del paese. Antonio non si vede: ma all'angolo della piazza, fra la bottega del fornaio e la rivendita di vino e liquori, dove il marciapiede è mobiliato di tavolini e sedie e ornato di vasi con foglie verdi, un gruppo di amici suoi chiacchiera e osserva i passanti. Il maestro è subito preso di mira: egli vorrebbe tornare indietro e nascondersi allo svolto della strada; ma oramai si sente assoluto padrone di e controlla ogni suo istinto: va avanti, quindi, saluta chi lo saluta, continua per la sua strada.

Le donne che vendono le erbe e le frutta lo chiamano: egli si ferma presso quella dalla quale di solito si serve, e compra un po' di ciliegie, col pensiero di far piacere a Ornella: ed ecco, d'un tratto trasalisce, nel più profondo mistero della sua umanità, accorgendosi che già un sentimento nuovo, che non è paura, non riguardo, non pietà, ma amore e quasi istinto di paternità, lo unisce alla donna, o meglio alla creatura che è dentro di lei.

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